È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
mercoledì 22 maggio 2013
Smemorati in Paradiso
Credo si debba scrivere essenzialmente per se stessi o per insegnare. Poiché l'insegnare non è per tutti avanzerebbe lo scrivere per sé, l'unico in grado di far rivivere l'ampiezza dei propri limiti senza l'alterare tipico della memoria, che sistema i ricordi assaporandoli col sugo indigesto della convenienza personale. Per questo non converrebbe scrivere se si dovesse fare affidamento sull'Alzaimer, patologia della memoria capace di sollevare da una moltitudine di responsabilità, tanto che il Paradiso, oltre ad avere le bande di quartiere che non sanno suonare l'arpa, sarà pieno di smemorati...
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