domenica 31 maggio 2015

Dove vanno i pensieri?

Che fine fanno tutti i pensieri che abbiamo? Nelle azioni per fortuna se ne trasformano pochi, ma la gran parte di quelli che non hanno sentito il colpo di pistola allo starter che fanno? Di certo si sa che non si tolgono le scarpette chiodate; alcuni insistono a scaldarsi i muscoli in attesa di una nuova gara, mentre altri sonnecchiano pronti a ripresentarsi alla mente appena ci sarà l'occasione, ma la maggior parte di loro sparisce e non nel nulla, perché se il nulla esistesse non sarebbe un nulla. Il fatto che noi dimentichiamo quei pensieri non significa che quella dimenticanza li cancellerà. Saranno onde energetiche che busseranno alla porta di altre menti? O piuttosto vagheranno nei loro gusci di desiderio come belve fameliche perennemente affamate? La mente umana lavora incessantemente per generare i pensieri, ed è capace di dar loro forma anche quando l'essere pensante decide di sospendere la propria attività... per darsi alla contemplazione del nero che si guarda quando si chiudono gli occhi. Nero che dopo pochi minuti si riempie di immagini che suscitano altri pensieri, oppure si cade nel sonno che genera i sogni, che sono sempre pensati, anche se a nostra insaputa.

Ogni pensiero, al quale diamo spessore e forma, è come una mina interrata nei nostri ricordi o un cadavere gettato nell'oceano del nostro desiderare, che si gonfierà prima di degradare in altra forma e tornerà a galla per ricordarci che, in un lontano passato era vivo e respirava, proprio come noi adesso.

mercoledì 27 maggio 2015

Non vedo l'ora...

Non vedo l'ora di poter morire per rinascere fungo allucinogeno, e farmi servire alla tavola di qualche politico italiano. Gli allucinogeni amplificano quello che si è già, così se il politico è malvagio impazzirà, mentre se è persona dignitosa non si accorgerà neppure di essere in preda alle allucinazioni, tanto vi è abituato... :D

Differenza tra l'essere al di sopra del dubbio e il non avere dubbi...

La vera Intelligenza, quella che non è una stupidità a bassa o elevata concentrazione, non è mai individuale, a causa della sua capacità di conoscere attraverso l'assoluta consapevolezza dei princìpi appartenenti a un ordine che è universale perché applicabile, senza alcuna contraddizione, all'intero universo. Per questo la vera Intelligenza è detta dover essere universale. All'intelligenza individuale è concesso esclusivamente il poter tradurre le verità viste attraverso l'Intelligenza universale, e il prezzo che l'individuo dovrà pagare sarà la rinuncia a ogni tentativo di sostituire la Verità, vista al di sopra del dubbio, con le ipotesi fasulle, caratteristiche di tutte le intelligenze individuali.
Anche qui, inevitabilmente i due estremi sono tra loro speculari, perché l'essere al di sopra del dubbio, per l'Intelligenza universale che è consapevole dei princìpi universali, corrisponde all'immagine invertita data dal non avere dubbi della stupidità individuale che ne ignora l'esistenza.

Incredibile!

È incredibile come la stupidità sia favorita dal "tutto sta andando da dio" e l'intelligenza dal "peggio di così non poteva andare"...

Mai paragonarsi


Non bisognerebbe mai paragonarsi agli altri, perché se fossero peggiori li si detesterebbe per la loro inferiorità, mentre se fossero migliori... li si odierebbe per la loro superiorità.

martedì 19 maggio 2015

L'obiettivo della propria esistenza.

L'Intelligenza che sta alla radice dell'universo ha causato questo casino perché la Perfezione assoluta determina necessariamente effetti che le sono inferiori, e poiché quella Intelligenza assoluta è perfetta... lo è anche nel causare sofferenze che convincano valga la pena di avere la perfezione come obiettivo della propria esistenza.

lunedì 18 maggio 2015

La sacralità della Libertà

Sono in molti a credere che il Fato sia scritto già, e lo pensano per un terribile equivoco: l'Assoluto Mistero è al di sopra della durata temporale essendone la causa, dunque per l'Assoluto tutto è nello stesso eterno istante, senza che questo comporti una successione logica o temporale. È ovvio che in quell'istante senza estensione né tempo tutto sia nell'eterno presente, ma essendo senza successione non può essere scritto. Nella realtà relativa, invece, tutto è in movimento perché la legge è quella che, insieme al muoversi del tutto, dà modo alla libertà di ognuno di modificare il divenire. Chi crede che il Fato sia già stato scritto confonde l'Assoluto col relativo e, così facendo, dà scarso valore alla cosa che ha più valore di ogni altra: la propria libertà di scegliere.

