lunedì 31 dicembre 2012

Così è il mondo

Non stupisce più che un popolo invasore dia così grande importanza alla libertà, né è causa di meraviglia che un popolo oppresso, riuscito finalmente a guadagnare la propria libertà attraverso una guerra di liberazione, dia alla guerra soltanto una valenza di oppressione. È così stupida una Chiesa che eleva inni a un Redentore che ha donato la propria vita, per mostrare quanto siano importanti i princìpi spirituali, e dopo averli innalzati maledire quei princìpi di libertà per difendere il pulsare di un corpo rinsecchito e piegato dal dolore, immobile da decenni, che la vita la ricorda appena. Quanta cattiveria nascondono le buone intenzioni di chi difende i propri, volgari, privilegi. Di quanto disprezzo riesce a essere colmo un cuore che acclama al Cielo la propria purezza, e quanto orrore riempie le stanze dove anime pervertite s'illudono di poter deviare il fluire della Verità la quale, non dimenticando da dove proviene, non può scordare dove sta andando.

sabato 29 dicembre 2012

Prima o poi dovrà andare, per forza, meglio?


Le cose si fanno difficili per chi è convinto che le cose, prima o dopo, dovranno per forza di cose andare meglio. Il problema è dato dal fatto che preda e predatore hanno una diversa concezione del meglio, e anche quando la preda decidesse di tradire la propria natura per trasformarsi in predatrice... la diversità di veduta non cambierebbe e il meglio avrebbe sempre estimatori che litigano sul cosa esso debba essere. Così, quando va meglio per qualcuno, ci sarà sempre qualcun altro al quale andrà peggio, almeno fino a quando il mondo sarà diviso in prede e predatori. Che fai tu? Per chi tifi? Non puoi tifare per entrambi, dunque lo sperare che debba per forza andare meglio per te implicherà che dovrà andare sempre male, per la stessa forza, a qualcun altro...

Un morire incessante


Circa ogni sette anni tutte le nostre cellule sono sostituite da altre nuove, le quali si appiccicano attorno al misterioso nucleo centrale della nostra identità individuale. Per questo si deve dire che la morte non arriva una sola volta, ma è un processo continuo di rinnovamento. Non tutte le cellule, però, subiscono la morte a contratto, quelle del cervello resistono imperterrite, per conservare in sé un sapere che non vale il loro sforzo di rimanere vive...
Mentre scrivevo questa inezia ottocento milioni di mie amate cellule mi hanno lasciato quasi solo, ed erano tutte indispensabili a svolgere funzioni che ignoro. Mi resta solo da sperare di non avere sorprese oggi, allo Stadio, a vedere la partita... già non mi ricordo più giocata da chi, contro chi...

giovedì 27 dicembre 2012

Il mio contributo artistico alla campagna elettorale post "Fine del mondo"         

martedì 25 dicembre 2012

Sui monti e le valli in fior


Monti ha avuto una funzione analoga a quella di un antiacido contro i dolori di stomaco causati dall'ingordigia, ma nessun individuo intelligente assumerebbe antiacidi dopo aver vomitato la porcheria che gli ha dilaniato lo stomaco. Monti sta dalla parte delle banche e dei riccastri vampiri che dissanguano il popolo; un popolo di imbecilli che, in fondo, se lo meriterebbe. Per fortuna io non osservo il mondo attraverso la lente del bieco nazionalismo, in questo modo evito anche di dovermi sentire italiano. Mi spiace per Mazzini. Non uso neppure lenti razziste, così evito di sentirmi padano. L'unica lente d'ingrandimento che ho è puntata verso la mia persona e non temo di bruciarmi se è la verità a doverlo fare.

Buon Natale...


Solo il fatto che a Natale sia comune convinzione che si debba essere buoni, dovrebbe far riflettere su quanto il termine "ipocrisia" sotto stimi quello di cui sono capaci gli uomini.

Umanità

L'umanità si vanta delle proprie, pregiate, caratteristiche, capaci di disporre moltitudini di individui alla rissa perpetua mentre, incolonnati verso il Mistero che li ha voluti attori in maschera sul tragicomico palcoscenico dell'esistenza, disquisiscono sul significato della marcia forzata che dovrebbe condurli, sempre secondo loro, all'essere perdonati per non aver voluto amare se stessi e neppure gli altri, mentre chiamavano questa loro inclinazione sentimentale: "Umanità"...

venerdì 21 dicembre 2012

Dalla teoria alla prassi


Certo che se invece di perdere tutto il mio tempo a scrivere, mi mettessi all'opera nel tentativo di trasformare le mie teorie in una pratica utile al mondo, avrei un sacco di roba da scrivere, nella tana dove sarei costretto a nascondermi.

