sabato 30 novembre 2013

Aforisma sugli aforismi

Il modo peggiore per dare corpo a un aforisma è dato dall'imporsi la scrittura di un aforisma, e quello che ho appena scritto qui lo dimostra... :D

La disgrazia del dover nascere femmina

Vorrei vedere voi donne al nostro posto... Nei primi due anni non si notano differenze importanti, non che non ci siano, solo che non risaltano in mezzo ai tanti capricci. Di seguito le femmine sviluppano doti delle quali i maschi non si accorgono a causa del rallentamento cognitivo di cui sono vittime. Doti che con l'avanzare degli anni si fanno notare mettendo il maschio in cattiva luce sul piano intellettivo. Appena l'apparato muscolare maschile si accorge di aver avuto il compito di sostituire le carenze intellettive... ecco che davanti alla povera coscienza mascolina prende forma un orizzonte che affida alla sopraffazione fisica il dominio di genere. Qui le cose acquistano il senso che il maschio non poteva intravedere quando il confronto era solo dialettico. In fondo la specie umana occupa, nell'economia dell'universo, lo spazio luminoso che lascia la scintilla di un fuoco che si è ridotto a brace, e non c'è un sistema planetario, che varia anche solo di un grado, il proprio ruotare per colpa della prepotenza maschile... :D Mioddio che discorsone, mi sa che mi è mancato poco alla disgrazia del dover nascere femmina :D

mercoledì 27 novembre 2013

Successo editoriale

Quando si scrive ciò che i lettori vogliono leggere si deve scegliere una categoria di persone delle quali si possono prevedere i gusti. Per avere successo editoriale occorrerà che quella categoria includa un gran numero di individui che abbiano le stesse aspettative. Più quelle aspettative saranno di qualità elevata e minore sarà il numero di lettori, dunque il successo è legato ad aspettative basse e può raggiungerlo soltanto chi le soddisfa, snaturando valori elevati, in una riduzione che bene si adatta alle menti infantili. Accidentalmente il successo tocca anche scrittori di qualità, ma solo perché chi acquista le loro opere lo fa per darsi delle arie e dopo che questi ultimi sono morti, mai per leggere il loro contenuto.

martedì 26 novembre 2013

Il valore

La cosa più bella del sognare è accorgersi che è stato un sogno, perché sempre la consapevolezza della verità supera il desiderio.


Riflessioni di cui si può fare a meno

Riflettevo sul fatto che si usi dire "Quella ragazza è uno schianto!", ma non "La vita è uno schianto!". Quelle che sembrano essere associazioni buttate lì, giusto per dire qualcosa di ritrito, spesso sono state meditate a lungo da chissà chi. Mi viene in mente, per esempio, che se ho letto o sentito dire "Alla fine dei tempi" non mi è mai capitato di incontrare "Alla fine degli spazi". 
Chissà cosa potrebbe restare dell'estensione, dopo che la durata ha cessato di durare?
Ecco, quando lascio la mia mente a briglia sciolta vien da chiedersi: chissà da dove vengono questi pensieri, e dove mi porteranno? 
Chi sono io per dire che li ha prodotti la mia intelligenza e non siano, come parrebbe più probabile, frammenti eterici presi al volo dalla mia mente, scarti di considerazioni fatte da altri e a mia insaputa?
L'esser costretti al pensare di continuo mi sta privando della soddisfazione di star sdraiato su una spiaggia a pensare ai cavoli miei. Ahem...

Un piccolissimo problema da risolvere

Sapeva di trovarsi immerso in un sogno, ed era evidente che fosse il sogno che nello stato di veglia aveva sempre desiderato potesse divenire realtà. 
Tutto era immerso nel più totale candore, la luce aveva cancellato tutte le ombre penetrando nei più celati anfratti del sotterraneo mondo, quello dove il male si annida. Solo la purezza di intenti splendeva, nel suo essere libera per aver rinunciato alla malvagità. I demoni del desiderio sfrenato si erano arresi all'evidenza, e tutto l'esistente non cercava altro che la propria perfezione. Il male aveva finalmente capito di non avere altra scelta che quella di redimersi. Una redenzione scritta nel destino di tutte le ribellioni che affidavano, alla propria cieca volontà, la realizzazione di una libertà che, per essere, aveva bisogno di piegare tutte le possibili libertà degli altri individui ai propri desideri.
Si guardò intorno senza alcun timore, nel compiacimento dato dal vedere che tutte le persone camminavano con calma, come faceva lui, sorridendo nello sfiorarsi di quell'identica libertà che ognuno portava dentro di sé. 
Ondate di piacere percorrevano un sentire comune che si era aperto ai voleri di un Cielo libero che era diventato di tutti. 
Mai più il dolore avrebbe trafitto una natura umana che aveva cessato di essere piagnucolante nell'autocommiserarsi.

