domenica 31 marzo 2013

Voti perduti da non dover ritrovare

D'altronde quelli che si dicevano essere di sinistra, che hanno creduto alle farneticazioni di Grillo, sono armati di un'intelligenza tale che avrebbe consigliato loro, se fossero vissuti nel far west di acquistare, al doppio del prezzo pattuito, tutte le bottigliette miracolose che fanno crescere i capelli, anche se nel posto sbagliato, guarendo dalla brucellosi anale dalla quale sono invasi i creduloni, i quali sperano pure nella ricrescita dei denti... venduti per pagarsi qualche cosa da sgranocchiare. Per la sinistra il perderli è stato un affarone. :D

Sull'eutanasia...


È una vita che mi eutanasio con risultati deplorevoli, mica è così semplice farlo, credetemi... Non basta volerlo fare attraverso tecniche dolci e progressive, occorre anche che la propria disperazione la smetta di cincischiare :D

Se è vero, come è vero, che non si possa decidere la propria nascita, è altrettanto vero che, per analogia inversa, è concesso di poter scegliere il momento della propria morte. La qualità delle ragioni che si hanno per fare una scelta tanto definitiva, che ponga termine al proprio vivere, determinerà conseguenze che non possono essere previste con certezza. A ognuno la libertà di scegliere per sé deve essere lasciata, a immagine della sacralità data dall'essere liberi di decidere del proprio futuro. La responsabilità conseguente non può essere giudicata da coloro che non possono sapere che accadrà dopo. Coloro che invocano le leggi naturali devono smettere di considerare naturali le macchine che pompano la vita disprezzando un morire del quale non si conoscono le conseguenze. I cattolici, poi, sono i peggiori credenti nelle possibilità offerte da un Cielo del quale cantano le lodi senza credere che esistano davvero ragioni per farlo.

sabato 30 marzo 2013

L'imperfezione del male


L'esistenza è vera, e nel suo esser vera è anche falsa, perché ogni falsità è una "vera" falsità. L'esistenza è vera nel suo esserci, ed è falsa in ciò che assegna a questo suo essere delle ragioni sbagliate. Lo scopo dell'esistere è nella consapevolezza della propria possibilità di perfezione che dovrà essere attuata, e questo essere consapevoli è da considerarsi un bene, così come lo è il doverlo attuare. Tutto ciò che è contrario a questa consapevolezza è un male. Il bene cerca la perfezione, il male la rifiuta. La verità è un bene perfetto, ma quando non è perfetta può trasformarsi in un male. Una verità si mostra per ciò che essa è solo quando il farlo non genera il male, per questo la verità sa attendere, perché essa è compassionevole. L'esistenza si fonda sulla verità, e raggiunge il suo massimo grado possibile di perfezione relativa quando è considerata nella sua totalità, perché la perfezione di ogni totalità relativa è costituita dalla somma delle imperfezioni particolari di cui è composta. Al contrario e per analogia inversa, l'imperfezione di ogni totalità relativa sta nella sottrazione di tutte le verità che non le appartengono. Si deve dire che quando una verità si complica in tutte le ramificazioni del suo essere, in questa complicazione essa si perfeziona, avvicinandosi alla totalità del suo essere. Inversamente la menzogna, nel suo complicarsi, si avvicina alla massima imperfezione raggiungibile, che non sarà mai una perfezione dell'imperfezione, perché la perfezione non è raggiungibile da ciò che nega la perfezione. Poiché l'alto si inverte nel basso, capovolgendosi nel suo riflettersi, alla verità che tende alla perfezione si opporrà la menzogna che tende all'imperfezione. Quando si mente si è costretti a mentire sempre di più per riuscire a giustificare la prima menzogna detta, e questo dover mentire si complica fino a diventare insostenibile perché contraddittorio. Inversamente, quando si dice la verità, si deve procedere fino alle estreme conseguenze alle quali la verità conduce, nel suo essere priva di contraddizioni. È per questa ragione che la verità è più forte della menzogna, perché la verità è analoga a una piramide con la base larga che conduce, attraverso la verticale, al proprio unico vertice di luce, mentre la menzogna, procedendo dalla caricatura ostentata da un falso vertice… segue a sua volta la stessa verticale, e allargandosi diventa instabile, fino a dover crollare su se stessa. La "perfezione" di un delitto, o di una qualsiasi altra menzogna, non esiste, ed è insensato il credere comune che attribuisce perfezione al fatto che un delitto o una menzogna non siano stati ancora scoperti, perché il piano di realtà dove il male opera non è sovrapponibile alla realtà in tutti i suoi piani d'espressione.

venerdì 29 marzo 2013

Dove le giustificazioni crescono rigogliose

Quanto dev'essere dura vivere dovendo tenere a freno i propri impulsi giustizialisti io lo so bene, come so che quando si ha una personalità tesa al bene e alla generosità, dopo che quest'ultima, come spessissimo avviene, è delusa, lascia il posto alla rabbia che deve essere tenuta a freno, altrimenti il tradimento dei propri valori sarebbe attuato con un solo piccolo scarto laterale, là dove crescono rigogliose le giustificazioni, attraverso le quali il male opera nella finzione di essere un bene.

giovedì 28 marzo 2013

La morte liberatrice


La morte non fatica granché a portarsi via le persone, perché l'egoismo di tutti gli individui satanicamente vivi si è preso l'impegno di convincere quelli che stanno morendo che, tutto sommato, la morte sarà il miglior affare fatto dalla loro deludente esistenza. 

Il successo e l'intelligenza


Il successo, in un mondo di stupidi, sancisce un fallimento, perché l'intelligenza può riconoscere la qualità delle intelligenze che le sono inferiori, e mai quella delle intelligenze che le sono superiori, a causa del fatto che non è in grado di valutare le ragioni per le quali un'intelligenza sia da considerarsi superiore.

