venerdì 30 agosto 2013

Grasse consolazioni

Ora che la mia vita, sulla montagna dove abito, è circondata da un manipolo di fascisti, da berlusconiani incalliti e da leghisti intrisi di razzismo, quanto lo è uno spazzettone del cesso, penso con tenerezza al mio vecchio quartiere, Quarto Oggiaro, coi suoi mafiosi che sì mi hanno intensamente odiato, tentando un paio di volte di farmi pure la pelle, ma lo hanno fatto mostrando un coraggio che questi finti montanari frustrati non hanno, nell'uccidermi con l'acido gli alberi e nel farmi continui dispetti che persino la loro cattiveria deve considerare spregevoli. Mi consola il sapere che la malvagità, sposa della codardia, genera figli che hanno occhi sgranati dal terrore per la solitudine che ricamerà il loro destino.

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