domenica 17 maggio 2015

Minacce cosmiche

"Tutto ciò che è non può cessare di essere, nel suo cambiare stato", e questo mi pare somigli molto a una minaccia. 
"L'Infinito, non avendo limiti, non ha alcuna necessità di ripetersi", e qui i dubbi svaniscono: era una minaccia a largo spettro... :D

sabato 16 maggio 2015

Abilità speciali

Ogni persona ha le sue speciali abilità, e quando qualcuno ne ha tante si trova nell'imbarazzo dato dal dover scegliere quella che più gli converrà attuare.
Io scelsi di drogarmi con sostanze allucinogene, e a distanza di molti anni ancora non riesco a pentirmi. Sapevo scrivere, disegnare, possedevo una fine manualità e padroneggiavo una logica stringente; è stato difficile trovare una via che rappresentasse una sintesi onorevole di tutte queste abilità, ma attraverso l'uso intenso di acido lisergico sono riuscito a condensare il tutto nell'incanto stupefatto dedicato alla meraviglia dell'esistenza, e anche al suo possibile orrore. Senza quelle opere, cangianti davanti alla mia immatura coscienza, deliziata dagli arabeschi che tracciavano vie dense di misteri, avrei capito ancora meno del poco che ho compreso, ma ho visto che la generosità migliora le proprie possibilità di essere in armonia con se stessi, e l'ho visto al di sopra di ogni dubbio. Credo sia stato l'unico guadagno che marijuana e LSD mi hanno dato, ma è da quello che è nata la decisione di non usare più sostanze, perché la generosità per scelta è più pregiata di quella indotta dall'utilizzo di allucinogeni, i quali inducono ad abbracciare ancor prima di aver capito se fosse il caso di farlo.

P.S: a dirla tutta un certo ruolo, nella decisione di vivere senza usare sostanze psicotrope, lo hanno avuto i finanzieri che mi hanno sequestrato due campi d'erba e spedito in galera :D

Dopo la curiosità

Morire è come avere un figlio: In pochi attimi si soddisfa la propria curiosità, poi arriva l'incubo...

venerdì 15 maggio 2015

Per sopportare la solitudine


Chiunque sia impegnato al miglioramento esponenziale della propria intelligenza deve sapere che la conseguenza sarà quella di trovare un grande amore che gli renderà sopportabile la solitudine esistenziale.

Madre natura

La natura ci è madre e, come tutte le madri di questo e di altri mondi, quando non alza le mani educa con occhiatacce. Quando nutre dei seri dubbi su quali siano state le nostre reali intenzioni, quelle che hanno creato disastri, ci mette in castigo comunque e a buon peso. La natura ci è madre, ed è noto che la Madre sappia essere più misericordiosa del Padre, e questo può darci un'idea di cosa ci aspetti all'inferno...

Che governa l'intero universo

Ce ne ho messo di tempo per capire che questo non è il mondo dove regnano l'armonia, l'equità e la giustizia. D'altronde chi, come me, è nato in una famiglia di violenti stronzi, e ha vissuto in un quartiere di frontiera dove la mafia è religione... un panorama di amore universale è parsa l'unica soluzione possibile, antidoto allo spadroneggiare della malvagità. 
"Peace and love", e generosità a tutti i costi, sono state il mio faro per navigare tra gli sguardi stupefatti dei volti che non credevano si potesse essere tanto stupidi.

A distanza di molto tempo il mio navigare non è cambiato, probabilmente perché sono nato in un'epoca che aveva bisogno degli stupidi, e io lo sono per inclinazione caratteriale, ma non certo intellettuale. Io ho deciso di essere dalla parte degli stupidi fin da bambino, e continuo a scegliere questo lato giorno dopo giorno, perché mi sono accorto di essere stato un bimbo intelligente a fare quella scelta, e oggi che sono certo che la vita sia un capovolgersi della Verità vera, che si ribalta nell'illusione che fa essere egoisti, capisco che la "stupidità" mia è figlia dell'Intelligenza universale, la stessa che governa l'universo intero.

