giovedì 31 gennaio 2013

Il compleanno di mia moglie


Oggi scriverò qualcosa col cuore, dedicando lo scrivere alla mia adorata e detestata moglie che compie la bruttezza di cinquantaquattro anni di età. Lo so che non dovrei dire a quanto ammontano i suoi anni, perché le donne non apprezzano, ma lei è più simile a un sergente istruttore dell'esercito, reparto volontari per missioni suicide, che a una donna. Non si tinge i capelli e non usa alcun genere di indegni trucchi, per imbellettarsi con schifezze colorate allo scopo di imbrogliare i miei sensi, ormai ottusi dagli anni passati a imbesuirmi di droghe psicoattive (si fa per dire perché mi ignoccavano di sonno). Così posso ammirarla al naturale, come si fa con uno yogurt scaduto. D'altronde io sono la sua uvetta, che tenta di ammorbidire quel gusto inacidito dagli anni col quale condisce ogni cosa che fa, facendomela pesare come se io fossi responsabile della disgrazia subita venendo al mondo. Lei con me le ha provate tutte, ma alla fine si è rassegnata a creare condizioni esistenziali atte ad allungarmi la vita il più possibile, conscia che un dispetto peggiore non poteva farmelo... Trentotto anni vissuti insieme non hanno migliorato la nostra mira, e ancora ci lanciamo oggetti senza riuscire a colpirci nei punti vitali. Così siamo costretti a sostenerci a vicenda nel difficile cammino che ci vede andare, zoppi ma felici, verso dove non l'abbiamo ancora capito...

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