La realtà virtuale


Questa è un'epoca che ha spalancato le cosce alla virtualità che non è, come alcuni impropriamente credono, la virtù fattasi realtà, perché quando la virtù si fa di qualcosa la realtà si stravolge insieme a lei. Virtuale significa che tra il dire e il fare al posto del mare c'è una pozzanghera, e la cosa induce a sognare i molti che, oltre a non saper nuotare, non hanno neanche un gommone. In questa virtualità non è necessario tradurre in atti le proprie intenzioni, perché bastandole le promesse una nuova realtà le si condensa addosso, così rapidamente da influenzare le opinioni, e sono le opinioni a essere i mattoni che garantiscono la stabilità dei governi, non i sampietrini come si credeva nel '68. Ecco che l'epoca attuale gode a essere stuprata da parole che non hanno più la necessità di essere pronunciate da eroi o da criminali, perché a poterle dire saranno gli uomini e le donne qualunque che sono parte della cosiddetta massa, ed è noto per esperienze fatte che il grado dell'intelligenza di una massa di persone corrisponda a quello del suo componente meno dotato. Ne deriva che l'intelligenza virtuale non è proprio un'intelligenza, ma in compenso sa come brutalizzare un'epoca storica, convincendola di non essere stata l'oggetto di una violenza.

Tra le cose del mondo


Qualcuno privo di buon senso (Cartesio) scrisse che il buon senso è, fra le cose del mondo, quella più equamente distribuita. In realtà il senso è la direzione e il buon senso corrisponde alla giusta direzione. Ma cos'è una giusta direzione? È la via da seguire per giungere alla maturazione delle proprie migliori possibilità di essere. Le migliori possibilità di essere sono racchiuse dalla perfezione del proprio essere, perfezione data dalla perfetta consapevolezza attuata nelle proprie azioni. Da questo si deduce che il buon senso è, fra le cose del mondo, quella che brilla della luce più rara.

L'amore a volte non ama


Il domandare e il chiedere sono due cose che l'amore non ama, perché la natura dell'amore è nel donarsi. L'amore non si accende a comando né ha un pulsante per spegnersi, perché se così fosse noi avremmo cessato d'esistere prima ancora di esserci.

Dove la Verità è di casa


Vivere nel continuo miracolo che è la vita, annoiandosi, è un errore che si paga col cercare di sostituire la stupidità che motiva la noia... con l'eccitazione data dall'avvelenarsi l'esistenza spingendola sull'orlo di un baratro. Quando si trovano sul bordo franoso di quell'orlo, poche persone hanno il coraggio di domandarsi cosa abbia potuto spingerle fin lì, e il saper trovare la giusta risposta, dopo esserselo chiesto, è l'unico modo che si ha per sottrarsi al dover precipitare nel buio… dove la verità è di casa. Aver capito le ragioni dei propri errori dà la possibilità di tornare sui propri passi, e questo ritorno avvicinerà alla luce… dove la verità è di casa.

La generosità dell'esistenza è a termine



Chi ha detto che errare è umano, ma perseverare è diabolico, sapeva quel che diceva e conosceva l'essere umano in profondità. Ci sono individui, e credo siano la maggior parte, che perseverano nell'errore perché ritengono la vita essere governata dal caso, dal momento sia impensabile che un'esistenza governata dall'intelligenza abbia potuto lasciare nelle loro tasche ancora delle ricchezze, nonostante la vita dissoluta che hanno condotto. Così questi individui arrivano a convincersi che l'esistenza, essendo stupida, può essere ancora imbrogliata, allo stesso modo in cui hanno sempre fatto. Non sanno che la vita, essendo intelligente e generosa, ha lasciato loro la possibilità di redimersi rifiutandosi di annegarli definitivamente nelle loro menzogne. Un'altra cosa che ignorano dell'esistenza è che quest'ultima non può essere generosa e benevola per sempre.

domenica 24 marzo 2013

Vecchio e bambino

Un vecchio, con nel cuore il candore di un bimbo, ringrazierebbe il Cielo di non essere un bimbo con nel cuore le rabbie di un vecchio.

È strano l'uomo


È strano l'uomo, quando è un bambino affronta la vita col disprezzo di chi non si cura del dono ricevuto e delle conseguenze di ciò che fa, mentre da vecchio prega un Cielo che ha sempre ignorato per ottenere la grazia di poter strisciare tra i dolori della vecchiaia, pur di vivere bestemmiando ancora un po'.

Sui confini


Questa cosa del dover essere giudicati dagli spruzzi del fango di dove si è nati mi fa un poco incazzare, perché chi è imbastardito come io sono dal fango di più terre, si ritrova con l'essere disprezzato ovunque vada. Una nonna pugliese, un'altra emiliana, un nonno milanese e l'altro comasco mi hanno infangato di internazionalità. Sarà per questo che detesto i confini, a qualsiasi ordine essi appartengano.

sabato 23 marzo 2013

Il momento arriva per tutti, stando già lì


Arriva il momento, anche per le stelle, di spegnersi e per una stella l'esistenza deve certamente essere proporzionata a quella che è la sua natura, dunque pure in armonia con le sue aspettative date dall'essersi stancata di stare appesa al Mistero, nel freddo del buio cosmico, che pare abbia in mente di essere ordinato a tempo, dalla luce precaria di ciò che, nascendo, deve poi morire. Per l'uomo le cose non stanno in modo molto diverso, se si escludono le diverse grandezze in gioco e il fatto che l'uomo illumina l'esteriorità che lo circonda... solo quando non è illuminato dentro.

Della serie: facciamo chiarezza su 'Sticazzi!