Gli era rimasto solo un piccolissimo problema da risolvere, perché quell'andare tutti quanti nella stessa unica direzione, col sorriso stampato sulle labbra, gli ricordava il film sugli zombie che aveva visto, non senza qualche inquietudine, prima di essersi addormentato.

lunedì 25 novembre 2013

Sulla decisione di essere felici



La felicità non può essere nemmeno una decisione, perché essa è uno stato d'animo, e nessuno stato dell'animo può essere deciso a priori. Ma da quali ragioni la felicità prende consistenza e forma? Quale è la condizione indispensabile perché essa sia la sua conseguenza emotiva? Che cosa può far sentire un essere felice? Forse l'aver deciso di essere felice? Potrebbe essere, la felicità, un oggetto di conquista appeso a un ben oliato albero della cuccagna? O forse è il frutto della ricchezza conseguita a testa bassa, perché scelta come fine della propria esistenza? Potrebbe essere la logica conseguenza di aver deciso di avere la tavernetta piena di puttanelle pronte a tutto per farti felice? C'è solo una condizione indispensabile per essere davvero felici, e non è certo quella che causa l'infelicità altrui. Quando si decidesse di essere felici occorrerebbe farlo nel rispetto delle felicità altrui, perché la felicità non può limitarsi a essere individuale. Che felicità sarebbe quella di chi gioisce in mezzo alle sofferenze delle altre persone? Si potrebbe esserlo in seguito alla decisione di fregarsene, e di pensare esclusivamente a sé? Per essere felicità non deve avere ombre che ne oscurino le intenzioni, né deve procurarne ad altri. Quale è quella realtà di un essere che dà la felicità interiore capace di esprimersi non nel salterellare gioiosi, come si fosse dei pazzi insensibili al dolore altrui? Quella realtà è la perfetta consapevolezza di cosa sia la verità che motiva l'esistenza, e delle sue ragioni che sono motivo di tanta sofferenza inflitta alle persone che vedono, nella possibilità di raggiungere la libertà, l'unico obiettivo per il quale abbia senso il dover soffrire. Ma cosa rende liberi dalle costrizioni che la vita impone? Rende liberi la decisione di dedicare la propria vita alla consapevolezza di sé e dei bisogni altrui, perché non si può essere felici in mezzo alla sofferenza… se non curando quella sofferenza. Solo in questo si può decidere di essere felici, ma deciderlo non basta, perché la consapevolezza non si può decidere di averla, né è possibile acquistarla. 
Ma cosa può dare consapevolezza? 
Essa è la conseguenza della fatica di vivere le verità che si conoscono in modo certo, ma quale certezza può esserci nel perseguire i propri interessi, diversa dalla certezza di fare solo il proprio interesse? 
Questa certezza è pregiata e aderente alle verità superiori solo quando il proprio interesse è quello di agire per l'interesse altrui. Questa è la chiave d'oro che apre le serrature di tutte le porte chiuse che ostacolano la realizzazione della libertà. 
È attraverso il sacrificio di sé, operato dall'unità dell'Assoluto che si è capovolto nella riflessione di Sé, irradiandosi nella molteplicità, che l'universo ha preso forma, ed è nella replica di quello stesso sacrificio che sta l'unica possibilità di dare felicità a tutto ciò che appartiene al regno dell'ombra e del dolore causati dall'essere. 
Si è perché il buio si è sacrificato lasciandosi illuminare dalla luce che ha, nella sua possibilità di essere, anche la conseguenza di dar forma alle ombre dove è nascosto il male dato dalla non comprensione della Verità, che è rifiuto della luce. 
È questo male che occorre vincere per essere felici, e lo si può vincere solo attraverso la conoscenza perfetta della Verità. 
L'intelligenza che ambisce al conoscere ha la stessa natura della luce, e la stessa generosità che ha il buio primigenio che si è sacrificato per favorire l'ordine e l'armonia dati dalla consapevolezza delle ragioni dell'esistenza e di Ciò che all'esistenza è superiore. 
È nell'ordine e nell'armonia di quest'ordine che non esclude nessuno, che attende la vera felicità. 
La felicità è la conseguenza di una decisione soltanto quando questa decisione scaturisce dal coraggio di un volere sacrificare la propria felicità per il bene di tutti. 

Ecco quale è l'unica decisione che conduce a essere felici.

domenica 24 novembre 2013

Impietoso e paziente

Un'altra giornata è andata a rannicchiarsi nella mia memoria, accumulando pensieri e sensazioni sulla catasta che brucerà con me, alla fine del mio tempo. Non ci sarà un'arpa ad attendermi, nel non luogo dove l'embrione, che è stato un essere umano, sognerà nell'istante eterno al di sopra del tempo. Lì tutto accade in un attimo, e ciò che è possibile si attuerà, perché nel Mistero non c'è un prima e un dopo. Il perenne ruotare dei cicli cosmici non sentirà la mia mancanza, perché il Centro che è in me, come io sono in lui è assoluto, e non aspetta tempi migliori. Non so se nascerò ancora, come un nuovo individuo piangente di qualche specie sconosciuta, che pullula su una sfera che corteggia la sua stella senza annoiarsi. Non so nulla di cosa potrà accadere al centro del quale sono una delle sue tante forme che devono imparare cosa si guadagna perdendo, ma sono certo che questo sentirmi individuo mi accompagnerà ancora a lungo, nella ricerca della mia perfezione. Non sarò più quello che sono ora, perché nulla nell'universo si ripete, ma il nuovo non mi spaventa più del vecchio, perché il vecchio, allo stesso modo del nuovo, è una conseguenza dell'amore col quale il Mistero ci circonda, impietoso e severo come un padre, paziente e tenace come una madre. Giusto come è la Verità, vasto come la Libertà.

Prese per il culo raffinate


Niente sa prendere per il culo, in modi tanto fantasiosamente diversificati, quanto riesce a fare la vita con l'essere umano. Ha messo davanti ai nostri occhi una realtà solidificata, nata dal mistero costituito da un puntino che è centro invisibile, il quale ci fa correre impazziti sulla circonferenza che ha generato, senza che noi possiamo accorgerci di quanto quell'agitarci non faccia altro che impedirci di considerare l'inganno nel quale ci dibattiamo, al solo scopo di morire pieni di rammarico per non aver capito il trucco ordito da un Mistero che, alla fine, ci ha donato soltanto i fili che ci hanno ridotto a essere delle marionette che ridono di tutto ciò che non hanno capito.

Misurazioni pericolose

Una delle attitudini più incredibili e pericolose, che costituisce la specializzazione degli individui poco intelligenti, è quella di volersi confrontare con le persone intelligenti, allo scopo di riuscire a misurare quella che credono sia la propria intelligenza.

Una importante qualità dell'intelligenza

Una delle qualità pregiate dell'intelligenza è la curiosità che la spinge all'indagine di ciò che ancora non conosce, perché ciò che è misterioso l'attrae più del conosciuto. Una intelligenza viva sospetta sempre che il conosciuto possa essere intriso di errori, mentre ciò che è misterioso contiene soltanto gli errori fatti da chi quel mistero non riesce a comprendere.

sabato 23 novembre 2013

Amicizie indiscutibili

Ci sono dei pregi, nella solitudine, impareggiabili. Si fa quel che si vuole senza dover rendere conto a nessuno, a parte la propria coscienza. Per questo nessuno è veramente solo; ognuno ha il miglior amico stronzo che avrebbe mai potuto sognare di avere. 
Stronzo per la parte cattiva di ognuno, s'intende...

L'umorismo degli animali

Gli animali non hanno il senso dell'umorismo, ma lo sviluppano senza fatica al primo contatto che hanno con l'uomo...

La paura della solitudine

La solitudine suscita paure, ma chi non le avrebbe sapendo di essere un puntino al centro di un universo che ha tutte le apparenze di essere ostile? Eppure l'universo intero nasce da un puntino, lo stesso per il quale è nato ogni essere e ogni realtà, che si manifestano circondati da un'oscurità temuta e associata alla malvagità, sempre in agguato nello stesso buio di cui è parte attiva. Il primo e unico vero Buio, però, non è un nemico della luce, perché la contiene in principio e dalla luce si è lasciato generosamente illuminare, al fine di trovare il proprio ordine armonico anche nelle sue possibilità di manifestazione, perché la Perfezione dell'invisibile, per essere Perfetta, ha bisogno che anche la perfezione del visibile sia attuata.

L'Assoluto è oltre il buio e la luce, al di là dell'invisibile e del visibile, perché non è duale, ed è per merito della sua assoluta Perfezione che la Verità deve portare a termine ciò che è possibile compiere.


Ognuno di noi è un puntino che si sente solo perché lo è, ma è una solitudine condivisa da tutti che deve trasformarsi nell'amore che essa è in principio, allo stesso modo di un buio che accetta di essere illuminato.

giovedì 21 novembre 2013

Tatac tic

— Ti tic… tac tic… Tic ti tic tac tic…— la meraviglia che una tecnica tanto avanzata dispiegava davanti ai suoi occhi non smetteva di rallegrarlo, mentre illustrava al resto degli umani le verità dello spirito che era sceso in lui
— Ti tic… tac…— le sue dita correvano sui tasti come non avessero mai fatto altro nella loro pur breve esistenza. Pareva benedicessero il mondo intero, nel loro descrivere la grandiosa magnificenza di una vita fatta per essere sacrificata al Dio del sacrificio
— Tac titic… tic tic tata tic…— un Dio che si era sacrificato per primo, allo scopo di mostrare la via che conduce a essere liberi per sempre
— Tatac tic…—  un Dio che aveva rifiutato di possedere il destino dell'universo, per non contraddire la Libertà che Lui stesso era
— Titic tratatac! Troc! Patatrac!… 
— Porca puttana!— pensò il Profeta, guardando storto il portatile che si era impiantato nel gelido silenzio che ha l'immobilità tipica dei muli, quando sono esausti di trascinare cannoni sui ripidi pendii delle montagne
— Porca puttana!— si disse ancora, questa volta ad alta voce
— È mai possibile che ci sia sempre qualcuno o qualcosa pronti a tradirti quando decidi di dire la Verità?—  

mercoledì 20 novembre 2013

È sempre stata lì

Nessuna soddisfazione è paragonabile a quella data dall'essere generosi. La generosità corre più rischi di essere al centro dell'attenzione degli atti vandalici di quanti ne corra una fuoriserie sfavillante parcheggiata nel vicolo cieco di un quartiere povero; per questo il continuare a essere generosi, nonostante ci siano i mattoni al posto delle ruote, conduce verso una felicità che è sempre stata lì, ad aspettarci...

Quella umana, almeno...

Il coraggio di vivere è giustamente da tutti apprezzato, ma questo non deve dar motivo di disprezzare coloro che decidono di non vivere più e, attraverso il coraggio della disperazione, si tolgono la vita. Solo questi disperati conoscono le ragioni del loro gesto, e se sono stati in grado di compierlo significa che ognuno è libero di assumersi le conseguenti responsabilità date dall'avere messo in atto quell'estremo gesto. Altrettanto non possiamo dire riguardo al nascere, perché nessuno può decidere se venire al mondo oppure no. Vita e morte si guardano allo specchio dell'esistenza, e il riflettersi di ognuna costituisce il capovolgimento dell'immagine dell'altra. È per questa inversione che se non si può decidere di nascere lo si può fare per morire. Pur ritenendo il togliersi la vita un errore nei confronti del proprio destino, per le ragioni sopra esposte io mi astengo dal giudicare, sia nel bene che nel male, le persone che pongono termine alla propria vita. Quella umana, almeno...

martedì 19 novembre 2013

Epitaffi

Io amo gli epitaffi perché racchiudono in sé una vita vissuta senza dare importanza a come sia stata vissuta. Sono il biglietto del tram che conduce al Mistero senza che un controllore ne certifichi la validità.

Voglia di spavento

Nessuno entrerebbe nel cunicolo dell'orrore di un parco divertimenti se fosse immune alla paura, così come nessuno nascerebbe a questo mondo se non ne avesse bisogno.

lunedì 18 novembre 2013

Il danzare della stupidità

Il primo fatto che un'intelligenza è costretta a prendere in seria considerazione è la propria inadeguatezza a comprendere il senso profondo delle cose che accadono. Il secondo fatto è dato dalla necessità che ha l'intelligenza di capire quale possa essere il senso che qualifica l'esistenza, e il terzo le impone di trovare una via d'uscita alla sofferenza che le due prime incomprensioni le causano. Questo implica esser costretti ad aumentare l'ampiezza dell'orizzonte che l'intelligenza è in grado di considerare. 
Il problema è che per crescere l'intelligenza deve essere capace di mortificare il proprio sentirsi orgogliosa di aver capito poco della vita, ed è difficile riuscirci, perché ogni volta che un'intelligenza fa un passo avanti nella comprensione di ciò che è esterno o interno a sé… ne fa due indietro nel giudicarsi intelligente, perché l'orgoglio del volersi sentire pieno toglie l'appetito persino a uno stomaco vuoto.

Una strana ricchezza

Chi si comporta bene deve aspettarsi di dover incontrare un grande numero di difficoltà che gli renderanno la vita difficile, perché l'esistenza è fatta per trasformare i bruti in santi, e il saper vincere le difficoltà è la ricchezza di un santo.


Due realtà identiche per tutti

Due cose sono identiche per tutti gli individui: la centralità spirituale che ci dice essere tutti figli di una stessa e unica Realtà assoluta, e l'egoismo che da questa centralità ci tiene lontani, perché teme che il diventare altruisti sia la vera finalità dell'esistenza.

Piove, Governo ladro!

Invettiva, concepita da chi sta al governo di una Nazione, allo scopo di sottolineare la propria innocenza rendendo evidente che un sistema di governo non deve essere incolpato di cose che esulano dalla sua competenza. Infatti quale potrebbe essere il grado di responsabilità che ha un governo che consente, a scopo di lucro, di inquinare il pianeta così da modificare gravemente gli equilibri naturali che regolano le condizioni atmosferiche?

La cultura rende buoni?

È opinione comune, certamente proveniente da idee che sono state inculcate dalla scuola, che la cultura renda buone le persone che erano originariamente cattive. Non è spiegato, però, cosa si debba intendere per cultura, ed è una cosa strana perché la cultura nazista è molto diversa da quella, per esempio, taoista. La scuola non può dire che ci sono culture buone e culture malvagie, definendo accuratamente le loro differenze qualitative, perché la stessa scuola oggi è fascista e domani sarà comunista oppure falsamente cristiana, e non le conviene sputare anticipatamente nei piatti dove un domani si abbufferà guadagnando su delle bugie interessate...

domenica 17 novembre 2013

Autodeterminazione?

Mi avessero avvisato che il mondo è un luogo dove tutto si muove, cambiando continuamente le carte in tavola, anche dopo aver faticato come una bestia a trovare una decente armonia, non so se avrei acconsentito a una mia eventuale nascita.
Fossi stato avvertito delle difficoltà date dall'essere un umano convinto di essere al centro dell'universo, mi sarebbe sorto il dubbio di poter nascere, come poi è stato, in estrema periferia.
Sapendo con largo anticipo che avrei potuto scegliere di nascere uomo o donna, con tutti i pro e i contro legati alle due diverse condizioni esistenziali, avrei di sicuro scelto di essere un uomo, e mi sta venendo pure il sospetto che questa sia stata l'unica possibilità di scegliere che mi è stata concessa... :D

Sistemi di governo

Il sistema democratico è vantaggioso soltanto in una nazione dove la maggioranza delle persone è intelligente, buona e altruista. Cioè quasi in nessun posto...
Una dittatura è adatta a tutti i luoghi perché i vantaggi dati dal mal governo sono tutti per chi governa, mentre il popolo è carne da macello.
La monarchia è conveniente solo se il re o la regina, oppure entrambi, sono persone spirituali che regnano secondo i principi altruistici indicati dalle religioni.
Le religioni sono buone solo se i loro rappresentanti sono persone intelligenti, buone e altruiste... dunque anche le religioni corrotte sono da scartare, cioè quasi tutte...

L'anarchia è adatta a ogni persona che la pratica, ed è un vero dramma che le persone siano tra loro quasi sempre in disaccordo.

Il "buon senso comune"

Espressione utilizzata spesso da coloro che, in mancanza di argomentazioni sensate, si rifugiano nell'attribuire un valore qualitativamente pregiato alle opinioni condivise da una massa di individui, come se la qualità potesse essere la conseguenza della quantità di accordi che una collettività di persone ha ritenuto conveniente stipulare... per evitare di massacrarsi vicendevolmente.

sabato 16 novembre 2013

Ce la fareste?

Ci si immagini di conoscere tutta la verità di ogni cosa, compresa quella che dice di tenersela per sé, quella verità, perché non conviene dirla nemmeno a chi è pronto a conoscerla, figurarsi a chi non lo è. Ora che ve lo siete immaginati pensate a quale sarebbe il vostro comportamento ogni volta che sentite qualcuno spacciare bugie come fossero delle verità. 
Ce la fareste davvero a tacere? 
Forse sì, se la cosa si arrestasse alle parole, ma se da quelle la persona passasse ai fatti? 
Avreste la forza di astenervi dall'ostacolarne l'azione?
Forse sì, ma se quella azione avesse fatto del male a qualcuno? 
Forse ce la fareste, ma se quel qualcuno fosse vostra moglie?

Ce la fareste senz'altro...

L'arte di stare sul cazzo

Negli anni ho faticosamente sviluppato l'arte di stare sul cazzo alle persone. Mica è stato facile perché ho dovuto ricorrere anche a qualità che non appartenevano alla dote che il Padreterno aveva caricato sulle mie esili spallucce di neonato. Che strano termine è "neonato", non sarebbe bastato dire "nato"? Neonato sta forse a significare che si nasce più volte ogni volta di nuovo? Mah... lasciamo questa indagine ai posteri ché non vorrei creare le condizioni per star sui coglioni anche al Padreterno. Quello è capace, alla prossima non auspicabile nascita, di darmi in dote, al posto dell'intelligenza che in questa vita mi tortura, una batteria di pentole insieme a un paio di occhi storti che faranno da cornice a una personalità autistica, risultato logico del come ho vissuto in questa esistenza...

Tenera carne

L'immigrazione attira su di sé l'attenzione del popolo italiano che, guarda un po', prende di mira la povera gente, gli sfollati delle guerre che affliggono i loro paesi d'origine, e il razzismo conseguente arriva a desiderare di far affondare le imbarcazioni di donne ragazzi e bambini, per renderli all'abbraccio del mare, talmente impietoso da far sospettare che voti Lega Nord. Nessuno dice nulla dei mafiosi straricchi russi che si stanno comprando l'Italia, così come c'è silenzio verso gli immigrati di religione cristiana. In realtà è una guerra di religione quella che sta mietendo vittime innocenti. Una guerra silenziosa e crudele che da un lato del fronte vede soccombere dei disperati, che chiedono aiuto perché nei loro paesi per cultura religiosa sono sempre stati disposti a darlo quell'aiuto che chiedono, e io lo so perché in quei paesi ho viaggiato per anni, e sull'altro fronte, quello occidentale, occhi iniettati di sangue e denti che stridono di rabbia sono in agguato, pronti a mordere la morbida carne scura che arriva piena di speranze che generano sogni anche se, bisogna dirlo, in qualche ancor più deplorevole caso quella carne la sdraieranno accanto a sé, nello stesso letto dove i sogni affogano nella crudele realtà.

L'Inconscio collettivo archetipico...

La Psicologia è una scienza che si occupa di indagare la sfera psichica delle persone, e le patologie che le sono annesse. Sfera psichica che comprende la dimensione emotiva e quella mentale che serve a decodificare le intuizioni che ha l'intelligenza di una persona. Come spesso accade, da una scienza che è più o meno esatta, la massa delle persone estrae esclusivamente il meno, per farlo proprio, così ci si può riempire la bocca di termini che non sono capiti dalla Psicologia esatta, figurarsi da quella approssimativa. Un esempio di questa riduzione di significato è dato dall'uso che è stato fatto del termine "Inconscio". In realtà ciò che è inconscio dovrebbe essere inconoscibile, almeno fino a quando esso non si trasferisca sul piano subcosciente prima, e cosciente poi. Le persone che di psicologia usano riempirsi la bocca e le tasche, addirittura utilizzano questa parola associandole un'altra particolare caratterizzazione, quella di "collettivo". Si ha, di conseguenza, l'inconscio collettivo, che in sé rappresenterebbe soltanto il fatto che una collettività non sa di cosa sta parlando. Se a "inconscio collettivo" si aggiunge "archetipico", si ottiene "Inconscio collettivo archetipico" che sta a significare che l'umanità è incapace, da quando essa esiste, di comprendere la simbologia che suggerisce all'umanità di essere una specie che non solo non capisce un cazzo, ma che di quel non comprendere intende anche essere maestra.