Legami


C'è un legame che unisce tutte le realtà individuali esistenti all'interno dell'universo, dove ogni cosa che è non può cessare d'essere, nel suo trasmigrare in altre forme su piani diversi di espressione. Noi siamo molto più di quanto attualmente ci è concesso conoscere, e persino i prolungamenti delle nostre facoltà si estendono ben oltre la nostra capacità immaginativa. I legami che uniscono le persone appartengono alla memoria del mondo, e sono destinati a complicarsi o a risolversi in dipendenza della qualità delle ragioni che hanno stretto i loro nodi, o li hanno sciolti. A scioglierli è l'indifferenza, a stringerli è l'amore e l'amicizia e, purtroppo, anche l'odio.

mercoledì 13 maggio 2015

Il posto centrale

Una delle cose più assurde dell'umanità è l'attribuzione di un'immagine mentale a ciò che immagine non può avere. Il Mistero assoluto, dal quale la realtà relativa che chiamiamo universo trae il proprio esserci, è chiamato dagli uomini in molti modi diversi tra loro, ma che hanno in comune il fatto di definire questo Mistero attraverso la negazione: 
Assoluto = non diviso in parti
Infinito = non sottomesso all'estensione
Eterno = non soggetto alla durata
Questo perché ogni tentativo di definirlo implicherebbe attribuzioni costituenti limiti che il Mistero non potrebbe avere, essendo la causa dei limiti impliciti all'esistenza.
Ogni causa, anche nelle realtà relativa, è necessariamente superiore ai propri effetti e da questi non può essere modificata. 
Ciò che in questa impossibilità di determinare l'Assoluto più si avvicina all'Assoluto è l'Intelligenza universale, causa delle intelligenze individuali.
L'Intelligenza universale è un punto centrale, privo di dimensione e forma, che illumina tutto l'esistente. In questo suo illuminare determina ombre, e l'ombra che si allunga dietro a un grano di polvere è assimilabile all'intelligenza individuale dell'uomo, la stessa che s'immagina di essere, per merito del caso, la cosa più elevata dell'universo, quella che crede a tutto, o non crede a niente, oppure crede un po' qua e non crede un po' là, confondendo il credere o il non credere col conoscere.
Ogni elemento del tutto è legato al tutto, e ne segue le stesse leggi universali perché il tutto è dato dalla somma delle sue parti, e l'equilibrio generale è il risultato in divenire della somma dei disequilibri particolari.
L'uomo, esclusi i pochi esseri che sono stati illuminati dall'Assoluto e, per questo, sono consapevoli delle leggi universali normative dell'esistenza, l'uomo, dicevo, si accontenta di poco, e in questa pochezza la sua intelligenza occupa il posto centrale.

martedì 12 maggio 2015

Non essere geniali è il segreto dell'insuccesso

Il genio è colui o colei che vede qualcosa che nessuno ha mai notato prima, e la utilizza per arricchirsi in rari casi, o per farsi derubare, nei casi che restano, da chi è un genio della truffa.
Il genio ha un lato soltanto della propria intelligenza che è sviluppato, e quando ne ha due diventa un genio ricco.
Nessuna persona che si trovi, per proprio merito, a un elevato grado di spiritualità è da ritenersi geniale, perché l'invenzione del tappo della coca cola all'illuminato dal Cielo appare essere una stronzata.
L'ufficio che brevetti la bontà dei santi non c'è, perché la bontà non l'ha voluto.


Ipotesi vitali

La cosa più probabile che accade a chi sta morendo è quella di guardare a quello che si è diventati, e perché si è faticato tanto per esserlo.

Prima ipotesi: "Il fine giustifica i mezzi"

È la teoria adottata da chi si comporta da demone al fine di diventare un angelo.

Seconda ipotesi: "Il fine è l'insieme dei mezzi utilizzati per arrivarci"

È la teoria che sta alla base del vivere senza avere obiettivi di pregio.

Terza ipotesi: "Il fine è necessariamente maggiore dei mezzi utilizzati per raggiungerlo"

È la teoria di chi, pur avendo sbagliato treno, per un colpo di culo si è ritrovato alla stazione di cui non ricordava il nome.