'Sticazzi, contrazione colta di "Questi cazzi", non vuole mai il punto di domanda, a parte quando è detta davanti al banchetto del pesce di un mercato romano, dove avrebbe un senso il chiedersi se quelle quattro triglie, assottigliatesi per l'impietoso scorrere del tempo, siano quattro cazzi oppure triglie in uno stato avanzato di decomposizione. Il punto esclamativo, invece, dà a quest'espressione raffinata la capacità di riuscire a esprimere il senso profondo di meraviglia che ci assale quando, alzando gli occhi al Cielo notturno, si è avvolti dal terribile gelo cosmico che la luce irridente, inviataci dalle miriadi di stelle pulsanti vita sconosciuta, non affievolisce nemmeno un pochino.

venerdì 22 marzo 2013

Svuotare la mente


Chi non può dare fiducia alla giustezza del proprio pensato non si trova nella obbligata condizione di dover evitare il pensiero per ovviare all'inconveniente, perché quella è una condizione auspicabile per chi intuisce direttamente stando al di sopra del pensiero e dando, a quest'ultimo, esclusivamente il compito di tradurre ciò che è stato visto in modo certo dall'ispirazione sovra individuale. Altrimenti quello "svuotare la mente" non apporterà vantaggi a una mente già vuota di suo...

La maturità femminile


Se tutto è andato come avrebbe dovuto e potuto, ed è un evento che accade con estrema rarità, una donna con l'età migliora in tutto, e quelle caratteristiche che l'hanno resa adatta al servilismo giovanile mutano di polarità, e si impongono trasformando la mitezza del candore in pura e crudele supremazia di genere, con l'orrenda cascata di conseguenze che si trascinano, una appresso all'altra, sgomitando, per vendicarsi dei torti subiti quando il carattere femminile ancora era lontano dall'idea di poter realizzare una superiorità fisica e intellettuale che, quando i quaranta anni di sofferenze sono stati doppiati, si scatena in rappresaglie di inaudita e neanche mai vista violenza. Da parte sua l'uomo, che è stato preda dell'illusione data dal detenere una forza altamente instabile e provvisoria, raggiunti i quaranta anni affida le sue ridotte possibilità di sopravvivere alle recriminazioni, rivolgendo la sua attenzione alle giovani donne nella speranza di riproporre il ciclo prevaricatore in cui è stato maestro. Le donne sono meglio degli uomini solo quando decidono di vendicarsi, perché le loro naturali inclinazioni emotive cessano di affidarsi alla pietà per dedicarsi al sarcasmo belluino col quale ridicolizzano l'inadeguatezza mascolina, mostrando di saper fare di peggio del ridurre in schiavitù il proprio amato aguzzino. Mia moglie, per citare a casaccio, ha superato i cinquanta anni di età, ma ancora si incazza quando non azzecco il regalo che si aspettava le facessi. L'ultimo che le ho fatto, poi - un bellissimo quadro per la festa della donna - l'ha quasi convinta fosse il caso di ammazzarmi come un cane rognoso.

giovedì 21 marzo 2013

Le nozze di Cana



A Cana, in Galilea, ci fu uno sposalizio e Maria fu invitata, insieme a Gesù e ai suoi discepoli.
I bagordi al tavolo nuziale erano, fin lì, stati intensi, e la marijuana era finita. La madre di Gesù chiamò il figlio e glielo disse
— L'erba è finita—
Gesù rispose
— Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora—
— Seeh… se aspettiamo che ti decidi tu, a salvare il mondo, fa in tempo a venire l'Apocalisse— disse lei, con una sottile venatura di sarcasmo
— Ti avessi chiesto del vino il miracolo me l'avresti fatto senza discutere— aggiunse ancora, leggermente indispettita
— Vedi donna… se io ora moltiplicassi la marijuana fra duemila anni ci sarebbe un popolo di fricchettoni, in giro per il mondo, a suonare e fumare senza sosta
— E sai di quanti incidenti d'auto mi incolperebbero?—...

Sulle ragioni del mio scrivere


Sono ormai sei anni che scrivo, prima di allora avevo altro da fare e se un banale salto da un muro, troppo alto per le mie ali, non mi avesse costretto a stare più di quattro mesi coi talloni blu all'aria, ora continuerei a fare quello che faccio, ma non scriverei di certo. Non mi è mai passato per la testa che lo scrivere sia un qualcosa di particolarmente pregevole, perché so di sicuro che nessuna conoscenza importante può essere trasmessa a parole. Naturalmente non mi riferisco al tipo di conoscenza che illustra come spelare un filo elettrico senza morire fulminati. La principale ragione per la quale scrivo nei primi tempi era rappresentata dal mio dover stare sdraiato e a gambe all'aria, con davanti il ventaglio di possibilità che la vita mi proponeva per quella posizione, e che andava dal non riuscire a grattarmi la schiena, alla rivista dei pensieri autocommiseranti, fino allo scrivere qualcosa che riuscisse a migliorarmi l'umore. In quei momenti di sconforto, con la moto da enduro che scalpitava desolata in giardino, non mi sfiorava nemmeno il pensiero di poter scrivere qualcosa di serio che fissasse su carta riflessioni e conoscenze che avrebbero avuto una qualche utilità solo in un futuro bisogno di sapere con esattezza quale fosse la qualità dei miei passati pensieri. Io scrivo essenzialmente per me stesso, perché le storielle che mi racconto, non essendo immaginate in anticipo, ma buttate sul foglio improvvisando, mi divertono, mentre le considerazioni dell'esistenza e le sue ragioni d'essere mi inducono, trattandosi di pensieri in qualche misura complessi e difficili da esporre con chiarezza, mi inducono, dicevo, ad affinare le mie capacità espositive che sono piuttosto rozze, per via degli studi alle mie spalle quasi esclusivamente rivolti agli effetti stupefacenti degli allucinogeni. Ho avuto il colpo di culo di non dover perder tempo per liberarmi da condizionamenti culturali ai quali mi sono sempre sottratto, anche se non posso dire di essere partito proprio da zero dopo essermi perso e ritrovato, per una ventina di anni, in oltre un migliaio di viaggi psichedelici, che non mi hanno dato orizzonti certi né insegnato alcuna verità stabile nel tempo, ma hanno messo davanti alla mia intelligenza il risultato dell'azione di leggi fisse delle quali ancora mi sfuggivano le modalità di funzionamento, perché il mio intuire superiore ancora non era stato vivificato dal Mistero assoluto. Non scrivo nella speranza di riuscire a dire di questo Mistero, anche se nessuno dei miei scritti contraddice le Sue leggi fisse, e spesso descrivo le conseguenze di questi princìpi, che sono detti universali perché valgono per tutto l'esistente, ma l'Essenza di questo conoscere, identica per tutti coloro in grado di vedere nell'immediatezza della vista interiore, non essendo relativa non è in alcun modo descrivibile. Non so per quanto tempo ancora scriverò di metafisica, ma certamente i raccontini continueranno a voler riempire le pause che punteggiano il lato serio del mio esserci.