Ma cos'è l'intelligenza?


Secondo una condivisibile visuale, l'intelligenza è data dalla capacità di penetrare la realtà, andando così a fondo da riuscire a conoscere la struttura delle sue fondamenta e, insieme a quella, anche le sue ragioni sufficienti d'essere. Quella appena descritta costituisce l'utopia dell'essere intelligenti, certo, ma nessuno impedisce di provare a considerare almeno alcuni gradi di questo approfondire la diagnosi della malattia chiamata esistenza. Già il riconoscerla come una malattia è un notevole passo avanti nella ricerca delle sue cause, perché l'essere è circoscritto da limiti che gli danno forma e un limite, si sa, non è da considerarsi un vantaggio se non quando esso è un limite che ci mette in salvo dai pericoli che la libertà, quando non è stata guadagnata, porta con sé. Bisogna ricordare che già il nascere ci priva della libertà di non nascere, ed è il primo grosso limite che ci consente di essere al mondo. Dall'altra parte, quella esattamente opposta a questo primo limite, c'è un altro grande limite, quello che ci priva della libertà di stare volontariamente al mondo, e che noi chiamiamo morte. La nostra esistenza pare essere un dipanarsi di limiti, in molteplice e creativa successione, che occupano lo spazio lasciato libero dai due grandi limiti dati dal nascere e dal dover poi morire. Fin qui ci arriviamo tutti, dunque non sarebbe ancora il caso di definire, questo mio indagare, un'opera dell'intelligenza. Che la vera intelligenza sia quella tensione che ci lascia scontenti di quel poco che siamo riusciti a capire?

La definizione di umorismo

Quando si volesse dare una definizione di umorismo si incorrerebbe negli stessi problemi che si presentano nel caso si sia deciso di definire la salute senza coinvolgere, in questa definizione, anche la malattia. È noto, infatti, che non avrebbe senso parlare di salute senza una malattia da superare. Nel caso dell'umorismo la faccenda subisce ulteriori complicazioni date dal fatto che l'umorismo ha, come opposizione, la serietà. Ora tutti sanno cos'è la malattia per averne sperimentate le conseguenze, mentre la serietà è conosciuta da talmente poche persone che questo conferisce, all'umorismo, un vantaggio difficilmente rappresentabile e, per questo, indescrivibile...

Una ginocchiata nei coglioni


Per fortuna capita di rado, ma ogni volta che ricevo un "mi piace" sotto a qualcosa che ho scritto... la mia autostima riceve una ginocchiata nei coglioni. Questo perché l'autostima mia è diversa dal modo di auto stimarsi generalmente condiviso dalla maggior parte delle persone, la quale non è altro che un vendere a se stessi l'imbroglio ottenuto magnificandosi. Il modo che ho di stimare le mie discutibili qualità è esattamente opposto a quello comunemente accettato da tutti: io mi piaccio soltanto quando non piaccio, e sono abbastanza lucido da sapere che le cose stanno così perché nutro una scarsissima stima nell'intelligenza altrui così che, quando quest'ultima mostra di esserci dicendo che le piace quello che scrivo... non fa altro che negare la giustezza del mio giudizio su di lei; questa negazione ha come conseguenza una ginocchiata che i miei coglioni non apprezzano.

giovedì 20 dicembre 2012

Ultime preoccupazioni


Lo so che i Maya hanno dato soltanto una valenza di rinnovamento ciclico, alla data del 21/12/2012, che non è, per loro, la fine del mondo, ma la prudenza non è mai troppa quando, ad andarci di mezzo, sono così tante cose. Certo i vantaggi di una fine prematura appaiono evidenti: le cose superflue la finiranno di appropriarsi dello spazio di casa, e le faccende in sospeso smetteranno di torturaci l'anima, perché quest'ultima sarà da tutt'altre faccende distratta. Ho saputo che deltaplani e parapendii sono già introvabili su ebay, e ci sono dei problemi anche a procacciarsi dei pattini a rotelle; sul procurarsi droga non voglio informarmi perché vorrei essere sicuro che quello che mi sta investendo è una frana, un incendio o una glaciazione, e non la semplice vampata di un piacere passeggero…

La fine del mondo?