Reincarnavisione

Nascere all'esistenza è un po' come andare al cinema, dove proiettano un film del quale saremo noi i registi. Alla fine della proiezione tutti gli attori si mostreranno compiaciuti della verosimiglianza e aderenza delle recite individuali con la realtà, ma guarderanno male il regista fino a quando quest'ultimo non farà la sua crudele autocritica.
Per fortuna il Produttore ha risorse illimitate e al posto di farci causa si inventerà un nuovo film, riparatore dei danni che abbiamo causato col primo... :D

Guardando indietro ci si immagina il futuro

I ricordi ci allietano e ci perseguitano, e costituiscono la prova inconfutabile del nostro aver vissuto nello stesso implacabile istante, quello che si vive ogni secondo della nostra esistenza, e siamo sempre noi stessi, piazzati lì dal Fato, al centro delle cose che cambiano come cambiamo noi, pur restando sempre noi stessi. Un mistero difficile da sbrogliare, per chi si è lasciato convincere dalla scienza che l'intelligenza di ognuno sia nata casualmente dall'aggregarsi di materia, il cui inizio resta misterioso anche per la tanto celebrata scienza. Il poter salire sulla propria automobile per inquinare il pianeta ci pare essere ragione sufficiente per credere alle farneticazioni di chi, riuscendo a dar forma metallica ai propri sogni, si è arrogato il diritto di insegnare che tutto accada per caso, non importa se ogni cosa mostra di avere una causa. Ripercorrendo a ritroso gli effetti e le loro cause si finisce inevitabilmente col risalire alla prima delle cause, quella che non ha altre cause prima di essa, e non può averne perché la realtà non è un cerchio chiuso. Non ci sono cerchi che possano chiudersi realmente dove il movimento è legge universale. Ogni realtà manca la chiusura su di sé per sovrapporsi al proprio inizio spostata un po' più in là, generando così una spirale. Le orbite dei pianeti sembrano essere chiuse, ma poiché l'intero sistema solare si muove verso la costellazione di Orione, anche quelle orbite ellittiche sono delle spirali e nessun pianeta ripercorrerà la strada già fatta, come nessuna goccia d'acqua passerà dove è già passata.
Allo stesso modo delle vite che si succederanno per ognuno di noi, che avranno occasione d’essere in una dimensione diversa da quella umana già vissuta.
È una legge universale che riguarda anche ogni essere, eppure... eppure c'è qualche cosa in noi che ci dà la certezza di essere sempre noi stessi, in mezzo a tutte le nostre cellule che muoiono e rinascono, e che ci fa sentire quell'io che sappiamo di essere, unico e insostituibile, pregiata realtà che ospita la nostra un po’ meno pregevole intelligenza.
Ognuno si sente un "io", lo stesso "io" sentito da tutti, immerso nello stesso istante vissuto da tutti. 

Sarebbe una realtà contraddittoria se questo sentirsi lo stesso "io", diverso per ognuno ma identico in essenza, non fosse il riflesso dello stesso Sé, centrale e trascendente, che si esprime capovolgendo la propria unità nelle unicità che siamo, le quali danno modo alla molteplicità di essere. Ci sentiamo lo stesso e unico "io”… perché siamo tutti lo stesso e unico Sé assoluto che al centro di noi stessi testimonia la presenza del Mistero assoluto il Quale conosce ogni moto della nostra anima, dei nostri pensieri e delle nostre azioni. La coscienza individuale nasce dall'intelligenza che ci appartiene, ed è il riflesso microcosmico dell'Intelligenza universale e macrocosmica che gli uomini negano possa esserci… perché essa non è di nessuno. La negano perché non sanno concepire un'Intelligenza che sia la causa delle loro minuscole intelligenze, le stesse che stanno conducendo l’umanità all'estinzione della propria specie.

Amore disinteressato

Vivere in un paesino montano di centocinquanta anime, perlopiù fasciste o leghiste, è un'esperienza drammaticamente crudele che il Padreterno mi ha riservato, come fosse la ciliegina sulla torta della mia esistenza. Assisto, ogni volta stupefatto, alla capacità di sopravvivenza alla quale la vigliaccheria dà tanta importanza. Sopravvivere a spese della propria dignità su questi monti appare essere l'unica legge accettabile, e anche la caratura "morale" che spadroneggia senza i freni inibitori che risparmiano dalla vergogna. 
Una lunga fila di fiori di plastica, a ornamento del ricordo con cui i vivi premiano il suicidio di chi all'egoismo ha preferito il volo nel vuoto, dà mostra di sé sulla ringhiera del Ponte del Saltone. 
Fiori finti, come finta è la commozione di chi considera essere una debolezza il farsi assalire dall'amore disinteressato per le persone che soffrono. 

lunedì 11 maggio 2015

Connaturato al proprio essere

Ognuno ha delle speciali abilità che sono connaturate alla propria natura, e di solito queste rivelano la loro presenza anche se l'attenzione è rivolta da altre parti. Di contro ci sono debolezze associate a ciò che siamo che dovranno essere vinte, così come le abilità premono per essere espresse. È l'universale bisogno di perfezione che lo vuole, anche quando sembra che quel bisogno non sia connaturato al proprio essere...

sabato 9 maggio 2015

Dedicato ai razzisti...


