domenica 29 settembre 2013

Lo scrivere per...


Si può scrivere per lasciare il ricordo dello spessore della propria intelligenza, per giustificare le proprie scelte, per prendersela con le scelte altrui, per migliorare la propria futilità, per spiegare come si monta una radio, una donna, della panna, per esercitarsi a fare incazzare il mondo, ma la verità della scrittura sarà sempre oltre i nostri bisogni perché si è data il compito di facilitarne l’attuazione. Avete presente quando, al cesso, se non si legge qualcosa non ci si riesce a rilassare? Ecco… gli scrittori delle “AVVERTENZE”, sui fusti di detersivo, su questo contano per essere letti… Chi oserebbe dire che non siano scrittori che conoscono il fatto loro?

La magia delle buone intenzioni


L'intenzione più diffusa tra gli utenti di facebook è quella di racimolare tanti "mi piace", in modo da riequilibrare gli altrettanti "non mi piaci" accumulati nel quotidiano esistere. A questo fine ognuno si inventa seguace di un argomento che strappa le lacrime della collettività, com'è quello, per citare a casaccio, della lotta contro chi buca le ruote delle carrozzine per disabili. Così facendo si è quasi certi di riuscire a raggranellare una flotta di amici, coi quali condividere le stesse aspettative di vita, in un pullulare felici nel possibile mondo nuovo, pieno di carrozzine con le ruote gonfie d'orgoglio...

martedì 24 settembre 2013

Pubblicità ingannevole

Ma perché la pubblicità a destra della pagina di facebook tira sempre in ballo l'età che si ha, senza però dire la verità? E dillo che se hai 61 anni non ti devi sbattere per ricominciare a pagare i contributi per una pensione, che se tutto va bene riceverai a 140 anni suonati, ma che ti trovi nella analoga condizione di un detenuto nel braccio della morte al quale hanno assegnato un avvocato d'ufficio che, non essendo mai nel suo ufficio, ha lasciato un messaggio nella sua segreteria telefonica che avverte sulla necessità di essere ottimisti...

Il calor bianco della Verità

Scrivere storie è la cosa più facile a farsi, in questo mondo dove tutti mentono contando sul fatto che il complicato garbuglio di nodi che ne deriva non potrà mai essere sciolto dalla verità che non usa, per farlo, il pettine che tutti sono convinti che essa abbia, ma la stessa fiamma con la quale accende le stelle.

lunedì 23 settembre 2013

Sinai

— Che ne dice, Signore, di "Dieci modi per farla franca"?—
...
—Mmmm... dal suo silenzio deduco che sia forse meglio "Dieci consigli per allungarsi la vita"—
...
— Okkey! E se facessimo "Dieci facili regolette per non finire all'inferno"?—
...
— Eh be'... Non le va proprio bene niente allora...—
...
— Non vorremmo metterla giù dura dandoli al volgo come se fossero dei comandamenti, vero?—
...

Infelicità interiore

L'esistenza è terribile per tutti, ma soprattutto lo è per le persone terribili contro le quali si accanisce non con difetti fisici, ma con incompatibilità spirituali che rendono irraggiungibile ogni tipo di felicità.

Euforia

Appena un individuo si accorge di essere molto intelligente entra in uno stato di euforia, e l'euforia è precisamente la condizione emotiva che fa fuggire l'intelligenza...

Soddisfazioni intelligenti

L'intelligenza contiene, in sé, la propria soddisfazione, che le consente di non essere mai contenta di sé.

Timori affondati

Temo di essere talmente intelligente da dovermi dare dello stupido...

L'infinità dell'Intelligenza

Che altro può essere, l'intelligenza, se non la capacità di accorgersi di essere poco intelligenti? È per questo che l'Intelligenza è, per sua natura, infinita, e che ha bisogno che tutto il resto sia finito...

venerdì 20 settembre 2013

Intelligenza e felicità

L'intelligenza, per sua natura, considera la felicità relativa il peggior ostacolo al raggiungimento della consapevolezza...

Perché sei felice?

