domenica 31 maggio 2015

Dove vanno i pensieri?

Che fine fanno tutti i pensieri che abbiamo? Nelle azioni per fortuna se ne trasformano pochi, ma la gran parte di quelli che non hanno sentito il colpo di pistola allo starter che fanno? Di certo si sa che non si tolgono le scarpette chiodate; alcuni insistono a scaldarsi i muscoli in attesa di una nuova gara, mentre altri sonnecchiano pronti a ripresentarsi alla mente appena ci sarà l'occasione, ma la maggior parte di loro sparisce e non nel nulla, perché se il nulla esistesse non sarebbe un nulla. Il fatto che noi dimentichiamo quei pensieri non significa che quella dimenticanza li cancellerà. Saranno onde energetiche che busseranno alla porta di altre menti? O piuttosto vagheranno nei loro gusci di desiderio come belve fameliche perennemente affamate? La mente umana lavora incessantemente per generare i pensieri, ed è capace di dar loro forma anche quando l'essere pensante decide di sospendere la propria attività... per darsi alla contemplazione del nero che si guarda quando si chiudono gli occhi. Nero che dopo pochi minuti si riempie di immagini che suscitano altri pensieri, oppure si cade nel sonno che genera i sogni, che sono sempre pensati, anche se a nostra insaputa.

Ogni pensiero, al quale diamo spessore e forma, è come una mina interrata nei nostri ricordi o un cadavere gettato nell'oceano del nostro desiderare, che si gonfierà prima di degradare in altra forma e tornerà a galla per ricordarci che, in un lontano passato era vivo e respirava, proprio come noi adesso.

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