È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
martedì 30 luglio 2013
Chi scrive...
Chi scrive non dovrebbe mai chiedersi cosa sia in grado di capire chi leggerà i suoi scritti, perché il chiederselo lo indurrebbe a dover ridurre le verità da esporre. Chi scrive deve sempre sperare che sia il lettore a doversi elevare per comprendere, a meno che chi scrive lo faccia con lo scopo di imbrogliare. Di norma il primo a essere imbrogliato è chi scrive credendo in ciò che scrive, a meno che non conosca la verità in modo assoluto, come è il mio caso. Chi scrive conoscendo la verità in modo assoluto ha, però, un problemino irrisolvibile da affrontare, perché la verità assoluta non la si può comunicare.
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