venerdì 22 marzo 2013

La maturità femminile


Se tutto è andato come avrebbe dovuto e potuto, ed è un evento che accade con estrema rarità, una donna con l'età migliora in tutto, e quelle caratteristiche che l'hanno resa adatta al servilismo giovanile mutano di polarità, e si impongono trasformando la mitezza del candore in pura e crudele supremazia di genere, con l'orrenda cascata di conseguenze che si trascinano, una appresso all'altra, sgomitando, per vendicarsi dei torti subiti quando il carattere femminile ancora era lontano dall'idea di poter realizzare una superiorità fisica e intellettuale che, quando i quaranta anni di sofferenze sono stati doppiati, si scatena in rappresaglie di inaudita e neanche mai vista violenza. Da parte sua l'uomo, che è stato preda dell'illusione data dal detenere una forza altamente instabile e provvisoria, raggiunti i quaranta anni affida le sue ridotte possibilità di sopravvivere alle recriminazioni, rivolgendo la sua attenzione alle giovani donne nella speranza di riproporre il ciclo prevaricatore in cui è stato maestro. Le donne sono meglio degli uomini solo quando decidono di vendicarsi, perché le loro naturali inclinazioni emotive cessano di affidarsi alla pietà per dedicarsi al sarcasmo belluino col quale ridicolizzano l'inadeguatezza mascolina, mostrando di saper fare di peggio del ridurre in schiavitù il proprio amato aguzzino. Mia moglie, per citare a casaccio, ha superato i cinquanta anni di età, ma ancora si incazza quando non azzecco il regalo che si aspettava le facessi. L'ultimo che le ho fatto, poi - un bellissimo quadro per la festa della donna - l'ha quasi convinta fosse il caso di ammazzarmi come un cane rognoso.

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