Questi razzisti, spesso anche fascisti o nazisti, stanno sulle pagine di Cécile tutto il giorno a calunniare, pubblicando articoli di cronaca nera che riguardano gli immigrati che compiono reati, e lo fanno allo scopo di denigrare culture diverse da quella italiana che di criminali ha riempito il pianeta. Sono esseri ignobili i razzisti, che diffondono di continuo informazioni false al fine di nuocere ai disperati che lavorano regolarmente, per spedire a casa i pochi soldi avanzati che là consentono di sopravvivere ai vecchi che piangono la loro lontananza. Ai razzisti del saluto romano, e pure a quelli che salutano col pugno non importa che ci siano disperati morenti, nelle nazioni dissanguate dal profitto occidentale che dà benessere, anche se relativo, a molti e ricchezze infinite ai ricchi porci, non importa nulla dei bambini annegati, delle donne violentate e torturate che cercano di sottrarsi alle guerre pompate dai bisogni del primo mondo, perché una fetta di torta da dare ai loro figlioletti puliti, che insultano il compagno di colore alla scuola materna, è più importante di qualsiasi altra considerazione, perché i razzisti educano i loro figli allo stesso disonore che accumulerà grasso sulle loro pance e cattiveria nei loro cuori.

Demoni


I demoni non lasciano quello che ritengono essere il loro regno, gli stanno attaccati come zecche su una bestia morente, e gli succhiano le ultime gocce di sangue fino a quando l'animale non morrà. Solo allora i demoni si allontaneranno di poco saltando sulla prossima loro vittima. I demoni non hanno accesso alla sfera spirituale perché essi ne negano l'esistenza, ma è nella sfera di quella Realtà che si compie il nobile sacrificio di sé, e della frenesia del proprio egoismo, quello che si nutre di vittime come fanno i vampiri. Mentre le persone muoiono di fame i demoni ridono sprecando risorse, perché essere padroni è il loro credo, e la malvagità il loro onore.

venerdì 8 maggio 2015

Razzisti che sbavano odio


Nulla cambia se si lasciano liberi di calunniare i criminali che accusano altri criminali, come accade sulle pagine dell'ottima Cécile Kyenge, che si lascia sputare addosso ingiurie dalla masnada di razzisti velenosi che odiano i diversi, dimenticando che gli italiani sono stati coperti dal disprezzo di chi li considerava essere dediti al crimine e pigri incapaci di lavorare onestamente. Oggi il mondo ha italiani ovunque e in alcune nazioni, come l'Argentina, costituiscono la maggioranza della popolazione. Ma ai razzisti questo non importa, a loro interessa odiare e spargono il loro ignobile sentimento sulle donne violentate dai padroni del crimine africano, pagati dalle multinazionali europee, e sui loro bimbi innocenti come le loro mamme, e sugli uomini che vengono da noi a lavorare per spedire in Africa quei pochi soldi coi quali i padroni qui pagano la loro vita infame. Milioni di persone in estrema sofferenza allungano le loro mani chiedendo un aiuto non gratuito, ma mendicando un lavoro brutale e miserrimo, che da noi nessuno farebbe mai nemmeno quando si fosse super pagati. Ebbene, questi maledetti razzisti urlano alle ingiustizie patite, e le donne tra questi sono le peggiori, perché mamme indegne nonostante siano schiave dei razzisti che azzannano per il piacere di fare delle ingiustizie che chiamano, pomposamente, "Orgoglio nazionale”; questi bastardi urlano e schiamazzano, sono cacciatori di fatti di cronaca nera e disdegnano i crimini commessi dagli italiani che sono la stragrande parte, concentrandosi su quelli dei disperati che qui sono trattati come bestie, e quando queste “bestie”, considerate meno dei ratti di fogna (nome dato dagli svizzeri ai frontalieri italiani) commettono crimini i razzisti gli si avventano addosso, portandoli a esempio del degrado civico e morale di tutti gli immigrati che si spaccano la schiena sui campi di pomodori o a scaricare carbone. Io maledico il razzismo, maledico i genocidi e la crudeltà gratuita e vigliacca di questi porci razzisti che si ergono a esempio quando, invece, sono loro la feccia del pianeta, loro che hanno ucciso per derubarle milioni di persone e tacciono sui loro crimini, girandosi di scatto alla ricerca di nuove vittime, mentre la bava fuoriesce dalle loro bocche desiderose di carni innocenti. Casalinghe stuprate dal marito fascista o comunista o democratico, loro e le loro figlie ridono quando gli immigrati sprofondano nel mare e sono felici, ma poi di notte su di esse si arrotola il corpo puzzolente del marito padre con l'alito pesante, lo stesso razzista che odia tutti e ansima di piacere sopra la loro carne piangente ma poi, l'indomani, mamma e figlia si destano dalle violenze subite e si vendicano sui corpi che galleggiano nel mare di odio che chi soffre violenze deve regalare a tutti, perché non sopporta di averlo solo su di sé da chi dovrebbe amare invece che possedere.

