È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
lunedì 10 febbraio 2014
Pensierino di un mattino inoltrato
Ci si lamenta delle vicissitudini che il vivere porta con sé, ma se l'esistenza non fosse una lotta che ha per fine il ripristino di equilibri spezzati e la creazione di armonie, dentro e all'esterno di noi stessi, quale sarebbe il piacere dato dal vivere? Sul letto di morte, o in mezzo a una strada con il sangue che cola copioso, quale sarebbe il nostro ultimo pensiero, se fossimo vissuti su un divano? Potrebbero compiacersi, per il culo avuto, i nostri duecento chili di ciccia sdraiata?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento