giovedì 30 giugno 2016

La fame nei nostri occhi

Quanto poco conosciamo della realtà che ci assilla di coccole e punizioni, noi umani incapaci persino di valutare le caratteristiche più evidenti del mondo che ci ospita, così riottoso nel suo essere in disaccordo con l'affermazione biblica che ci assicura di essere nel diritto di proclamarci padroni di un mondo da sottomettere ai nostri bisogni. È evidente che la Bibbia non si riferisca ai bisogni dell'attuale epoca di veleni, ma a quelli che sono in armonia con le necessità che ha la natura per poter sopravvivere.
In questa corsa, dedicata al riempirsi le tasche bucate dell'egoismo, il dover lasciare alle nuove generazioni un pianeta in condizioni decenti ci pare essere un'esagerazione, inventata da chi ha intenzione di sottrarci un possibile benessere alla portata dei nostri insaziabili artigli, teoria suffragata dal fatto di avere educato i nostri figli all'egoismo sfrenato, che ce li fa apparire come fossero dei piragna pronti a seppellire i nostri scheletri scarnificati.

A sostenere il nostro perverso approccio all'esistenza ci soccorre la sensazione di essere alla fine di uno spettacolo, che ci è concesso di vivere mentre con lo sguardo incollato all'orrore che suscita una fine imminente... sgranocchiamo gli ultimi pop corn troppo duri e salati, che ancora restano in un contenitore esagerato, ma meno grande della fame nei nostri occhi.

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