Una normalità eccezionale


Direi che la cosa più speciale al mondo è proprio la normalità, che non è la media delle mediocrità, come comunemente si crede, ma è l'aderenza del proprio essere alle norme di verità che regolano l'universo. Le norme di verità sono costituite dai princìpi universali che sono norma regolatrice dell'esistenza. Universale significa applicabile a tutto l'esistente. Qualità e quantità sono due di questi princìpi, la legge che impone al tutto di muoversi è un altro principio dello stesso ordine, ordine che vuole esserci un dentro per ogni fuori, un sopra per ogni sotto, un centro per ogni circonferenza e una delusione per ogni aspirazione sbagliata...

Esistenza e calcolo

L'esistenza non è riducibile a un calcolo matematico senza resto, perché la ragione d'essere di ogni misurazione è data dal tentativo di ridurre al minimo la probabilità di errare, mentre quella dell'esistenza è il dover eliminare totalmente gli errori attraverso l'errare.

Suicidio escluso...


A un certo punto della mia vita io, ex figlio di fiori che si sono dimostrati carnivori, mi sono messo il cuore in pace e ho smesso di sperare che questo nostro mondo possa diventare un luogo di pace, dove l'intelligenza può ambire non dico al dominio, ma almeno a occupare l'angolino più pisciato del vicolo cieco dove ogni bordello ha la sua uscita sul retro. Sono nato nell'immediato dopo guerra, e la prima cosa che ha denunciato il carattere del mio esserci è stata il rifiuto di appoggiarmi al cofano della fiat cinquecento verde pisello, che mio papà comprò alle fantastiche rate del boom economico, per fare la fotografia che avrebbe trasmesso ai posteri il tenore del mio successo sociale. La velocità che il mio rifiuto impresse agli eventi che seguirono senza pietà, portò il mio sorriso nel mondo della stonatura psichica senza se e senza ma, tipica di chi sa di non aver molto da perdere, e da lì la mia esistenza ha iniziato a ricordare una gara di discesa libera, precipitata da un roccioso pendio senza sentiero, dove il toccare i freni che non c'erano sarebbe stata prova di orrenda vigliaccheria. Allora non pensavo che ogni discesa dovesse, prima o dopo, incontrare un'altra salita, e contavo sul culo che si sa di avere quando si sta in un corpo giovane che può affidarsi a una mente capace di confondere il dormiveglia con l'attività dello spirito. Il risveglio ha sempre qualcosa che ricorda il morire del sonno che l'ha preceduto e la morte, si sa, lascia sempre dei rimpianti, a ricordare che il dormire non lascia tempo per migliorarsi. Oggi affido le possibilità che ho di migliorare alla disperazione del vivere senza combinare guai seri, ed è singolare quanto il non fare gravi errori sia così poco rassicurante. Credo di dover fare un ulteriore passo in avanti, creando qualcosa che sia in sintonia con quello che resta della mia personalità, suicidio escluso...

martedì 19 marzo 2013

Due conseguenze date dal conoscere


La prima conseguenza del vero conoscere è data dalla conoscenza di sé, la seconda lo è dal non essere riconosciuti come conoscitori.

Tai Chi

Ci sono cose che possono essere insegnate e altre che non si prestano all'insegnamento. Diverso è il mettersi in una condizione di apertura verso l'apprendimento, rinunciando ad avere pregiudizi e, di conseguenza, prima di giudicare a priori la qualità della fonte di un insegnamento… voler considerare l'aderenza di quell'insegnamento ai princìpi che si conosce essere senza alcun dubbio giusti. Per non avere dubbi sulla giustezza dei princìpi occorrerà dividere la qualità della quale essi sono rappresentanti. Così dei princìpi orientati all'altruismo, che necessita del sacrificio di sé, saranno da considerare preferibili ad altri che promulgano il sacrificio del prossimo a favore della propria convenienza. Una persona intelligente sceglierà di essere aperta a qualsiasi segno che la vita le invia, da chiunque abbia avuto il compito di dover mostrare quel segno, anche se fosse un neonato o un moribondo e persino un insetto o un refolo di vento, al fine di stabilire la qualità dell'insegnamento ricevuto attraverso l'analogia che lega il tutto a ogni sua piccola parte. Non ci possono essere altre ragioni che inducano a questa disponibilità un individuo che vuole capire quale possa essere il Fato che gli è stato assegnato dall'esistenza. Ma qui siamo ancora sul piano nel quale tutti gli esseri interagiscono tra loro nella speranza di poter, un giorno, riconoscere la strada contorta al termine della quale brilla la felicità. Ma allora, se tutti siamo nella situazione appena descritta, quale sarà l'altra? Quella dove non la felicità è il fine della propria esistenza? La felicità è lo stato d'animo che, insieme alla sofferenza, crea le condizioni attraverso le quali ogni passo felice ha necessità di muovere un altro passo verso l'infelicità che consenta al corpo che cammina di reggersi in un equilibrio che deve il proprio essere all'instabilità. Ma quale sarà il fine che il camminare dovrà poter raggiungere? Quale sarà l'equilibrio, finalmente stabile, di una stabilità che non ha più bisogno di muoversi per riaffermarsi? La risposta non è nella vittoria o nella sconfitta, entrambe precarie; la risposta è nella conoscenza priva del dubbio, perché anche il conoscere si muove come la felicità avendo bisogno di dubitare della giustezza di ogni passo fatto. La conoscenza deve quindi essere perfetta e rappresentare l'asse fisso, il Tai Chi attorno al quale ruota la ciclicità degli eventi. Questa conoscenza perfetta non può essere insegnata né da un bambino e neppure da un vecchio, né dal migliore Maestro che ha raggiunto l'immobilità mobile della Perfezione assoluta. È il Cielo a decidere l'apertura interiore che cambierà la natura dell'intelligenza la quale… da individuale che era si trasformerà in universale, in grado di vedere la Verità dei princìpi universali che sono norma dell'esistenza, e di vederla in modo assoluto quindi esente dal dubbio. Questa apertura è il primo passo verso la Perfezione del proprio essere che si muove verso il fine dato dall'identificazione con l'Assoluto del Quale siamo figli. Assoluto che è in ognuno di noi, tanto quanto noi siamo in Lui. Non ho scritto questo per insegnare qualcosa, l'ho già detto che sono verità che non possono essere insegnate, ma un modo per disporsi al poterle comprendere c'è, e qual è posso dirlo: aderire alle verità che si riconoscono essere vere. Se ci si dovesse sbagliare saranno le stesse verità a mostrare i propri limiti, e a portare l'essere di fronte ad altre verità, migliori o peggiori di quelle, da dover considerare essendo disposti all'apertura dalla quale ogni verità passa. L'Assoluto che è in noi e fuori di noi farà il resto.

