È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
domenica 2 febbraio 2014
Tre grandi vie generali di comportamento
Essenzialmente ci sono tre grandi vie generali che chi sta all'interno dell'esistenza può percorrere. La prima è guidata dalla speranza che ogni ulteriore complicazione cessi con la morte del corpo, e questa convinzione induce a comportamenti che non tengono in alcun conto le ripercussioni che ci saranno in un futuro a lungo termine, e che saranno conseguenti al proprio aver agito, in questi casi si finisce col rifugiarsi comunque nell'ipocrisia di chi deve risultare diverso da quello che è in realtà. La seconda è quella che seguirà chi teme di dover rispondere delle proprie azioni, anche quelle che è riuscito a nascondere, e questa paura innescherà prudenza, e inclinerà all'ipocrisia di chi deve nascondere la propria reale condizione. La terza via è quella percorsa da coloro che anelano a trasformare in un guscio vuoto l'ego che contiene il loro orgoglio; costoro non hanno interesse alle ricompense implicite al loro agire, perché ogni ricompensa è all'ego destinata.
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