La fine del mondo è un evento che ha il pregio di mettere tutti d'accordo nel considerarlo una sorpresa sulla cui convenienza ci sarebbe da disquisire. Schiere di approfittatori, prevedendola, ci hanno sbattuto il muso e perso la faccia in ogni tempo e luogo, ed è la sola ragione per la quale, oggi, sono in pochi a voler credere che il nostro pianeta si sia stancato di portarci a zonzo per l'universo. A nessuno sfugge che se una cosa nasce… ha nel suo futuro una morte certa, e questo destino non risparmia i pianeti e neppure le stelle, ma è noto anche che la durata della vita di un corpo celeste è lunghissima a confronto di quella umana, anche se non c'è alcuna garanzia che la Terra non si trovi già sdraiata in un coma irreversibile, per il quale l'umanità si vanta di esserne palesemente responsabile. Le giustificazioni dalla nostra parte, però, sono numerose e attive come le larve di mosca su un corpo in decomposizione. Quando un organismo muore si risvegliano, al suo interno, meccanismi saprofiti che attivano micro organismi dormienti che si trasformano in larve distruttrici prive di sensi di colpa. Non c'è bisogno, come in molti credono, che sia una mosca a dover infettare il corpo depositandovi le sue uova. Anche quando sigillato in una cassa di zinco ermetica l'organismo, se in vita non è stato un santuario di santità e poi trasportato a ottomila metri di altitudine, è in grado di decomporsi da sé senza farla troppo lunga. Non è da escludersi la possibilità che a noi umani sia stato dato questo, doloroso in termini economici, compito. Che siano interrate qui, le radici della celebrata centralità spirituale dell'umano essere, quella che lo pone in cima alla scala evolutiva terrestre che, forse domani, poggerà sul nulla?

mercoledì 19 dicembre 2012

La pace interiore


Nel momento in cui il pensiero si arresterà il nostro essere sarà tamponato duramente dalla pace interiore, la quale risveglierà un pensiero poco disposto alla constatazione amichevole dei danni.

L'illusione di passare inosservati...


Non ce la faccio più a essere ignorato dal Padreterno, è ora che... cazzo un crampo...

Analogia inversa


Il fatto che la vita sia composta da un'incessante serie di piccole morti induce la speranza che, inversamente, la morte possa essere costituita da una sola vita, però grandiosa, sia essa orientata verso il basso, che verso l'alto delle sue possibilità di fare altri danni.

Il senso dell'esserci


Pare quasi che l'esistenza sia impegnata nel volerci meravigliare a tutti i costi, forse immaginando che le sparliamo dietro per la noia che ci procura il non aver compreso il senso del suo esserci. 

Scuse difficili


È tanto difficile scusarsi perché si è figli di una natura che non si scuserà mai, anche se lei, diversamente da noi umani, non ha ragioni per doverlo fare.

Bersaglio mobile


Sento che oggi dovrò decidermi a uscire di casa per raccogliere il guanto col quale l'esistenza mi ha schiaffeggiato, tanto da gonfiarmi la faccia, prima che mi accorgessi che di una sfida si trattava. È facile intuire una certa disparità di armamenti tra i duellanti: dalla mia ho l'arma della pigrizia e dalla sua c'è quella fastidiosissima natura che si muove a scatti appena hai messo a fuoco un supposto bersaglio da colpire.

martedì 18 dicembre 2012

Il rientro a casa di mia moglie


Tra poco arriverà Rosanna e so già in anticipo cosa mi dirà: 
— Ciao mamo, nessun nuovo taglio, nessun nuovo strappo muscolare, nessuna slogatura o frattura scomposta?
— E allora spiegami perché cazzo non hai ancora spaccato la legna giù nel campo?—
— Cacchio Rosanna, lo so che non ci crederai ma...—
— Ma una minchia! Fancazzista del cazzo! Adesso prendi la motosega, l'ascia e ti avvii prima che l'ascia la prenda io, insieme alla motosega, per perdere il paradiso alla roulette russa che ti farò vincere...—

Apnea d'affanno


Fuori c'è un sole magnifico e una montagna di legna da spaccare. Dentro, dentro casa mia, intendo, c'è uno che ha male alla schiena e che quella legna deve fare a pezzi, caricarla sulla Jeep e portarla a casa per poi scaricarla e ordinarla in un cumulo a serio rischio crollo. Ci fosse qualcosa, nella mia esistenza, che si discostasse dalla linea primaria che la caratterizza, sulla quale ogni mio atto scivola nel pieno di un'apnea da affanno...

