domenica 7 febbraio 2016

Il sole pare saperlo

— Non tutti i fiori sono interessati al conoscere il ramo dell'albero che abbelliscono, mentre per il tepore del sole si aprono al mondo. Alcuni di essi sono rivolti al Cielo e altri guardano l'erba, ma in ognuno c'è lo stesso embrione dell'albero che potranno diventare trasformandosi in frutto—. 
Così rifletteva un delicato fiore di pesco, di un bel colore rosa tanto amato dalle api alle quali offriva il suo dolce nettare.
Non tutto, però, scivolava via come il Cielo avrebbe certamente consentito, se non avesse dovuto lasciare libero il vento di essere, e per il suo soffio l'ape con la quale il fiore stava amoreggiando fu spinta via verso un altro fiore.
Il delicato fiore di pesco desiderò che il vento si trasformasse in una leggera brezza primaverile, e ondeggiò i suoi stami per consegnare al vento la sua preghiera.
Nel farlo il suo polline seguì il desiderio, e attraverso il soffio fecondò altri fiori.
Molte albe e tramonti si rincorsero, insieme alla voglia di vivere del mondo, e anche l'istante che osservava la bellezza maturare si sorprese di quanti fiori diventarono frutti, nelle tante difficoltà che l'esistenza tenta di accordare.
Il gelo e le tempeste di grandine avevano fatto del loro meglio per avvisare che il mondo è difficile, e che la vita può essere strappata da cause che dicono il loro nome solo quando muoiono, ma ogni giorno il giorno si insinuava tra gioie e dolori per portare la legge del cambiamento che genera le diversità.

Non tutti i frutti sono interessati al conoscere il ramo dell'albero che affaticano, mentre il calore del sole li indora. Alcuni di essi sono grandi e altri piccoli, ma tutti hanno nei loro semi lo stesso embrione dell'albero che li ha generati, e il sole pare saperlo.

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