La felicità è la cosa peggiore che può capitare a chi non ha ancora imparato dalla vita che è più importante sapersi sacrificare per aiutare gli infelici che evitare di sacrificarsi per aiutare se stessi.

martedì 17 settembre 2013

Il tempio della falsità

La menzogna genera altre menzogne perché non è sostenuta dalla verità, e in questo modo si eleva non potendo immaginare che è sufficiente, per far cadere il tempio eretto alla malvagità, che un solo mattone fasullo della sua base... si sbricioli.

Identità unica

Perché non si può essere gli altri?

Perché una verità che si ripete non è più la stessa verità.

lunedì 16 settembre 2013

Il compito di un artista

Ogni nostro pensiero, ogni intenzione e azione, sono un colpo di scalpello col quale la volontà della nostra intelligenza modella la personalità nella sua capacità di essere armonica o disarmonica, nei confronti di un'esistenza il cui fine è quello di colpire il male, per poterlo sbriciolare in frammenti che ridotti in polvere non potranno più nascondere la centralità luminosa del nostro essere.

giovedì 12 settembre 2013

Dalla mia wikipedia personale: Terrone

Dicesi di chi, vivendo in mezzo ai burini del nord, finge di essere un burino del sud riuscendo a convincere tutti...

Il gelido soffiare del dubbio

Alcuni pescano le loro idee nello sgabuzzino dove trema l'ispirazione, altri le prendono in una stanza dove stanno ordinate per colore, come fossero in un negozio che vende camicie e cravatte, e qualcuno le estrae dall'enorme biblioteca che ha ereditato dal proprio aver vissuto a occhi spalancati. Io, invece, dalle idee devo difendermi; mi assillano senza darmi tregua, affollandomi la mente di cose prive di interesse, e allo stesso modo in cui una tempesta di sabbia deposita il nulla del deserto sulla sabbia... queste idee stratificano una sull'altra come ere geologiche dalle quali si può dedurre, carotaggio alla mano, quanto uno è stato fesso. Dunque il mio impegno creativo non sta nel pescare idee dal mistero dell'ispirazione ma, piuttosto, nello scavare il pattume geologico alla ricerca della pietruzza colorata che luccichi. Quando ne ho trovata una la lucido per bene con lo straccetto del sentimento, inumidito dalle lacrime di commozione per averla scovata, e la ripongo con cura nella mia adorata collezione di vetrini sacri, incollati tra loro col piombo del sacrificio, per potere, in un lontano giorno, chiudere l'alta finestra della mia chiesa personale, che si lascia infiltrare dal gelido soffiare del dubbio.

mercoledì 11 settembre 2013

Sto pensando


Sto pensando che tutti si pensa senza soluzione di continuità, il che significa che il nostro cervello è soltanto un canale di comunicazione che unisce il mistero dell'ispirazione intellettuale alla realtà esterna del vivere. Nessun organo, a parte il cuore, potrebbe reggere così a lungo gli sforzi, ma il cuore li regge per passione, mentre il cervello... o prova compassione o più spesso la suscita.

La misura di chi si è

Chi volesse sapere quanto misura la qualità del proprio essere deve contare gli individui malvagi dai quali è odiato, e anche quante sono le persone buone che lui stesso odia. Ma c'è un modo ancora più preciso per saperlo, ed è dato dalla misura di quanto a lungo ci si riesce a guardare negli occhi davanti allo specchio.

martedì 10 settembre 2013

Il fine dell'esistenza


Il fine dell'esistenza è necessariamente, prima che soggettivo, universale, perché si esiste in un collegamento con ogni altra realtà soggettiva. Lo prova il fatto che appena si è raggiunto un fine se ne presenta un altro che gli è superiore, in una catena ininterrotta che se non fosse una catena sarebbe meglio, perché si sarebbe davvero liberi. Ecco... il fine dell'esistenza è il dover spezzare catene. Ops! È nell'averle spezzate tutte...

