È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
mercoledì 23 ottobre 2013
Che fatica dover vivere...
Lo so anch'io che il dover considerare le possibilità di perfezione implicite in noi stessi rappresenta una fatica; lo so perché mangio ed è una normalità consueta, come lo è bere, passeggiare, guardare le stelle, fare l'amore, essere amati e amare, ma è sufficiente avere mal di denti che subito si maledice il Cielo, e le sue stelle che fino a ieri sembravano dei sorrisi alla vita oggi hanno l'aria di essere ghigni satanici, che mi ricordano il poter morire tra spasmi atroci...
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