domenica 17 marzo 2013

Un Papa più che deludente



Il Papa dice che la misericordia è il messaggio di Cristo. Non è così, perché la misericordia divina non è quella degli uomini a causa del fatto che è rivolta a tutti gli uomini, nessuno escluso, mentre la misericordia umana si rivolge a coloro che sono diversi da colui che prova misericordia e, dunque, è compassione per chi è in errore. La misericordia alla quale il Papa si riferisce è l'equivalente della tolleranza aggravata dalla compassione che si nutre per chi è diverso e inferiore. È un Papa che ignora i princìpi universali cristiani basati sull'amore universale capace anche di amare i propri nemici. Questo Papa che usurpa il nome del santo di Assisi è impegnato, con brutale evidenza, a dover giustificare il santo nome di Francesco che si è attribuito prima di esserselo meritato.

sabato 16 marzo 2013

La Chiesa della menzogna


Un Chiesa edificata sulla pietra angolare della menzogna

La Chiesa non esiste più, ha dimenticato il suo compito al punto che l'ex Pontefice Ratzingher ha sostenuto berlusconi, ritenendo che questo omuncolo sia perseguitato dalla magistratura di sinistra. Questa Chiesa ha al suo interno rari individui coraggiosi, degni di rappresentare il Cristo e la Verità dei princìpi che lui rappresenta, ma tutto il baraccone di schifosi porci grassi, sfatti e puttanieri, stimola il vomito. Guardateli uno per uno, non ce n'è uno magro e stanno lì, tronfi come tacchini, a imitare il silenzio dei santi salmodiando tristi menzogne, che sperano di non essere scoperte in mezzo al fumo di un incenso che santifica la parodia caricaturale di una commedia per la quale non si deve provare pena, ma solo ribrezzo.

venerdì 15 marzo 2013

Confronti inappropriati


Guardo la terra e mi dico che il mio organismo è più perfetto di lei, si rinnova come lei, ma vive, diversamente da lei, per poco tempo e i suoi fiori glieli strappa via. Guardo una tartaruga e vedo che è lenta, impaurita e con un brutto muso, poi mi dico che io sono più veloce, coraggioso e carino, ma anche lei vive tre volte il tempo che spetta a me. Per consolarmi devo osservare una farfalla, che vola mentre io arranco e ha colori che il mio pallore pare essere causato dalla vergogna, ma io vivo più a lungo di lei. Io penso con parole che riducono la mia ispirazione degradando un panorama che non capisco, le bestie pensano confrontando i panorami per ciò che essi sono. Non so trarre conclusioni dal mio osservare facendo confronti, ma certamente non potrei non notare che per l'uomo non è conveniente paragonarsi al resto della natura alla quale appartiene, e della quale crede di essere il giglio bianco che le orna i capelli quando, con molta probabilità, è il pidocchio che quei capelli infesta.

Un sacco di balle


Se fossi l'uomo invisibile mi comporterei come faccio ora, perché un uomo invisibile da se stesso è visto, né più né meno, di come mi vedo io adesso.

P.S: Ho iniziato a scrivere questa cosa con l'intenzione di dire che sarei entrato nelle sedi politiche di destra con una lametta per tagliare gole indegne di poter respirare, ma come sempre accade la mia coscienza mi ha sequestrato la tastiera e ha scritto un sacco di balle...

Se volessi definire il bello e il brutto...


Se volessi definire il bello direi che esso è il contorno armonico che si dà ogni menzogna, e se volessi definire il brutto direi che è il particolare dissonante che rivela, all'interno del bello, la menzogna.

L'arcangelo



Sono rammaricato di non aver scattato foto alle mie allucinazioni, ma ero troppo preso dall'asciugarmi le lacrime dal ridere...  Immagino che quando sarò al cospetto di San Pietro, quello chiederà all'Arcangelo Gabriele che gli sta a fianco, che è poi quello della spada infuocata:— Ma questo qua... che cazzo c'ha da ridere così?—...

