giovedì 16 febbraio 2012

Roma caput mundi


Il detto latino "Roma caput mundi" in realtà non esprime il significato che tutti attribuiscono a questa frase sibillina. Vediamo di scomporla nelle sue parti costitutive, per analizzarne il contenuto da un appropriato punto di vista culturale, che si distingue da quello coatto per la delicatezza con la quale viviseziona la presente locuzione:

"Roma": e qui non ci piove, siamo tutti d'accordo sul fatto che pare voglia indicare quella città, edificata su sette colli perché aveva impellenti problemi dati dal resto del mondo, che voleva preventivamente raderla al suolo prevedendo i futuri sviluppi che avrebbero avuto i suoi confini.


"Caput": qui nascono le principali controversie su un termine che ha mostrato una terrificante elasticità nel suo indicare sia una centralità, inizio di ogni avventura, che la sua fine, sempre centrale, certo, ma meno auspicabile. Noi uomini colti tendiamo ad assegnarle la valenza universale che le diedero i crucchi nei campi di sterminio. Questo lo facciamo perché i romani si sono trastullati invadendo i popoli civilizzati del pianeta nel tentativo di diffondere quei valori oggi rappresentati in campo da Totti quando prende a calci, dandoli da dietro, Balotelli. 


Infine c'è...


"Mundi": che è il modo dei romani di chiamare il pianeta Terra, dopo che è stato mondato da tutti quelli che non rientravano nello statuto della tifoseria romana...

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