La misteriosa creatività dell'infinito Mistero

Quando la tua vita si sarà stancata di incoraggiarti attraverso le malattie, di darti la possibilità di rallegrarti per la guarigione delle fratture che ti ha procurato e di mostrarti i risultati deprimenti dei tuoi errori di comprensione, allora si accanirà nella progettazione di una nuova esistenza, diversa da quella umana che non si è riusciti a comprendere, perché l'infinito Mistero non si ripete mai, nemmeno quando le cose gli vengono bene, figurarsi nel tuo deplorevole caso... :D

domenica 8 settembre 2013

Tra il dire e il fare

Le parole sono come i centimetri, una sopra l'altra esprimono l'altezza quantitativa di un corpo, quella qualitativa è mostrata dalle azioni.

venerdì 6 settembre 2013

L'amore per la conoscenza


Il nutrire amore per la conoscenza non basta a migliorare il proprio conoscere. È necessario amare il poter conoscere e pure la conoscenza che è alla portata della propria consapevolezza interiore, ma la cosa più importante sta nella capacità di riuscire a sopportare la sofferenza data dal mettere in atto la verità che si conosce al di sopra del dubbio e, insieme a quella, pure il voler sperimentare la validità di quelle verità che ancora non sono certe. La realtà non è una forma mentale; prima o dopo lo diventa, ma appena lo è diventata si trasforma nella realtà composta dai limiti che le verranno assegnati dal come sarà stata interpretata.

Difficoltà date dall'essere genitori


È una cosa davvero singolare, ma chi non ha avuto figli vede cose che chi ha figli è incapace di valutare a causa dell'amore o del senso di possesso che nutre verso i propri figli. Chi non ne ha avuti è in grado di vedere cosa significhi non saper cosa fare per educarli, e anche il male che si fa quando si vuole risparmiar loro la sofferenza del vivere. È, questo, un fatto singolare perché di norma chi ha dei figli rinfaccia a chi non ne ha di non poter sapere cosa significhi averne.

giovedì 5 settembre 2013

Peace and love


Aveva iniziato ad amare il mondo, nonostante il mondo avesse mostrato da subito di non amare altro che la violenza, così, per farsi amare, era diventato anche lui un violento, ma per difendere i deboli non per opprimerli. Si era lasciato crescere i capelli perché riuscissero ad accarezzargli la schiena, come l'esistenza non poteva ancora fare, ed era diventato una macchiolina di colore che sembrava essere stata sputata sul grigio dell'asfalto, dove la brutalità dell'attrito non lascia scampo ai fiori. La vita, si sa, pulsa stridendo i denti, e sopporta angherie di ogni genere pur di portare a termine il proprio compito, e lui sentiva di voler arrivare a poter sorridere alla morte. Non gli fu facile vedere la sua frase preferita, peace and love, trasformarsi in piss in low, ma il suo sguardo non ha voluto abbassarsi per mercanteggiare orizzonti diversi da quello che, per essere visto, ha bisogno che si guardi il Cielo.

Chi governa il nostro corpo?

Ogni tipologia di governo che regolamenta il funzionamento del nostro organismo genera patologie in dipendenza delle abitudini che consente di instaurare. Un governo di sinistra lascia facilmente attecchire le malattie infettive, uno di centro quelle sessuali e di destra patologie psichiche incurabili generate dall'ipocrisia, dall'abuso di cocaina e dal masturbarsi... no, il masturbarsi è di tutti i governi...

Verità poco evidenti

Un demone dirà sempre: "Io sono contro i demoni", mai "Io sono contro gli angeli"...

Qualità dell'acqua

Con l'avanzare dell'età gli occhi si offuscano diventando acquosi, e il loro vecchio brillio pare splendere nelle profondità del fiume di eventi che l'hanno sommerso, senza riuscire ad annegarlo. Che sia acqua di lacrime versate o di quelle fatte versare... solo quegli occhi possono saperlo.

Che magnifico Mistero...

Che magnifico Mistero sta dietro ai princìpi immutabili, dunque costretti a non poter cambiare, che ordinano la realtà in modo da lasciarla libera di cambiare, sia improvvisando che programmando...

mercoledì 4 settembre 2013

Ovvie considerazioni

Ogni buona azione ha in sé la propria ricompensa, allo stesso modo dell'intelligenza che l'ha motivata. 