venerdì 15 novembre 2013

Una questione di rispetto reciproco dovuto

Il credente non deve biasimare chi non crede, né il non credente può deprecare chi ha fede, e questo perché entrambi non sanno cosa sia il conoscere.

C'è sempre una prima volta, e mai si può dire con certezza che sia anche l'ultima.

Oggi, e per la prima volta, ho fatto un esperimento che tenevo nascosto nel cassetto delle cose da evitare: ho guardato una foto della mia persona con gli occhi disincantati che avrebbe uno a cui sto sul cazzo. Esperimento da sconsigliare nel modo più assoluto, perché per riabilitare l'immagine che uno si è fatto di sé con questo metodo occorre diventare santi, gli unici che riescono a vivere pur disprezzandosi.

giovedì 14 novembre 2013

Gustibus

Mi piace il silenzio attraverso il quale chi sa parla con gli occhi, chi non sa tace con la bocca e chi sa poco chiede con le orecchie


Masticando la vita


Strano che l'esistenza sia la realtà meno compresa, nelle sue essenziali ragioni di essere e, nel contempo, sia anche la più conosciuta perché vissuta tanto intensamente... Forse dipende dal fatto che quando si mastica a lungo lo stesso frutto, ci si abitua al suo sapore e non lo si apprezza più.

mercoledì 13 novembre 2013

Schegge impazzite

Le schegge sono impazzite solo quando accettano la pazzia

Sarebbe insensato affermare che le schegge di una bomba esplosa seguano direzioni casuali, nel loro obbedire alle leggi determinate dall'esplosione, leggi fisiche che regolano la direzione nella quale ogni scheggia percorre lo spazio risultante dall'equilibrio delle linee di forza intrecciate dall'esplosione. C'è una sostanziale differenza tra casuale e accidentale: casuale significa non obbedire ad alcuna legge diversa dall'assenza di leggi, mentre accidentale indica lo scontrarsi imponderabile di eventi che seguono, ciascuno a suo modo, le proprie leggi. La vita non è diversa da un'esplosione, tranne nel fatto che la scheggia siamo noi, e la nostra volontà è il freno che può arrestare la smania di distruzione.

Pura logica

Che ogni vita conduca verso l'ineluttabilità della morte indica che il caso è soltanto il nome dato a ragioni che non si conoscono, altrimenti ci sarebbe qualche sfortunato che vivrebbe per sempre...

martedì 12 novembre 2013

Una stupefacente coglionata

Non sono orgoglioso di avere abitato una vita a Quarto Oggiaro, né sono orgoglioso di vivere ora in montagna. Non mi sento un milanese e neppure un comasco, e non nutro orgoglio per il mio essere italiano (direi che sarebbe già un successone non vergognarsene). Non mi importa nemmeno di appartenere alla specie umana. Naturalmente non sventolo fedi né credenze, anche se riconosco il valore spirituale dei princìpi che sono patrimonio comune a tutte le fedi religiose. Conosco il valore della consapevolezza spirituale della dottrina unica metafisica, e delle sue ramificazioni dottrinali mai in contrasto tra loro. Per questo non capisco le ragioni di chi si accanisce contro l'orgoglio e la fede altrui, perché per accanirsi occorre essere orgogliosi delle proprie diversità, ma come sia possibile provare orgoglio per i doni ricevuti resta, per me, una coglionata stupefacente.

Tanti "Mi piace" su Facebook non qualificano chi li ha ricevuti

562.000 "Mi piace" per berlusconi il quale, dopo essere sceso in campo per rifondare l'Italia… ha deciso di restare in campo finché non l'avrà riaffondata del tutto. La sua tesi sulle ragioni dell'accanimento giudiziario nei suoi confronti si rifanno a quelle che diede Riina al maxi processo contro la mafia ma, nella cura avuta di impostare la voce su un'inflessione dialettale più convincente, ha rivelato di essere meno ingenuo del suo compagno di merende, anche se Riina le barzellette sulla mafia le sa raccontare meglio… A Riina chiesero, a un processo che lo riguardava, se avesse mai sentito parlare di "Cosa Nostra", e lui rispose di no ma poi, imboccato dall'avvocato dell'accusa, ammise che sì, in effetti quel termine l'aveva già incontrato leggendo il giornale e guardando la televisione. Non credo che a berlusconi una domanda del genere qualcuno avrebbe l'ardire di farla, anche perché una risposta senza il tentennamento avuto da Riina parrebbe scontata:— Sì, avvocato, ne ho sentito parlare dai giornali e dalla televisione ma sa, io persona generosa sono, e considero le mie cose come fossero di tutti—...

