lunedì 3 febbraio 2014

Gli uffici del Cielo

— Avanti il prossimo!— 
Un brivido scosse colui che fu un umano nella vita che si era appena spenta alle sue spalle, e quel tremore lo costrinse ad alzarsi, e a dirigersi verso un'ombra indistinta, semi nascosta dietro alle pile di carte che le riempivano la scrivania.
— Si segga, prego...— disse una voce, priva di accenti
Lui si accomodò sulla sedia che gli ricordò una di quelle messe in fila negli ambulatori clandestini dove si praticavano gli aborti.
— L'abbiamo presa proprio da lì— prese a dire la voce, come se gli leggesse i pensieri
— E l'abbiamo fatto per ricordarle gli aborti che lei ha costretto a fare a tre delle sue fidanzate, durante i suoi anni giovanili—
— Sono stato costretto a farlo dagli eventi, non lavoravo e non avremmo potuto mantenere dei figli—
— Tutte e tre le volte? Crede che noi si stia qui a inviare vite per vedercele tornare indietro sgozzate?—
— Voi chi? Mi scusi, non potrebbe spiegarsi meglio?—
— Ma certo... Noi che abbiamo il compito di distribuire gli embrioni sottili che andranno a vitalizzare l'uovo durante la fecondazione—
— Anche quella assistita, immagino...—
— Certamente, noi siamo un'azienda a responsabilità limitata, ci occupiamo solo di trasferire nuovi esseri quando le situazioni sono mature per riceverli—
— Ah... ecco...—
— Compili questo modulo, e poi vada ad accomodarsi nella stanza alla sua sinistra—
— Ma come? È tutto qui il Giudizio Universale?—
— Ahahahahah... sta scherzando vero? Questo è solo l'ufficio aborti non spontanei, dove le comminiamo la pena adeguata ai crimini da lei commessi che riguardano le vite dei feti che sono state indebitamente spente, lei dovrà attraversare tanti altri uffici e compilare altrettanti documenti di confessione, che saranno seguiti da pene commisurate ai danni fatti, tanti uffici quanti sono i generi di errori da lei commessi—
— È questo l'inferno, dunque?—
— No, questo non è nemmeno il purgatorio, non s'illuda, questa trafila la devono fare anche coloro che stanno in fila ai cancelli del Paradiso
— Del vero inferno non oso dire, perché a noi angeli non è concesso piangere—

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