giovedì 17 gennaio 2013

Le elezioni del 2013


Che avventura queste elezioni... Bersani che dice di voler togliere, una volta al governo, le leggi ad personam di berlusconi. Ma ti sembra una roba da dire? È come se la nonna di cappuccetto rosso dicesse di voler tornare fuori dalla pancia del lupo per ammazzare il lupo. Probabilmente ha avuto bisogno di dirlo per far vedere che c'è differenza tra lui e berlusconi. Così lo scenario si fa intenso con Grillo che strizza l'occhio, invece dei coglioni, ai nazisti accoltellatori sparaimmigrati di CasaPound, Ingroia che va a caccia di nomi eccellenti nel campo dell'emergenza umanitaria, sottraendoli all'impegno che si sono dati, i fascisti che hanno dato prova di chi sono non solamente nel ventennio di mussolini, ma anche nel modo volgare di alemanno che ha riempito di scarafaggi neri la cloaca capitolina, Il presidente Napolitano che trama con Mancino per occultare il patto che lo stato ha fatto con la mafia, l'Italia dei valori che si è dissolta nella corruzione, l'estrema sinistra che di sinistro ha solo il bisogno delle poltrone e promette di non far più cadere governi a favore di berlusconi, l'agenda Monti che taglia ai poveri per dare ai ricchi come faceva Superciuk, la regione Lombardia pare una casa circondariale piena di tossici, la chiesa cattolica che sbava dietro ai disabili per scoparseli, con una banca, lo IOR, entrata nella lista nera del riciclaggio internazionale, Vendola che dice cose interessanti che non realizzerà mai, preso com'è a coltivare il fascino dato dall'essere colto a tutti i costi, anche a quello di non aver bisogno di farsi capire oppure, come ha fatto in passato, giusto per far capire quanto gli importa dei poveri... lasciare il potere a berlusconi facendo cadere il governo Prodi, ma la palma d'oro spetta alla Lega che, come un ladro beccato con la refurtiva sul groppone, giura che a casa propria è lecito rubare, non come i terroni che vengono al nord per farsi il culo sui ponteggi nei cantieri sottozero, o a fare i professori per insegnare nelle scuole ai quei deficienti dei figli dei leghisti che credono il grugnito sia un dialetto da salvaguardare. Chi voterò io? Se non ne avessi ribrezzo voterei per il Kalashnikov... ma so che il voto è l'unica arma che ho, a quanto pare, per suicidare il popolo di cui faccio parte.

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