Una carriera folgorante


Ho iniziato la mia carriera fallimentare sognando di cambiare il mondo, poi ho continuato imperterrito fino ad arrivare alla scoperta del millennio che suggeriva fosse meglio cambiare prima me stesso. Naturalmente ho reagito male, come si conviene a un pirla. La vita, però, non si è scoraggiata e ha iniziato la sua deplorevole manovra d'accerchiamento che ha dato, come risultato, quello di farmi incazzare di più. Non è stato proprio un braccio di ferro solo perché il braccio me lo ha rotto con largo anticipo, ma ho tenuto duro e sopportato quelle che a me parevano essere vere e proprie angherie quasi ingiuste. Infine, data l'esagerata sproporzione delle forze che sono state dispiegate dalla mia avversaria ho dovuto, poco a poco, cedere: ho preso la mia scorta d'erba insieme a quella del fumo e ho regalato quel ben di dio al mio insegnante di disegno, uno stronzo che era ancora agli albori di una vita viziosa, e a quella vita insana che lo chiamava con voce roca ho dato, insieme alla non modica quantità, anche il tono di un canto di sirene. In questo modo, mi son detto, mi metto nella condizione di non poter più fumare perché, se riprendessi a farlo, mi sentirei il più grosso deficiente del pianeta, e allo stronzo (che non finiva di ringraziarmi) ho rifilato il fiatone dato dal vivere ingabbiati. La vita, intanto, non aveva smesso di fissarmi come la serpe che incanta l'uccellino ancora ignaro della sua velenosa attrazione. Dopo l'essermi liberato dal peso di dover portare sempre con me una scorta di magra felicità, mi sono reso immediatamente conto di aver risolto soltanto il più piccolo dei miei problemi. Okkey! Almeno è un inizio, mi son detto poco convinto e ora, ancora piegato in due sulla linea di partenza della manche successiva, alla quale la vita mi ha iscritto senza neppure chiedermi il parere, attendo la pistolettata dello starter che spingerà il mio scattare verso un traguardo immaginario, e ho anche il feroce sospetto di essermi piazzato sul lato sbagliato della linea di partenza di una pista di gara che, forse, manco è la mia.

lunedì 17 dicembre 2012

Guardando al passato


Quando il futuro è incerto non si ha né tempo e neppure voglia di guardare al passato, e quando ci si sofferma col pensiero a quel tempo andato, pare sia stato composto da felicità dissolte, e poco importa che non siano state delle vere e proprie felicità. Sento ancora la tenerezza dell'incoscienza di allora, quella che cercava di aprire occhi che non sapeva di avere. Ricordo la durezza di alcuni pensieri ai quali davo un'immeritata importanza perché erano originati da errate certezze, ma che mi hanno aiutato, attraverso le conseguenze che hanno generato, a capire le ragioni del mio sbagliare. Non basta capire l'errore, occorre soprattutto individuarne la radice che nasce dalla terra costituita dai princìpi. Princìpi che non devono essere di un ordine morale, perché ogni morale è il risultato dell'intrusione del sentimentalismo nei princìpi i quali, grazie alla necessaria universalità che devono avere per essere validi, non possono avere legami con sistemi esclusivi di pensiero nati dall'umano supporre.

