venerdì 28 agosto 2015

Sull'omosessualità


La divisione dell'unità nelle due opposte polarità delle quali uomo e donna sono l'espressione, riferita alle diversità di principio - simbolicamente l'uomo è associato all'intelletto (si fa per dire) e la donna al sentimento - questa divisione, dicevo, è conseguenza delle leggi naturali che sono la conseguenza di princìpi universalmente validi, ma ogni realtà mostra l'armonia data dalla validità funzionale sul piano di quella validità funzionale e non su altri piani di realtà a essa contigui o, semplicemente, vicini. Occorre dire, anzi sottolineare, che quello della funzionalità non è il solo piano sul quale l'esistenza esprime le proprie potenzialità. In un'altra e diversa sfera di realtà, che non è quella della conservazione della specie, e che si potrebbe chiamare il piano delle relazioni sentimentali e, perché no, anche intellettuali, l'esigenza di procreazione non è dominante, mentre è l'amore a esserlo. Amore che ha indefiniti aspetti, attitudini e desideri che possono essere diversi da quelli noti che sono atti a procrastinare la specie. Per fare un esempio, che sia alla portata di chiunque, porterò l'amicizia la quale, non interessando il genere sessuale, è rivolta indifferentemente a tutti i possibili aspetti in cui la sessualità si esprime. Cos'è l'amicizia se non uno dei volti dell'amore? Si potrebbe imporre a qualcuno un'amicizia? No, e allo stesso modo non lo si può fare con il sesso che, rispetto all'amicizia, è certamente necessario... ma è riferito a tutt'altre questioni. Se tutto dovesse essere inteso e compiuto nella visuale della procreazione, si avrebbe un mondo di esseri il cui interesse sarebbe esclusivamente rivolto all'ammucchiata che affolla il mondo, e questo non sarebbe naturale.

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