Il Papa venuto da lontano non è diverso da quelli nati sotto casa

Prove certe della collusione dell'attuale Papa, che al tempo dei desaparecidos era Presidente dei vescovi argentini, non ce ne sono, anche perché allora i testimoni di qualsiasi natura fossero avevano vita breve, ma la sua foto con l'assassino presidente, che lo mostra rilassato e sorridente parla da sola. Lui, Francesco Papa, si è giustificato dicendo che l'ha visto due volte per ottenere la liberazione di due preti, liberazione poi ottenuta, ma se Francesco eri lì per i suoi due preti... degli altri trentamila gli importava così poco da essere oltremodo sorridente e accondiscendente con un mostro sterminatore? Presidente dei vescovi in un tempo nel quale, ci sono le lettere a testimoniarlo, la Chiesa chiese al dittatore di somministrare farmaci che addormentassero i condannati prima degli stermini, come ultimo atto di misericordia. Non mi meraviglia la freddezza della gentaglia che sostiene i genocidi politici; freddezza che fa dire loro a Saviano di non fare il solito criticone, e glielo dicono nella consapevolezza di non poter fare la fine dei topi, perché sanno bene che la parte politica loro avversaria quelle porcherie non le fa, anche se le ha fatte dopo avere subito milioni di morti nella mostruosa ultima guerra mondiale. L'uomo sa essere molto crudele quando è disonesto nell'anima, vigliacco e mentitore, tanto da ritenere che i carnefici siano stati buoni adottando i bimbi dei dissidenti, ammazzati come cani rognosi. Oggi appartenenti alla stessa gentaglia occupano i tribunali in difesa di berlusconi e della mafia, e si attaccano a Pasolini per giustificarsi. La sinistra Pasolini lo ha innalzato agli onori da riservare ai santi, anche se era uno che girava in spider per farsi i ragazzini figli dei proletari che diceva di voler difendere. Il mondo in queste mani non può che fare una brutta fine, ma presto la natura selvaggia e non civilizzata si rimangerà i pidocchietti che si dicono umani, e il Cielo riposerà un poco. Ma da un Cielo generoso nasceranno altri uomini e la Perfezione continuerà a essere l'obbiettivo lontano che anche oggi è.

giovedì 14 marzo 2013

Oscure ombre sulla dignità del nuovo Papa




Il Papa è appena salito al soglio di Pietro e la rete sembra già non digerirlo. Internet non dimentica infatti e conserva fedelmente tutte le foto e le notizie relative al passato. Anche se questo passato è datato 1976. Così emerge dalla rete una foto del giovane Bergoglio, prete di umili origini italiane. Il padre era un impiegato delle ferrovie dello stato mentre la madre era una casalinga: italiani emigrati in Argentina.

Un Papa che alla sua immagine umile ha lavorato lungamente, non solo chiedendo ai fedeli di pregare per lui come segno di amore del popolo verso il suo vescovo, ma anche chiamandosi Francesco, il fondatore dell'ordine francescano, un Santo che è vissuto nella povertà e nella castità.

Papa Francesco I però ha anche una storia molto discussa alle spalle, una storia provata da una foto che lo vede camminare sorridendo con il dittatore Videla, colui che è considerato tra i più grandi assassini della storia dell'Argentina. Il suo governo è stata una delle più atroci dittature caratterizzate dall'assenza e violazione dei diritti umani. Proprio sotto il regime di Videla alcuni preti cristiani sono stati perseguitati, internati, seviziati e uccisi.

Tre di questi hanno raccontato le sevizie subite e due hanno testimoniato di essere stati traditi proprio dall'allora presidente del vescovi argentini, Bergoglio. Secondo loro, e come poi hanno testimoniato le carte ritrovate, Bergoglio li avrebbe indicati al regime come "sovversivi". Bergoglio quindi si sarebbe macchiato di gravissime colpe.

Dopo aver vissuto un'epoca caratterizzata da grandi tribolazioni, quanlcuno ha deciso di farlo Papa e dargli quindi un'altra possibilità. Come si comporterà Bergoglio nel caso dovesse scoppiare una grande guerra?

Interessante è notare come Bergoglio sia stato uno tra i più grandi oppositori del comunismo. Quest'uomo viene dal Sud America ed è stato eletto Papa proprio poco dopo la morte di Chavez, presidente comunista del Venezuela. Bergoglio non ha mai manifestato apprezzamento per l'attuale presidente dell'Argentina. Insomma Bergoglio è un conservatore.

E' l'ultimo dei gesuiti, come ha detto qualcuno ed è sicuramete il terzo Mario gesuita che prende potere in Italia (dopo Mario Monti e Draghi). Ma soprattutto Borgoglio è quello che camminava con "l'assassino", quello accusato di esser stato complice con la dittatura, non certo il primo dei peccatori, ma sicuramente l'ultimo dei gesuiti.

Sulla pagina di FaceBook di Roberto Saviano...


Sarebbe bellissimo se il primo gesto del Papa argentino fosse invitare a Roma le Madri di Plaza de Mayo.

Sai perchè a te nn t'inviterá? Perchè non ti fai i cazzi tuoi.......

Disprezzabile Tre Vincent, chiunque si faccia gli affari propri di fronte a un'ingiustizia, o resti insensibile a una richiesta di aiuto, si rende complice di chi sta facendo del male e si mette, con quel rifiutare il proprio aiuto, sullo stesso piano di responsabilità di chi commette azioni indegne. D'altronde so che capirai ciò che dico, perché non hai la faccia da stupido e dunque, a meno che tu non sia un mafiosetto bastardo da prendere a ginocchiate nei coglioni, sono certo che converrai con quello che ho scritto... In fondo, chi potrebbe essere così idiota da sperare che alla propria moglie, alla propria figlia o al proprio bimbo sia rifiutato un aiuto nel caso si dovessero trovare in pericolo? Comunque non temere, persino uno stupido buono come io sono intuisce che ci sarebbe la possibilità che tu quella scemenza l'abbia scritta perché nell'auspicabile eventualità tu ti possa trovare appeso a una grondaia del tetto di un palazzo di otto piani, all'offerta di aiuto di un demente che ti offrisse la sua mano risponderesti con uno sputo di disprezzo, eroicamente sorvolando sul fatto che quando si sputa sulla verticale, dal basso verso l'alto, bisognerebbe poi avere l'accortezza di riuscire a scansarsi velocemente... Non è nel destino di tutti gli eroi prendersi degli sputi in faccia?