Sulle ideologie


L'ideologia comunista è appoggiata alla convinzione che sia la massa dei popoli a dover comandare su se stessa, ma non potendolo fare a causa degli impicci che seguirebbero alla divisione di un potere la cui parcellizzazione equivarrebbe a un annullamento... ci si affida alla speranza che i rappresentanti della massa siano così onesti da non dimenticare il bene dei componenti la massa di persone che li ha votati.
L'ideologia liberale, al contrario di quella comunista, non si fa illusioni e punta subito al sodo che, per i liberali, è l'equivalente di una supposta legge naturale che vede il forte schiacciare il debole, in modo da potergli poi concedere la carità per sentirsi magnanimi. L'ideologia fascista si basa sull'idea che l'unione fa la forza, e non le importano i modi per realizzare quell'unione, come neppure quali saranno le modalità attraverso cui la forza così ottenuta sarà dispiegata; d'altronde per i fascisti è il petto in fuori che conta, perché è lì, sopra il cuore, che stanno aggrappate le onorificenze. Per i cristiani che fanno politica l'ideologia non è necessario avercela, perché sarebbe un freno all'elasticità di vedute che occorre avere per poter cambiare bandiera alla bisogna, dando alla parola "sacrificio" il suo nobile senso solo quando si riferisce al sacrificare il prossimo tuo. Gli anarchici amano la libertà, a patto che sia attuata prima di avere le qualificazioni adatte alla sua conquista. Per gli anarchici la libertà è un diritto prima di essere un dovere, e quando è un dovere si trasforma nella legge che all'anarchico non piace.

domenica 16 dicembre 2012

L'invidia


L'invidia è un male molto difficile da estirpare, a causa del fatto che nessuno riconosce di esserne vittima. A ognuno manca sempre qualcosa, e dall'altro lato di quella mancanza c'è sempre una correlativa eccedenza data da un differente dono che tende a ripristinare l'equilibrio perduto. Ecco che, così, per quella eccedenza tutti hanno qualcosa da invidiare a tutti. Si riesce persino a invidiare gli stupidi, attribuendo loro una fantomatica quanto assurda felicità. Non sono pochi a invidiare le persone malvagie, nella convinzione che la propria debolezza, chiamata bontà, sia inadatta al vivere un'esistenza che appare essere il regno del male. Chiunque abbia un dono conosce l'invidia che quel dono suscita in chi ha avuto un altro dono… della sussistenza del quale ancora non si è accorto. Chi è al centro dell'invidia altrui non disdegna di invidiare chi, in quello stesso centro, non è lì a tenergli compagnia, lasciandolo solo col proprio pregio che l'invidia altrui tenta di avvelenare. Si può quasi esser certi che al bordo di una strada, a fianco di un'auto alla quale fuma il radiatore, ci sia un individuo convinto che il Padreterno abbia previsto per tutte le auto di questo mondo, tranne la sua, un radiatore in titanio rinforzato al posto di quello di cartone che sta fumando…

venerdì 14 dicembre 2012

Dissesti inconsapevoli


Anni fa decisi di usare l'argilla per lavare i piatti che, così, si pulivano perfettamente anche perché non friggo nulla. Me la procuravo giù al torrente, a fondo valle. Preleva argilla oggi e prelevala domani ho creato un dissesto geologico che ha originato lo smottamento di un masso che è rotolato addosso ad altri massi che sono precipitati tumultuosamente a valle, verso una ridente cittadina che oggi non esiste più. Il lago dove prima gli abitanti di quella cittadina scaricavano liquami e porcherie varie oggi è pulito e se ci fossero delle persone ancora vive ci potrebbero fare il bagno senza timore di avvelenarsi...

giovedì 13 dicembre 2012

Nocciolina

È da qualche anno che sul davanzale di una finestra, in inverno, metto semi per gli uccellini. Cinciarelle, pettirossi e passeri, più qualche altro esemplare dall'albero genealogico sconosciuto, si alternano per divorarli. Ieri, dal ritorno dal bosco sotto casa, una cinciarella particolarmente piccina, che ho chiamato Nocciolina, mi si è avvicinata tantissimo da terra, al punto da farmi credere che avesse problemi a volare, poi si è alzata in volo girandomi attorno a non più di due spanne di distanza, cinguettando concitata come a volermi dire qualcosa di importante. La scena si è protratta per un lungo minuto nel quale sono stato immobile e incredulo. Arrivato a casa mi sono accorto che i semi sul davanzale erano finiti. La mia Nocciolina era venuta nel bosco ad avvertirmi.

mercoledì 12 dicembre 2012

Un caso anomalo


Alcune nature individuali propendono per una meditazione continua, altre la trovano un faticoso impegno da evitare; poi ci sono persone che festeggiano il meditare a scadenze programmate. Il mio, diversamente da quelli citati, è un caso anomalo, perché medito di continuo cercando il modo di non meditare nemmeno a scadenze programmate...

