mercoledì 2 maggio 2012

Scrivere un romanzo noire è facilissimo


Trovo sia una buona cosa che in molti sentano il bisogno di scrivere, anche se non ho idea della qualità dei perché che spingono a farlo. Esprimere pensieri e conoscenze non ammazza nessuno, non immediatamente almeno... Ognuno ha le sue personali ragioni per raccontare, e in fondo lo scrivere non ostacola il vivere fino a quando non si pubblica un libro. Un'altra cosa non chiara riguarda il sogno, accarezzato da molti scrittori, di vedere il frutto del proprio impegno accatastato in qualche libreria, magari sepolto sotto altri libri di cucina, o di magia nera. Non che io nutra delle ostilità contro la magia nera, ma le ricette culinarie, accompagnate da foto che immortalano il cibo come fosse una salma appena vomitata mi fanno orrore. Ma come? Ho impiegato una vita a condensare conoscenza, correggendo incessantemente e tagliando interi capitoli, frutto di un soffrire da cani, e i miei consigli per morire con dignità stanno sotto alla copertina di un manuale dedicato a degli incapaci di cucinarsi spaghetti che trasudano il grasso condimento allungato col dado che mi unge, dall'alto, il libro? Ogni anno centinaia di migliaia di libri sono pubblicati dopo essere stati considerati indispensabili; ecco la ragione per la quale gli aspiranti scrittori si sentono offesi di non essere stati presi in considerazione. Per questo il loro prossimo lavoro sarà un romanzone noire nel quale un pazzo entra, armato di un fucile a pompa, nella redazione di una casa editrice, ammazza tutti e la fa franca dimostrando che non solo il delitto paga, ma rende pure felici.

Nessun commento:

Posta un commento