È singolare che la pigrizia di uno che scrive storie, invece che allungarne pigramente l'azione, lo disponga ad accorciarla. Si potrebbe dire che l'indolenza di chi scrive sia rapidissima nel concedergli di esprimere i propri limiti.
venerdì 1 marzo 2013
Un singolare buon umore
Oggi, come quasi anche nei giorni che lo hanno preceduto, sono contento. Non so dire esattamente quali siano le ragioni del mio buon umore, in fondo sono a digiuno da quindici giorni, dei vandali in paese continuano a farmi dispetti che mi costano un mucchio di soldi e di tempo per essere riparati, mi hanno appena scassato il motore della moto e quello della macchina agricola e so che non smetteranno mai di rendermi la vita dura da sopportare, eppure sono felice. Certo non è una felicità di quelle da cento di questi giorni, sono io il primo a doverlo riconoscere, ma è sufficiente a farmi sorridere di fronte al drappo rosso agitato dalle forze dal male. Forse la mia felicità è data dal fatto che so sopportare il peso degli eventi. Sono nato con questa speciale inclinazione che mi ha sempre circonfuso di una luce di stupidità che io stesso ritenevo tale, ma quando sarò sul letto di morte credo che ringrazierò il Cielo di avermela data. Resta il dubbio se si avrà il tempo di ringraziare nel caso di una morte data dall'essere stati accoppati da un vandalo insoddisfatto dei risultati ottenuti fin lì...
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