lunedì 29 settembre 2014

Cosa resterà di noi?

Cosa potrà restare di noi, della nostra vita?
I ricordi che lasceremo, forse? 
E per quanto tempo resteranno? 
I manufatti? E per quanto tempo?
I nostri pensieri migliori?
E per quanto tempo si manterranno veri?
Durerà, più di tutto questo, la nostra cenere
che nutrirà ancora la vita della vegetazione.
Ma per quanto tempo ancora?

Ciò che lasceremo al mondo è soltanto
il nostro aver amato senza volerne fare
il possesso privato del nostro egoismo
Sarà l'essere stati amati da chi non ci ha 
voluto possedere nemmeno per gelosia
Sarà il nostro aver rispettato la verità
che il Cielo ci ha mostrato essere vera
sarà il nostro modo di lasciare il mondo
e tutto questo lo lasceremo dentro di noi.

Quello che crede lei


L'essere umano è socievole, ma non è ancora chiaro se la sua socievolezza abbia una qualche relazione col bisogno di sopravvivere esercitato a discapito delle persone con le quali si socializza. L'amore è la ragione prima che il Mistero ha escogitato per agevolare la socializzazione umana, ma l'uomo mica si fa fregare facile, così ha convertito quel bisogno costruendo i marciapiedi.
Trovata la legge escogitato l'inganno.
Dopo un po' di secoli questo reagire dell'uomo alle imposizioni divine ha generato una razza di eletti, chiamata "italiana", che ha saputo trasformare in arte il riuscire a divincolarsi dalle leggi del Cielo.
Questo almeno è quello che crede lei...

lunedì 15 settembre 2014

La fonte eterna

Un flebile "Mioddio!" le sfuggì, con lo stesso suono che hanno i sospiri quando si accorse che, forse, la sua sofferenza non sarebbe cessata col morire.
La sua coscienza stava scivolando dietro al suo ultimo fiato, spogliata del peso inferto da un organismo che l'aveva tenuta addormentata dai suoi bisogni futili.
Da quell'ultimo sibilo di arrendevolezza le cose non sarebbero state più le stesse, e la memoria non sarebbe più stata intralciata dai desideri che i mille miliardi di cellule del suo corpo anelavano dovessero essere soddisfatti a tutti i costi. 
Qui, dove l'istante immobile non imbroglia attraverso lo scorrere del tempo, dove lo spazio è solo interiore, vasto come solo sanno essere le verdi praterie, qui si fanno i conti con l'oste che, fino a questo tragico momento, è sempre stato in cucina a preparare una lista che non può essere messa in discussione, perché quell'oste è la fonte universale di ogni coscienza individuale.

Così, quella che ancora era una individualità cominciò a correre di nuovo sui prati verdi dell'attesa, senza che gli zoccoli del suo dover attendere potessero calpestare alcunché. Ci sarebbe stato altro tempo a imbrogliare l'orizzonte da dover raggiungere, e ora si trattava soltanto di aspettare il segno dato dal fato con l'apertura di una fessura nuova, che precipita verso l'ignoto di una nuova esistenza, nella quale un altro e diverso essere avrebbe continuato la sua corsa terrena, sentendosi di nuovo lo stesso io che replica se stesso indefinitamente, trascinandosi appresso le cose da aggiustare pur non essendo responsabile di averle rotte. È così che l'esistenza si fa pagare, quando dà la possibilità a ogni essere di avventurarsi nella grande sfida della vita. Innumerevoli ego pulsano della voglia di essere diversi uno dall'altro, nell'imbroglio senza tempo nel quale l'unico Sé eterno esprime le proprie infinite possibilità di essere sempre unico e diverso, sempre generoso, e sempre libero nell'obbligo di sentirsi un io che cerca la Libertà totale, la stessa alla quale ogni ego rinuncia, col nascere al mondo dove il desiderio regna, disturbato da un futuro che si lascia guardare soltanto da chi ha rinunciato al desiderio.

domenica 7 settembre 2014

La gara del mondo

Più o meno, e in diverse misure, tutti mentiamo almeno un poco, il mondo stesso mente e, con esso, la natura, che si guarda bene dallo svelare le ragioni del suo esserci. In questo comune desiderio di abbellire una realtà, contaminata dalla verità, la menzogna si dà un gran daffare per correggere quelli che, per chi mente, sono limiti superabili con una bella mano di vernice. La parola, e con essa il linguaggio, pare si sia data lo stesso fine che ha il pennello di un pittore che deve vendere il proprio quadro. Questa competizione vede allineata, sulla linea di partenza, l'intera umanità. Tesa verso il traguardo dell'ipocrisia la voglia di apparire corre, suda, sgomita e sputa veleno contro tutti, nella volontà di esaudire i propri desideri. In questa gara, orientata verso il guadagno materiale, gli ultimi saranno i primi ad arrivare nello spirito che ha voluto il mondo, e non occorrerà spiegare il perché.

sabato 6 settembre 2014

Realismo esistenziale

Quando al mattino vi svegliate con uno splendente sole che vi abbaglia dalle vostre finestre, entrando nel vostro stato d'animo per coccolarlo di felicità, e ognuna delle cellule che inducono il vostro corpo a pulsare di gioia freme, alzando e abbassando i tentacoli cigliati in una ola dedicata al cervello, perché non si è opposto a tanta euforia esistenziale, ricordatevi che la TAC alla mutua è quasi gratuita, e lo è anche la risonanza magnetica. :D