Inferno o paradiso?

— Quando si è in vita il Mistero fa il misterioso, nascondendoci un'enormità di cose, poi noi ci si fa l'abitudine e ci si accontenta del poco che ci è dato sapere. D'altronde il lato misterioso dell'esistenza resterà tale a lungo—. 
Così pensava il vecchio che stava tirando le cuoia su un letto stropicciato come ci avesse fatto sesso con l'esistenza, e non mancavano neppure le macchie a punteggiare la coperta, testimoni del filo di bava che lui tentava inutilmente di risucchiare.
Una vampata improvvisa gli fece ribollire il sangue, ricordandogli la gioventù passata, a volte in fretta, altre volte drammaticamente lenta, che aveva tutta l'aria di non voler più tornare; lo sguardo gli si offuscò sollevandolo dalla fatica di dover guardare il mondo che spegneva le sue luci, e l'ultimo esile sospiro parve interrompersi a metà, per lo stupore dato dal trovarsi altrove.
Il cuore cessò di pompare con un sibilo di contentezza, e il sangue arrestò il suo forsennato inseguire se stesso nel circolo vizioso che nutriva senza sosta un organismo stanco di obbedire all'esistenza.

L'anima tacque nell'abbandonare alle larve di mosca quella che era stata un'organizzazione talmente coordinata… da riuscire a funzionare in una percentuale di organi al lavoro così bassa, che se fossero stati operai di un cantiere avrebbero ricordato quello della Napoli Salerno.

Si dileguò lasciando al freddo il compito di irrigidire il guscio vuoto che fissava un Cielo spento, e corse leggera verso la soddisfazione di una curiosità sempre viva da soddisfare.
Il percorrere il tunnel e luce abbagliante finale non la distrassero, ma il ritrovarsi accerchiata da centinaia di persone certamente la stupì. Attorno all'anima volti ricordati a fatica avevano un'espressione supplichevole, come quella di chi non aspettasse altro che chiedere perdono. 
Li mise a fuoco uno per uno, senza fretta, e rammentò le vicende patite che gli erano state inflitte da ognuno di quei volti. Improvvisamente capì che il male subìto da quelle anime supplicanti doveva essere ricompensato, e loro stavano lì attendendo di pagare i loro debiti.
Ancora non poteva immaginare attraverso quali leggi i crediti accumulati sarebbero stati corrisposti, ma una cosa appariva essere estremamente chiara: anche lei avrebbe dovuto pagare tutte le anime che avevano sofferto le ingiustizie che lei aveva ordito contro di esse. 
Non poteva ancora sapere se tutto questo fosse l'inferno o il paradiso, ma gli sembrava che l'inferno fosse il dover pagare e il Paradiso il riscuotere.

mercoledì 6 maggio 2015

Natura naturante?

— C'è qualcuno tra voi che si sente vicino all'ideologia fascista?—

— Mi scusi, ma quali sono i princìpi dell’ideologia fascista?—

— Te li spiego subito ragazzino: la vedi la natura come si comporta?—

— A me sembra che non sia la natura a comportarsi, ma siano tutti quelli che sono parte della natura a decidere di farlo—

— Bene, lo vedi come si comportano gli esseri che fanno parte della natura?—

— Sì che lo vedo, ognuno si comporta per quello che è o ha scelto di essere—

— Bene, e cosa fa, secondo te, la maggioranza di quelli che appartengono alla natura?—

— Fanno gli stronzi!—

— Bene, ragazzino, e tu con chi vorresti stare? Con la maggioranza o con la minoranza che subisce?—

— Con la maggioranza!—


— Bene, hai visto? Sei fascista anche tu, perché da nessuna parte è scritto che la minoranza ha ragione solo perché è fatta da pochi…—

Dignità diverse

— Lei che sta facendo? Ma dico io... le sembra un comportamento dignitoso quello che sta tenendo?
— Si rimetta in fila dietro agli altri
— Eccheccazzo!