martedì 4 dicembre 2012

Labirinti facili


Un'esistenza piatta, priva di scossoni, trafitta da quel tipo di felicità che ingorga l'anima, dolce di una comodità dalla quale hanno origine le piaghe da decubito... un'esistenza del genere sogna la tensione regalata dalla paura di non farcela a lottare contro l'inedia. Ogni organismo crea gli anticorpi che riducono la felicità a quello che essa è: uno stato d'animo passeggero che ha il terrore di perdersi nel labirinto degli aspetti poco importanti della vita.

sabato 1 dicembre 2012

Qualcosa di speciale


Lui aveva qualcosa in più o in meno di chi gli stava accanto, qualcosa la cui natura gli sfuggiva. Non che lui desse peso a quella sconosciuta diversità, in fondo il vento lo accarezzava allo stesso modo nel quale diceva di essere a tutti vicino, il sole lo nutriva di luce e l'unica differenza visibile era data dalla forma dell'ombra che si allargava, sotto di lui, nei momenti di calda felicità. Nessuno avrebbe potuto dire della sua difformità, in mezzo a quella moltitudine di esseri tutti concordi tra loro nell'inchinarsi al misterioso volere del Cielo. Nessuno che fosse un trifoglio, e non la delicata mano che lo strappò alla vita per schiacciarlo tra le pagine vuote di un inutile libro, nella speranza che l'anelata fortuna sia celata dentro alla diversità, nel mezzo di un universo dove solo il nulla è identico a dell'altro nulla.

giovedì 29 novembre 2012

Nel mezzo dello stupore


A nessuno può sfuggire che ogni realtà ha sempre un'altra realtà di fronte, che tenta di fotterla negandone l'assolutezza. È così per tutto, e tutto è capace di tradire se stesso cambiando bandiera. Lo stesso cuore pulsa la vita cambiando, a ogni battito, la propria polarità elettrica, e il respiro lo segue espirando e inspirando. Certo la libertà di trattenere il fiato nella speranza di sfuggire a questa legge tutti ce l'hanno, e alcuni riescono persino a sentirsi liberi per più di cinque minuti, ma poi devono cedere alle tentazioni che la vita ci fa correre davanti attraverso il ricatto. Persino lo stato di veglia ha il suo stato di sogno che gli ride dietro, e ride perché è capace di dare forma a desideri impossibili da realizzare. Eppure anche nel sogno arrivano le paure a contrastare quei desideri, e la lotta continua per un po', fino a quando la pace è ristabilita, sempre secondo la stessa impietosa legge. Siamo come bambini che non sanno di dover perdere le proprie illusioni diventando adulti, o come adulti che si sono dimenticati quanto l'illudersi sia doloroso. Sarà per questo che crediamo sia intelligente assicurarsi una posizione di comodo che chiamiamo, impropriamente, via di mezzo, in modo da non dover decidere dove stia la verità. Siamo tutti convinti che la verità stia in mezzo alle lotte, pronta ad attirare a sé una bugia allontanando, di conseguenza, la verità che le si contrappone. Siamo convinti che la verità del giorno e della notte sia il crepuscolo, e che quella del cuore sia nel mezzo dello stupore che ne arresta la vita.

martedì 27 novembre 2012

Meglio dell'Intrepido


Un corpo pieno di muscoli senza aver faticato, donne bellissime e vogliose che si aggirano per casa. la soddisfazione di non dover più pagare le multe, l'iPad a venti euro e la mini cooper a cinquanta euro, ma personalizzata come la si desidera, mille amici pronti a svenarsi per te su facebook, case editrici che si affannano per farti diventare famoso, equitalia che si attacca al cazzo e, ciliegina sulla torta di cioccolato che non ingrassa... un paio di occhiali a raggi X che ti mostrano le donne nude anche se ti trovi in cima al monte Bianco. Ahh... internet è meglio del retro copertina dell'Intrepido...

lunedì 26 novembre 2012

La scrittura è un mezzo pregiato per...


La scrittura è un mezzo, certamente il più pregiato tra i mezzi, per non faticare a convincere, se stessi o gli altri, che della vita si è capito poco. Le azioni compiute, invece, dicono che della vita si è capito ancora meno. È l'ultimo pensiero col quale si accompagna il proprio morire, decorandolo, che la dice lunga su chi o cosa siamo riusciti a essere.