Il ciclo della vita ha un cambio che funziona male

Non si vede l'ora di morire per poter rinascere e non vedere l'ora di morire un'altra volta ancora...

Umiltà intelligente

L'unica umiltà intelligente è quella che ha chi, essendo una persona luminosa, sa che la propria luce può accecare chi non è in grado di guardarla.

lunedì 11 novembre 2013

Veglia e sogno

La realtà della veglia influenza il sognare, e quest'ultimo influenza, a propria volta, lo stato di veglia; ognuna di queste dimensioni, nelle quali la coscienza individuale si esprime, hanno solo una vaga idea sul peso dell'influenza che ha l'attività dell'altra dimensione, ma entrambe ignorano la realtà spirituale che costituisce la loro ragione d'essere e la loro finalità. Quando veglia e sogno conoscono la loro ragione essenziale d'essere divengono consapevoli delle paure e dei desideri ai quali obbedisce chi sogna da sveglio e dorme quando sogna.

Verità e bugie

La verità è sempre preferibile alle bugie, tranne quando la bugia concede il tempo necessario per essere pronti ad affrontare la verità.

Consapevoli di essere

La verità esige chiarezza, ma la chiarezza porta con sé la sofferenza data dal dover essere disposti a perderci nella relazione che si ha col mondo esterno a sé, con le altre persone quindi. Dire la verità di ciò che si pensa isola dal mondo, cancella gli affetti e complica un'esistenza che è di suo già molto difficile da vivere. Eppure... eppure è proprio la possibilità di onorare la verità, che rende la vita degna di essere vissuta. Che magnifica trappola è l'esistenza, una trappola che rende degli imbecilli consapevoli di esserlo.

domenica 10 novembre 2013

I piccoli e impercettibili segni che disegnano le relazioni umane

Molto spesso le persone esprimono giudizi su altre persone attraverso piccoli segni, perché il parlare chiaro impegna conseguenze che sarebbe meglio evitare. Sono segni ai quali in genere si dà scarsa importanza, perché il loro essere piccoli li rende, agli occhi dei più, inaffidabili. Invece è a questi segni che l'attenzione deve rivolgersi, quando si voglia denudare una situazione complessa nella quale la chiarezza è l'ultima delle necessità.

Umiltà

Dalla mia wikipedia personale: 

Umiltà

L'umiltà è la disposizione che ha l'intelligenza quando non ama la stupidità di un'esposizione di sé che ha per fine la magnificazione di ciò che si è, ma può anche essere il modo di nascondere quello che si è veramente... in entrambe le eventualità date dall'essere buone o cattive persone.
La vera umiltà è quella che hanno i fiori, i quali sanno mostrare la verità di ciò che sono senza mai esagerare.

Amare constatazioni

Le nuove generazioni, sentendo la necessità di differenziarsi dall'uniformità generata dalla globalizzazione culturale, non trovano di meglio che riempirsi di tatuaggi e di piercing, in caratterizzazioni di sé uniformate a loro volta da una stessa attenzione rivolta all'estetica superficiale che copre, come fosse una tomba, la personalità individuale dandole l'aspetto vuoto che hanno tutte le ostentazioni.

Réclame

Credere di non essere sfiorati dalla pubblicità solo perché non le si presta fede è un errore che costa caro. La pubblicità educa alla convenienza del dire bugie, così che moltitudini di persone ricorrono inconsapevolmente a essa per vaneggiare se stessi descrivendo ciò che non si è come se lo si fosse.

Un nuovo universo

Non riusciva a crederlo nemmeno dopo averne avuta conferma dalla luce che la sua volontà emanava, ma toccava proprio a lui. Quando si è immersi nell'eternità data dal "Non tempo" si sta come sospesi nell'istante privo di durata dove l'attesa dura un solo attimo, ma non passa mai.
Così, in quel buio immobile senza forma, non c'è altro da fare che tenersi pronti per quando sarà il proprio turno creativo. Ora toccava a lui immaginare un nuovo universo, che avrebbe sostituito quello che si era consumato. Un Dio non assume responsabilità perché è stato votato da altri dei. Un Dio è unico e sempre lo stesso, ma non avendo nulla fuori da sé da conoscere, non aveva bisogno di conoscere nulla, nemmeno se stesso perché non poteva confrontarsi con altri diversi da sé. Il Dio vegliava sui cicli cosmici da lui espirati, e quando essi sfiorivano li inspirava ritornando nel Buio dove l'embrione dell'universo attendeva che nuovi cicli si compissero, nella respirazione che mantiene eterno il Mistero. 
A ogni risveglio lo stesso Dio irradiava le infinite possibilità che si estendevano nello spazio manifestando un nuovo universo, ed era come fosse una prima volta vissuta da un nuovo Dio.
Ora toccava a lui espirare la nuova vita, e non gli sembrava vero.
Aveva, come sempre, una settimana di tempo, ma non lo sapeva perché stando al di sopra della durata temporale una settimana e un secolo durano lo stesso attimo.
Il Dio non aveva memoria, perché la memoria riguarda il passato, e un Dio non ha un passato; fu per questo che prese dell'argilla e al sesto giorno creò di nuovo l'uomo.

