venerdì 8 maggio 2015

Inferno o paradiso?

— Quando si è in vita il Mistero fa il misterioso, nascondendoci un'enormità di cose, poi noi ci si fa l'abitudine e ci si accontenta del poco che ci è dato sapere. D'altronde il lato misterioso dell'esistenza resterà tale a lungo—. 
Così pensava il vecchio che stava tirando le cuoia su un letto stropicciato come ci avesse fatto sesso con l'esistenza, e non mancavano neppure le macchie a punteggiare la coperta, testimoni del filo di bava che lui tentava inutilmente di risucchiare.
Una vampata improvvisa gli fece ribollire il sangue, ricordandogli la gioventù passata, a volte in fretta, altre volte drammaticamente lenta, che aveva tutta l'aria di non voler più tornare; lo sguardo gli si offuscò sollevandolo dalla fatica di dover guardare il mondo che spegneva le sue luci, e l'ultimo esile sospiro parve interrompersi a metà, per lo stupore dato dal trovarsi altrove.
Il cuore cessò di pompare con un sibilo di contentezza, e il sangue arrestò il suo forsennato inseguire se stesso nel circolo vizioso che nutriva senza sosta un organismo stanco di obbedire all'esistenza.

L'anima tacque nell'abbandonare alle larve di mosca quella che era stata un'organizzazione talmente coordinata… da riuscire a funzionare in una percentuale di organi al lavoro così bassa, che se fossero stati operai di un cantiere avrebbero ricordato quello della Napoli Salerno.

Si dileguò lasciando al freddo il compito di irrigidire il guscio vuoto che fissava un Cielo spento, e corse leggera verso la soddisfazione di una curiosità sempre viva da soddisfare.
Il percorrere il tunnel e luce abbagliante finale non la distrassero, ma il ritrovarsi accerchiata da centinaia di persone certamente la stupì. Attorno all'anima volti ricordati a fatica avevano un'espressione supplichevole, come quella di chi non aspettasse altro che chiedere perdono. 
Li mise a fuoco uno per uno, senza fretta, e rammentò le vicende patite che gli erano state inflitte da ognuno di quei volti. Improvvisamente capì che il male subìto da quelle anime supplicanti doveva essere ricompensato, e loro stavano lì attendendo di pagare i loro debiti.
Ancora non poteva immaginare attraverso quali leggi i crediti accumulati sarebbero stati corrisposti, ma una cosa appariva essere estremamente chiara: anche lei avrebbe dovuto pagare tutte le anime che avevano sofferto le ingiustizie che lei aveva ordito contro di esse. 
Non poteva ancora sapere se tutto questo fosse l'inferno o il paradiso, ma gli sembrava che l'inferno fosse il dover pagare e il Paradiso il riscuotere.

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