venerdì 1 febbraio 2013

Più antica del mondo


In certe cose sono sempre arrivato con un leggero ritardo: ho iniziato a drogarmi a sedici anni, quando quasi tutti i miei amici lo facevano già da almeno quindici giorni, ho smesso di andare a scuola un paio di anni dopo che i professori mi ebbero raccomandato di non coltivare speranze di riuscire a trasformarmi in un individuo intelligente e, di seguito, sono andato a fare l'impiegatuccio frustrato ma, per fortuna, sono stato licenziato in fretta dalla dirigenza della fabbrica, appena avute le prove della mia scarsa attitudine al servilismo. In altre cose, invece, mi sono mosso in anticipo, lasciando la famiglia prima di essere maggiorenne, andando in Oriente da solo e in stop, quando avevo seri problemi a prendere un tram per uscire dal quartiere e a riprenderlo per tornare a casa, nel trovare una ragazza disposta a sopportare la mia incoscienza, e nel disporre il mio spirito alla ricerca di una verità che doveva pur esserci, considerato che tutto mi andava sempre storto. Una verità che ho trovato ma che, diversamente dal previsto, ha costituito soltanto l'entrata nell'universo dove ogni miglioramento è dato dal sacrificarsi, ogni guadagno è assegnato dalla perdita e ogni nuova consapevolezza è più antica dello stesso mondo.

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