Specie differenti


L'appartenenza alla stessa specie di norma suscita un'empatia che stimola il bisogno di condividere ciò che si è, e più raramente, anche quello che si ha. Empatia provata, in molti casi, anche verso le diverse specie animali e pure per gli insetti. Persino la vegetazione non sfugge a questo potenziale abbraccio emotivo umano che incredibilmente si può estendere addirittura al mondo minerale, e non mi riferisco alle pietre preziose. Qualche esitazione sul sentirsi un tutt'uno con l'intero universo la nutro, quando penso alla scadente propensione che ha l'umanità al dover instaurare rapporti pacifici con altre specie, diverse dalla nostra perché appartenenti a pianeti lontani, e magari con una storia evolutiva tesa al miglioramento e non al peggioramento, come è quella alla quale apparteniamo...

Dolore e piacere

Il dolore dice molte cose che il piacere fa dimenticare presto. Ricorda che a ogni equilibrio spezzato l'universo sente dolore, e che quel male può essere evitato soltanto dalla perfezione. Il dolore ha il suo lato chiaro dato dalla necessità della sua presenza nel riaggiustare i danni. Il piacere, per inversione analogica, ha il suo lato oscuro, ed è il piacere che si può provare quando è conseguenza del dispiacere provato da persone detestabili. In realtà dolore e piacere sono la stessa realtà considerata da visuali tra loro opposte, e sono percepiti e interpretati come dolore o piacere in dipendenza del nostro dover dividere in due la stessa unica realtà, alla quale dolore e piacere appartengono, a causa della relatività che è necessità esistenziale.

La magrezza dei cardinali


Padre Federico Lombardi, il portavoce di Papa Ratzingher, era il direttore di Radio Maria, quella col più alto tasso di inquinamento elettromagnetico del pianeta. Alla radio si permetteva di chiamare il Buddha, irridendolo con l'attributo di "grassone", ignorando che il Buddha, nella sua ricerca interiore, si sottopose a condizioni estreme e opposte che lo resero sia scheletrico che grasso. La prima cosa che salta all'occhio dei cardinali cattolici, e che dev'essere il filo rosso della loro comunione evangelica, è la ciccia in eccesso che orna il loro modo di essere spirituali... tutto teso ad aiutare i poveri e gli affamati. A loro, però, manca il voler sperimentare l'estrema magrezza, probabilmente per non mettersi in competizione coi diseredati del mondo nel non volerli mortificare...

La statuetta che ho fotografato rappresenta il Buddha quando era scheletrico. Ci tengo a dire che ritengo essere, tutte le religioni monoteiste, detentrici degli stessi valori e princìpi detenuti anche dalle ramificazioni della concezione metafisica universale, come sono il Buddhismo e l'Induismo.


Un sorriso mi guarda


Spesso sono tristemente afflitto da pensieri violenti che mi dicono di reagire con rabbia alle ingiustizie di cui sono vittima. Questi pensieri disturbano il mio sonno e il mio cuore, ma c'è qualcosa in me, e c'è da sempre, che m'impedisce di far del male. Ho dovuto scegliere tutte le volte che il male ha scalpitato per convincermi di essere dalla parte del bene, e avrei scelto le sue pessime ragioni se non ci fosse stata questa mia inclinazione a impedirmelo. Non so da dove essa proviene, anche se intuisco sia la voce del muto ed eterno sorriso che sta al centro di me, che prova pena per ciò che ancora non sono riuscito a essere.

Non si preoccupi, non è una ciste...


Sembrava una ciste, ma il medico, guardandomi con studiata noncuranza, mi disse:— Non si preoccupi, è un tumore, ed è in un brutto punto, se lo tocchiamo rischia la paralisi di mezza faccia con la perdita dell'occhio, dell'olfatto, dell'udito, del gusto e difficoltà a deglutire. Una fistola perenne sul collo che spurgherà pus, dolori di testa e scatti nervosi alla bocca che prenderà una piega sardonica— Lui era afflitto da un'evidente deformazione alle dita delle mani data da un'artrite deformante piuttosto grave, nonostante quella seria limitazione mi disse:— L'intervento è delicatissimo, se vuole la opererò io...— gli risposi con un largo sorriso:— Ma certo dottore!— e non mi feci più vedere. Oggi mi curo col digiuno totale, bevendo soltanto, che dura due mesi di fila, e lo faccio due volte all'anno, allo scopo di prolungarmi la vita affamando, oltre al mio organismo, anche il tumore che così resta piccolo senza uccidermi il nervo facciale. Mi danno tutti del pazzo, e forse hanno ragione, ma chi vivrà vedrà (ecco che sono ancora ricascato in questa battuta del cazzo!)... :D

La vigliaccheria


La vigliaccheria è forse la dimensione più diffusa in cui stanno moltitudini di individui che hanno rinunciato ad avere meriti nella vita pur di stare tranquilli. In cambio la vita continua a dar loro torto punzecchiandoli per provocare la loro viltà.

mercoledì 13 marzo 2013

Contraddizioni nascoste, ma non troppo...


Mi auguro che tutti quelli che dicono non esista una Verità assoluta, perché tutte le verità sono relative, si possano accorgere che così dicendo dicono anche che la loro affermazione non può essere, a propria volta, una verità assoluta, dunque anch'essa necessariamente sarà una verità relativa, quindi opinabile perché non assolutamente vera. Questo indica che il loro assunto di partenza che afferma non esserci una verità assoluta è contraddittorio e, di conseguenza, anche falso.

martedì 12 marzo 2013

La vita è ciclica...


Quando si riesce a superare una disgrazia si è più forti, e quando si è più forti si osa di più, e osando di più si sfida la vita a mandare disgrazie più grandi. Parrebbe quasi che l'unica a uscirne vittoriosa sia la disgrazia, ma così non è, perché quando la sfortuna ha raggiunto il culmine si capovolge il suo ciclo e si trasforma in fortuna, così uno che fino a ieri era stato braccato dalla sfiga si ritrova a essere baciato finalmente dalla buona sorte e, magari, riesce persino a spuntare un buon prezzo per una carrozzina elettrica usata poco...

Come potrei non amare?