Poi, come al solito, si riposò nella totale inquietudine che dà l'aver concesso l'opportunità di essere al male...

L'idea

Per sua natura ogni idea è informale, ed è il pensiero che si occupa di ridurre l'ispirazione che l'ha generata, così da riuscire a darle una forma. L'idea è, per la sfera di realtà nella quale regna l'immaginazione, l'equivalente di ciò che è il centro per una circonferenza. Centro costituito dal punto privo di estensione e di forma, dal quale ha avvio, in seguito al capovolgimento dato dalla sua inversione nel mondo delle forme, la circonferenza sulla quale si estende la molteplicità che è composta da unicità. L'atto creativo che genera mondi è analogo a quello in cui lo scrittore genera le sue storie. Analogo nei modi, certo, ma non nei risultati...

sabato 9 novembre 2013

Illuminazione spirituale

— Ti prego, Signore, fa che io possa vedere la Verità priva degli sfarzosi abiti di cui usa abbigliarsi per nascondersi all'ingenuità umana—...

FLASH!!!

— Okkey, Ti ringrazio Padre, visto quello che dovevo vedere e i sacrifici che comporta... capisco le ragioni che avevi per lasciare il mio spirito nel buio adatto al sonno
— Non ho la forza né il coraggio di guardare la verità contraddire le azioni umane
— Quando guardo qualcuno negli occhi vedo le sue vere intenzioni e devo fingere di essere stupido come sono sempre stato
— Le parole che ascolto mi lambiscono senza cambiare la realtà cruda che tentano di nascondere e mi vergogno per chi le pronuncia
— È un mondo riempito da "buone intenzioni" come un albero morto lo è di frutti che non matureranno mai
— Non ho voglia di addormentarmi di nuovo, e tremo al pensiero di come io sono visto da chi vede più lontano di me
— Ti ringrazio, Padre, del miracolo che mi hai donato
— Ma per il prossimo... una scatola di cioccolatini sarebbe gradita...—

venerdì 8 novembre 2013

Sul bisogno di "suscitare emozioni" che ha chi scrive

Molti scrittori sono convinti che si scriva per suscitare emozioni, e l'unico scrivere che non prevede il dover accendere sentimenti sia quello dei manuali d'uso. Questi "scrittori" neanche immaginano cosa sia l'intelligenza e il suo bisogno di stimolare altre intelligenze. Sono certi che oltre al sentimentalismo nulla valga la pena di essere considerato. A costoro non importano i princìpi, né credono ad alcun tipo di valori che eccedano l'emozionarsi. Sono venditori di storielle batticuore, leccano e lisciano i bisogni di chi ha sostituito le palpitazioni all'intelligenza, e si vantano di non avere altri obiettivi da raggiungere diversi da quelli che abbracciano odio e amore... al solo fine di confondere la felicità interiore con i suoi sintomi esteriori.

giovedì 7 novembre 2013

Tutto è relativo...

Dal diario di Piersilvio berlusconi

Devo prenderne atto, siamo in un momento di crisi economica che impone morigeranza, obbligando ad avere comportamenti smodatamente contenuti. È preferibile scegliere di essere dimessi per  una decisione volontaria, che non dover ridurre a forza i propri bisogni quando non c'è più scelta. Così questa mattina lascerò la limousine in garage e m'incamminerò con la BMW decappottabile; un po' di contatto con la natura, col vento che ti accarezza i capelli, non può che giovare a questa mia opprimente tristezza...

martedì 5 novembre 2013

Le intenzioni che ha il fango

Il non aver mai avuto più di pochissimi lettori non mi ha pesato fino a qualche giorno fa, quando mi sono accorto che il sito con più gente che visita questo mio blog è un sito porno. Io detesto il porno, mi fa venire in mente il ministro Giovanardi, però il pensiero di attirare le mosche non mi fa sentire una merda come sarebbe logico che fosse, perché il male non sta tranquillo a casa propria a farsi i cazzi suoi altrimenti, se lo facesse, rischierebbe di fare una cosa buona. No, no, il male va a rompere le palle dove c'è del bene da sporcare, perché il fango non sporca il fango, ma cerca qualcosa di pulito da inzozzare.

domenica 3 novembre 2013

I mali del mondo

La regina delle cose ridicole è il bisogno di sanare i difetti del mondo non dando peso a ciò che si è, e ai difetti che spadroneggiano nel nostro esserci. È un errore attribuire agli altri i mali, e a sé soltanto il bene e le buone intenzioni che lo certificano. Le "buone intenzioni" sono buone solo quando sono sincere, e la mancanza di sincerità è alle origini di tutti i mali del mondo.

venerdì 1 novembre 2013

Un Halloween in grande stile

Tutto sommato l'esistenza ha l'aria di essere un "dolcetto-scherzetto" in grande: si vive sognando il dolce, e masticando amaro si insegue quel sogno bussando a tutte le porte del fato, cercando quella aperta solo per te, e quando la si è trovata si cerca di ricattare, spaventandolo col racconto dei nostri peccati, il Padreterno che ci è venuto ad aprire...