— Non avete un minimo di rispetto per noi nazisti che dovremo pulire i forni che state sporcando con le vostre ceneri!…—

Facebook è infestata dai fascisti


Fascisti e razzisti stanno qui a pubblicare storie di cronaca nera sulle malefatte gravi commesse dai criminali stranieri; lo fanno con lo scopo di criminalizzare chiunque non sia italiano. Chiamano questo "orgoglio patriottico". La cosa che stupisce è che questi fascisti razzisti ritengono giusto invadere l'Africa per colonizzarla portandosi appresso la civiltà di stupri e omicidi che rappresentano gli unici valori fascisti, oltre naturalmente al furto. Odiano i "negri" come ogni stupratore odia il marito della donna che sta violentando. Nonostante i loro "valori" demoniaci i fascisti si ergono come fossero baluardi della libertà di sentirsi superiori alle altre diverse razze e nazionalità, e si compiacciono di essere forti e violenti, perché un fascista è un superuomo senza alcuna pietà per i deboli che non hanno il diritto di vivere. Per il fascista non ce l'hanno a immagine di quella che considerano una legge di natura che consegna ai predatori le vite delle prede. Il fascista è un predatore, ma la sua preda è la propria dignità.

Fin troppo crudeli...

Poche persone amano considerare i modi di azione della Verità, che è costretta ad affermarsi per l'imposizione data dalla propria natura. La Verità unica regge l'intero universo, attraverso le perfettibili singole verità parziali la cui somma consente l'equilibrio generale, perfettibile anch'esso. Sembrerebbe un discorso fumoso e inconsistente, ma è applicabile al granello di polvere come alle galassie e, soprattutto, all'esistenza di ogni essere. I modi di azione della Verità non sono soltanto "veri", ma a coloro che vivono di menzogne parranno anche fin troppo crudeli...

Chi è il fascista?

È uno che non concede agli altri ciò che vuole per sé, ritiene giusto invadere le terre altrui e schiavizzare, uccidere e violentare, ma se gli insulti la mamma si mette a piangere. Si lamenta che i popoli invasi si ribellino tentando di cacciare via gli invasori, ma poi caccia via le persone che vengono nella nazione che ritiene sua a lavorare. Non paga tasse, ruba calunnia e mente ed educa i propri figli a fare altrettanto. Frigna di continuo per i soprusi altrui perché non vuole competitori. Usa nomi falsi, ride dietro a chiunque non sia malvagio come è lui chiamandolo "buonista", è disposto a fare stragi di innocenti mettendo bombe alle stazioni, nelle banche, in mezzo alle persone che manifestano; si veste di nero e si infiltra nelle manifestazioni di protesta per incendiare città e picchiare a morte persone. Allo stadio accoltella i tifosi avversari, uccide i poliziotti, ma quando il fascista è un poliziotto ammazza a manganellate ragazzini minorenni o adulti che poi calunnia per farsi bello. Tortura ragazzi innocenti e se ne vanta sperando di poterlo fare ancora. Però difende sua mamma. Le donne fasciste sono anche peggio degli uomini, si tingono di biondo per assomigliare alle donne teutoniche e sputano veleno mentre si prostituiscono leccando il loro padrone. I fascisti adorano il concetto che più si è e più si ha ragione, e si legano tra loro nel fascio che sostiene l'ascia che taglia le teste di chi fascista non è. Tradiscono chiunque nell'ipocrisia più totale, picchiano i figli e le mogli e negano assistenza ai vecchi della loro famiglia, ma la cosa che fanno più volentieri è quella d'insegnare agli altri cos'è un superuomo. Gettano dagli aerei militari i dissidenti politici dopo aver adottato i loro figli che da adulti scopriranno di avere, come genitori, gli assassini della loro vera famiglia. Sono demoni asserviti al male, perché credono che il bene sia soltanto ipocrisia, la stessa che quando appartiene a loro chiamano orgoglio nazionale. Il fascista è convinto di essere superiore per la sua appartenenza alla razza migliore del pianeta, e ritiene che appartenere alla propria nazione sia un atto volontario che dà onore, giura anche che appartenere alle altre nazioni sia un atto volontario che dà disonore. Per il fascista, di conseguenza, è giusto e onorevole invadere e sottomettere gli altri popoli inferiori e assassinare derubandoli gli appartenenti alle razze considerate inferiori perché diverse dalla propria.

