È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
sabato 19 ottobre 2013
Perché scrivo
La capacità che ha la memoria dipende dall'attenzione, e non è agevole essere attenti a ciò che si è anche nei momenti in cui la mente elabora pensieri complessi. Così lo scriverli può aiutare a ricordare meglio quanto siamo stati profondi o, più facilmente, superficiali. Questo è il motivo principale per il quale scrivo, e se nel farlo capita che accidentalmente qualcuno che legge i miei scritti può trarne qualche sparuto vantaggio, o riesce a sentirsi meglio nel confronto con un imbecille... tanto di guadagnato per il lettore, non certo per me. Io scrivo per me stesso, anche se ho sempre in vista la possibilità di aiutare qualcuno. Sarà anche la ragione che non mi farà resistere al dover morire...
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