martedì 5 marzo 2013

Il fascino dell'informazione


Viviamo nell'epoca della comunicazione, ed è cosa abbastanza triste quando osservata dalla visuale che dice essere la verità una realtà incomunicabile. Certo è fuori di ogni dubbio che l'accesso con un semplice click alle informazioni sia una comodità, ma di che qualità queste siano parrebbe interessare soltanto quei rari individui che sono amanti del rigore. Poiché Wikipedia è un'enciclopedia scritta dagli utenti della rete, senza altro controllo che quello esercitato da altri utenti per poi, alla fine, dover passare sotto alle forche caudine tese dagli impiegati di Wikipedia i quali - l'ho sperimentato personalmente per aver pubblicato delle precisazioni essenziali sul significato del termine "Metafisica" - i quali, dicevo, sono dei perfetti ignoranti. In fondo la nostra è una "civiltà" della nozione, slegata da tutte le altre nozioni con le quali ogni nozione deve necessariamente fare i conti, allo stesso modo dell'unità matematica che è legata alla molteplicità numerica perché quest'ultima e data dalla medesima unità che si replica in forme diverse. Oggi qualsiasi persona sa tutto senza capire molto, perché sprovvista della capacità di unire tra loro, in una sintesi logica e univoca, tutte le informazioni che sono sì rapidamente accessibili, ma afflitte dalla frequentissima possibilità di essere incomplete, quando non errate del tutto, perché chi le ha fornite ha omesso ciò che gli pareva non essere in sintonia con gli obbiettivi che si era preposto. Il risultato di questa diffusione della cultura sincretica somiglia a un paiolo, nel quale innumerevoli frammenti di granturco andato a male concorrono alla preparazione di una polenta che accontenta la quasi totalità dei commensali, insieme al contadino che quel granturco è riuscito a vendere quando, invece, era da buttare.

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