domenica 3 maggio 2015

Il bene e il suo contrario

L'intelligenza individuale, essendo un effetto consequenziale in divenire di questo nostro esserci, non può essere la causa del nostro esserci, e poiché ogni causa è necessariamente superiore agli effetti che essa contiene in principio, prima che questi dispieghino le proprie potenzialità, si deve dire che ogni intelligenza individuale debba essere la conseguenza di un'Intelligenza universale e centrale che le è superiore, e che si esprime riflettendosi nel capovolgimento individuale che la nostra mente fatica a cogliere. Mente che costituisce il mezzo attraverso cui la consequenzialità logica dà forma alle ispirazioni e alle idee che ancora una forma non hanno. Analogamente al punto geometrico centrale privo di dimensioni, che determina la circonferenza invertendo la propria unità centrale nelle unicità molteplici dei diversi punti di cui è composta la circonferenza, il Mistero inesplicabile della nostra origine dà forma a ciò che ognuno di noi è, capovolgendosi nelle unicità che siamo, relative e sempre diverse una dall'altra, che vorticano attorno al nucleo privo di forma che è la potenzialità del centro del quale siamo l'espressione manifestata. Prima di essere siamo contenuti in una Realtà superiore a quella che si manifesta attraverso la vita, che in mancanza di termini adatti potremmo chiamare "Non essere", perché contiene in principio le possibilità di manifestazione. Un "Non essere" che è superiore all'essere, al quale ognuno ritornerà nella trasformazione chiamata morte. In quel "Non luogo" è conservata la memoria di ciò che abbiamo scelto di essere vivendo, memoria che è associata all'embrione di possibilità che attendono il momento adatto al loro esserci, per legarsi all'essere nuovo e diverso che saremo, sempre sentendoci lo stesso io che sappiamo di essere ora. Un ego diverso sulla circonferenza dell'esistenza, immagine differenziata dello stesso centro che è il sé di ognuno di noi: identico a se stesso in tutti i diversi. È in questa consapevolezza spirituale che è decisa la scelta di non far del male a nessuno, ed è per questa ragione che è definito essere un bene il non nuocere ad altri, e un male il suo contrario.

Il litigio


Il litigio è l'anima della realtà: litigano tra loro sistole e diastole, inspirazione ed espirazione, gamba destra e quella sinistra ogni volta che si cammina, lobo cerebrale destro contro quello sinistro e l'unica volta che destra e sinistra trovano un accordo è quando la mano destra picchia conto l'interno del gomito sinistro per mandare affanculo qualcuno…

Femore permettendo

A venti anni pensavo che i miei interessi non avrebbero sopportato di oltrepassare i trenta anni di età. Raggiunti di culo i trenta dovetti ricredermi, limitando il mio rifiuto ad arrivare a chiudere con la vita intorno ai settanta anni. Oggi ne ho sessantatré ed entro ufficialmente in quella che è considerata dalla legge essere la terza età, quella che un tempo era riservata ai pensionati. Divertirsi a questa età è un obiettivo che richiede un impegno tale da negare ogni divertimento che sia distante dal farsi del male. Se si mantengono le velleità sportive e si cade, ci vogliono mesi a guarire, si esce con la moto sulle mulattiere con la fleboclisi al posto della tanica di riserva della benzina, e di fronte a salitoni di sassi smossi ci si fa il segno della croce prima di spalancare timidamente il gas. Il mondo pare essersi trasformato in una "pallestra" gonfiabile per bambini, disseminata di trappole rosso sangue al posto delle palle colorate. Gli sguardi delle femmine coetanee guardano sempre il cavallo dei calzoni, ma per capire se si indossa il pannolone. Pure il Cielo pare meno sereno, come se sapesse qualcosa sul nostro futuro che la nostra mente fatica a trasformare in parole. Non si può fare altro che adattarsi nella consueta antica logica, quella che consiglia di rialzarsi quando si è caduti, femore permettendo... :D

I popoli nomadi

— Lei è uno schifoso razzista, se ne renda conto, le persone non sono buone o cattive in dipendenza della razza di appartenenza, ma lo sono per le scelte che fanno—

— Mi spieghi allora perché gli zingari sono tutti delle merde...—


— Lo sono dal nostro punto di vista, che non tiene in alcuna considerazione l'aver imposto ai popoli nomadi condizioni di vita terribili, perché ostacolate dalle restrizioni date dai grandi agglomerati urbani, gli stessi che risucchiano le libertà nomadi, recintandole col cemento, l'inquinamento e il rifiuto di guardare il Cielo, ringraziandolo con la musica della propria anima e del proprio violino—.