Come potrei non amare un mondo che mi dà l'opportunità di lottare per ciò in cui vedo l'amore per la verità splendere, di combattere per difendere i diritti dei più deboli, di contrastare la prepotenza dei vili, di mostrare a me stesso di avere il coraggio necessario per migliorare, in modo da poter consegnare le chiavi del mio essere alla verità, quella che mi lascia vivere perché si aspetta che io riesca a vederla anche nei suoi lati nascosti perché minuti? Come potrei non amare le difficoltà della vita, dopo che la vita continua ad amare me, come se già facessi parte della verità che non conosco?

Destino incrociato


Una persona nata sotto una stella dai buoni auspici ha solo da sperare di essere sfortunata per il resto della sua vita, se vuole essere amata da chi le sta intorno...

Cosa la democrazia è veramente...

La democrazia è quel sistema politico che assegna a un valore quantitativo, come è quello di ogni maggioranza, il dominio sulla qualità dei valori espressi da qualsiasi minoranza, non volendo considerare che il metro di misura della qualità è il senso dato dalla direzione degli intenti, e non dalla quantità di persone, indipendentemente dalle intenzioni che hanno.

Il costo del male


C'è una giustizia sottilmente sarcastica, nell'ordine naturale in cui gli eventi si accatastano dalla parte del male, per la quale le persone ladre, bugiarde e malvagie, pagano un elevato prezzo per le scelte fatte. Un prezzo che le vede privarsi dell'intelligenza e della capacità di poter amare e di essere amate... costrette alla tristezza perpetua di chi rifiuta di guardarsi dentro nell'ossessione che tutti siano come sono loro, per doverne uscire, dal confronto, come assoluti vincitori.

lunedì 11 marzo 2013

Cancellato dal Fatto Quotidiano senza dare spiegazioni


Le considerazioni di seguito riportate costituiscono il corpo di un mio commento pubblicato sul blog del Fatto Quotidiano che è stato cancellato dopo dieci minuti dalla sua pubblicazione:

Il Movimento cinque stelle

Le contraddizioni in seno al M5S sono esagerate e insopportabili: uno vale uno dovrebbe significare che chiunque potrebbe essere al vertice organizzativo, e sarebbe anche vero se non fosse che il vero vertice è esterno al movimento come lo è il contadino che col bastone indirizza il bue a scegliere la direzione da imprimere al carro. Uno vale uno dovrebbe esprimere la purezza di una democrazia interna che a tutti assegna la stessa dignità, ma chiunque minacciasse le proprie dimissioni sarebbe libero di andarsene e la sua defezione non lascerebbe zoppo il Movimento il quale, fondato su regole democratiche, saprebbe rimpiazzare la cellula malata con un'altra equivalente, ma sana. Invece Grillo e Casaleggio trattano i loro ammiratori come fossero pedine alle quali smorzare ogni eventuale capacità decisionale. È stato detto che il referendum sarà la modalità attuativa attraverso la quale la linea politica da tenere dovrà essere decisa, ma poi la testa del Movimento minaccia di andarsene privando il movimento del cervello che non ha mai avuto. Grillo paralizza consapevolmente il paese nella certezza, tutta profetica, di ottenere la maggioranza assoluta alla prossima tornata elettorale, e questa sua convinzione lo porta a rischiare il crollo economico italiano sull'azzardo di una scommessa che non può essere vinta in alcun modo perché le adesioni al Movimento non possono essere guadagnate attraverso la forza che impone la propria visione a tutti. Questa io la chiamo follia, una follia che ridurrà il futuro dell'Italia a essere aggrappato al sogno di due frustrati che vogliono vendicarsi di coloro che hanno ostacolato il loro arricchirsi attraverso le parole vuote e false.

domenica 10 marzo 2013

Porta a Porta


— Mamma mamma c'è un grillino alla porta!—
— Guardi che l'aspirapolvere già ce l'ho—
— Ma signora, non oserà dirmi che pulisce meglio del Folletto, vero?—
— Lasci stare, guardi che il suo Folletto abbiamo già visto cosa sa fare quando è stato in Parlamento...

Momenti di soddisfazione

Già pregusto il momento in cui potrò rinfacciare al M5S di aver mandato il paese in rovina. Ho estremamente chiaro il momento topico di un futuro che scorre davanti agli occhi della mia immaginazione: io che spacco le pietre in una fabbrica di brecciolino per cimiteri congolese; di fianco a me c'è uno che votava i cinque stelle e che ora ha in mano il cronometro che misura il tempo che ci metto a riempire una carriola. Lo guardo storto chiedendogli cosa ne pensa della politica italiana, quella che ci ha venduti al Congo per ripianare il debito estero che andava rinegoziato... Lui mi guarda stupito, dall'alto del suo posto di comando, e mi fa:— Hanno venduto te, a me mi pagano...—

Il fascino discreto dell'anonimato


Il non essere conosciuti ha innumerevoli vantaggi, il più pregiato dei quali è dato dall'essere considerati dei nessuno da nessuno.

Il meglio per l'intelligenza


La cosa migliore che può accadere a un'intelligenza è il non essere riconosciuta come tale dalle intelligenze a lei inferiori.

L'autocritica


È bello che si riesca a ridere di quello che si è stati, perché significa che si è migliori di quello che si era quando ci si illudeva di essere migliori che in passato... 

sabato 9 marzo 2013

La gioia dietro alla disperazione


Non bisogna disperarsi per quanto male vadano le cose, per le stesse ragioni per le quali un genitore non deve chiudere in una teca di cristallo il proprio bambino per timore che possa farsi male vivendo. Le cicatrici che si imprimono per il nostro dover onorare il dono dell'esistenza si ammorbidiranno col tempo, mentre per loro merito s'indurirà la nostra capacità di sopportare il peso degli eventi. È in questa forza che la gioia di essere si nasconde, ed è nella stessa gioia che le nostre speranze di miglioramento crescono. 

La cattiveria


L'uomo chiama cattiveria tutto quello che non obbedisce alle proprie aspettative; a causa di ciò definisce cattiva la morte, salvo poi pregarla di sbrigarsi quando la vita si è fatta insopportabile.

La consuetudine




L'uomo chiama consuetudine ogni eccezionalità della quale non riesce a cogliere l'eccezionalità.