Cinquanta anni vissuti a Quarto Oggiaro, dal punto di vista della saggezza acquisita, corrispondono a una vita vissuta in un eremo, con in più lo svantaggio dato dal dover pagare l'affitto per la stessa umidità...

martedì 3 settembre 2013

Differenze tra gli abitanti di città e quelli di montagna

Una delle cose che più mi stupisce di una gran parte delle persone che vivono in montagna, è la propensione che hanno ad attribuire una più vasta cultura agli abitanti delle città, senza fermarsi a considerare di che qualità sia quella vastità, che oltre a non essere grande... si perde estendendosi nella discarica delle nozioni inutili, quando non dannose.

Nei limiti propri al dover generalizzare: se si spingesse un cittadino in un bosco lo si ritroverebbe ancora là, ma dopo una settimana persa a raccogliere i suoi resti sparsi dai cinghiali giù dalle brughe. Viceversa, se si sbattesse in città un montanaro di oggi, questi si piazzerebbe su un divano, con davanti la televisione, a fare quello che fa a casa sua in montagna, con l'unica differenza che a casa sua il mobiletto che regge la tele se l'è fatto lui a mano, abbattendo l'albero più bello che c'era in giardino...

lunedì 2 settembre 2013

Elucubrazione esistenziale

Credo che lavarsi le parti basse sia la cosa migliore che abbia fatto l'uomo da quando l'umanità si è degradata da sé, lanciandosi sotto dal terrazzo del Paradiso Terrestre, una pensioncina a due stelle, dopo aver commesso l'errore di credere che il Paradiso Celeste, un hotel a cinque stelle, si trovasse più in basso di quella...

domenica 1 settembre 2013

Interpretazioni semplicemente complesse

Immenso è l'universo, almeno quasi quanto lo è la pochezza intellettuale di chi vorrebbe ridurlo alla propria portata di comprensione semplificandone la struttura, nella convinzione che la natura agisca sempre per le vie più semplici, come ha fatto con il loro cervello...

Attorno alla natura dell'universo

In cosa si riconosce una contraddizione? La si riconosce perché è la negazione della consequenzialità logica che lega tra loro la causa e l'effetto prodotto. Questo significa che se si considerasse effetto qualcosa che negasse la propria causa si otterrebbe una contraddizione irriducibile, dunque una pura impossibilità che vedrebbe essere errata o l'individuazione della causa, o dell'effetto prodotto, oppure di entrambe le cose. Infinite variabili non significa che una può negarne un'altra, perché ogni opposizione è opposizione soltanto su un piano di realtà considerato, ma su quello successivo e superiore diviene una complementarità che tende all'unità del principio dal quale l'apparente opposizione è stata generata. Se così non fosse significherebbe che la realtà non deriva da alcun principio che costituisce la sintesi che risolve ogni divisione. Significherebbe che la realtà non ha il suo fondamento su cause e loro effetti, ma l'avrebbe sulla casualità caotica che per essa diverrebbe legge universale, e in una malandata ipotesi del genere tutto accadrebbe a casaccio e senza alcuna logica ordinatrice. Può sembrare che sia così? È possibile pensare che l'universo sia analogo al meccanismo di un orologio dove gli ingranaggi si bloccano a vicenda perché privi di una logica che li dispone secondo una gerarchia di funzionamento? E questo orologio, con i princìpi per i quali può funzionare oppure no, come si è costituito? Quali saranno state le energie che gli hanno dato forma e gli consentono di girare oppure no? Si è davvero convinti che sia possibile attribuire al caotico caos anche un ordine, e non soltanto il disordine? E se un ordine accidentalmente riuscisse a stabilizzarsi... quanto durerebbe quella stabilità in un universo dove tutto sopravvive perché è in incessante movimento? Si può credere, infine, che la realtà che ama e odia sia riassumibile dall'immagine di ingranaggi che si influenzano per una botta di fortuna?