sabato 11 luglio 2015

Ricamando il Buio

Un battito pulsava senza che nessuno lo sentisse, in mezzo ai minuscoli altri battiti che ritmavano il sentire dell'universo. Ogni battito si aggiungeva agli altri, e da ognuno di questi si allargavano cerchi di emozioni che, ampliandosi, tornavano a essere onde leggere di una risacca cosmica che non aveva una spiaggia dove riposarsi.
Ogni cuore era all'interno dei propri limiti, analoghi a quelli che ha l'universo intero, limiti che nessuno raggiunge, perché quando si arresta la ciclicità della spirale essa si rinnova in altre nuove e diverse spirali, ricominciando la vertigine del vortice universale.

Nessuno che corra su una sfera potrà lasciare quella sfera prima di averla consumata.

— Una somma di limiti deve avere un limite— pensò un cuore, e il suo respiro per un interminabile attimo si sospese uscendo da sé, per rientrare nell'affanno di non aver scoperto la verità, vasta più dello stesso universo che su di essa risolve le proprie ansie.

Quel cuore avrebbe ancora pulsato, e si sarebbe ancora arrestato, come lo stesso Mistero fa quando si riprende lo stupore che ha generato specchiandosi in se stesso, generando scintille che la fiamma d'amore lascia libere nel buio della notte per salutare i soli, nella stessa loro voglia di punteggiare, ricamando, il generoso Buio.