mercoledì 13 aprile 2016

L'illusione della felicità

— Nessuno che si chieda cosa sia la felicità potrebbe essere felice— così rifletteva un vecchio passeggiando nel parco dell'ospizio che stava dissanguando i suoi figli.
— Mentre nessuno si domanda cosa sia l'infelicità altrui, credendo che la sofferenza di ognuno possa esaurire quella curiosità— 
In bilico sul suo stanco incedere il vecchio puntò l'unica panchina che vide libera.
Si immaginò che quella fosse la sua felicità, e un sorriso gli storse verso l'alto l’angolo ancora sensibile di una bocca che schivava le emozioni.
Era bella quella panchina, almeno quanto doveva essere la felicità: calma e immobile sopportava il bisticciare delle ombre che un platano disegnava sul suo verde inscurito dalle piogge.
Avrebbe desiderato morire lì, piegato sulla sua felicità finalmente guadagnata.

Le si sedette sopra, considerando lo spettacolo delle ombre attorno come se fossero state le stesse che intristirono la sua esistenza, e si accorse che erano più belle di quelle che litigavano rincorrendosi sulla sua nuova felicità, quella che gli stava sotto travestita da panchina.

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