domenica 27 ottobre 2013

Uno strano sognare

La dimensione vigile (si fa per dire) vissuta durante lo stato di veglia ha il suo rovescio nel sognare dove, al posto di essere vittime della realtà... si è carnefici. Purtroppo la carneficina è spesso attuata contro noi stessi, e pare siano tutti impegnati a edificare mondi improbabili, dove ognuno si ricama destini non sempre desiderabili. I miei sogni assomigliano tanto alla realtà quotidiana, mi trovo quasi sempre con mia moglie al fianco, e la trascino in avventure che a volte sono a sfondo tragico. Mi chiedo il perché io decida di creare dei sogni tanto dolorosi, quando dovrebbe esser facile inscenare i desideri più belli, irrealizzabili durante la veglia, per mettere in piedi situazioni spettacolari e soddisfacenti. Il sognare non deve essere soltanto il modo di dar corpo a ciò che non è realizzabile quando si è desti, ma deve avere anche altri compiti, come quello di dire a se stessi cose che evitiamo accuratamente di riconoscere come nostre realtà interiori. Una sorta di simbologia immaginaria non più costituita da simboli muti e universali, ma da accadimenti che vogliono parlare con noi in un linguaggio diverso dalla chiarezza ordinaria, per lasciare cicatrici emotive che avranno ripercussioni nell'esistenza di tutti i giorni. Mi domando perché io abbia sognato di essere in moto abbracciato a mia moglie, entrambi seduti sul portapacchi con nessuno alla guida del mezzo, in ripida salita fangosa al limite dell'aderenza e, per finire, concludere la gita, che poteva avere altri facili epiloghi, in un profondo burrone. Mentre precipitavamo, stretti uno all'altra, ho trovato solo il tempo di dirle che stavamo per morire, ma avrei volentieri aggiunto che l'amavo se il tonfo a terra non mi avesse spento la voce. Morti però non siamo, e nella meraviglia dell'essere sopravvissuti ci siamo ritrovati in una vallata, sormontata da alture diverse da quella che stavamo percorrendo in moto. Per farla breve siamo entrati nel bar di una cittadina per chiedere in che anno fossimo, e ci siamo accorti di essere tornati indietro nel tempo di una ventina di anni, poi mi sono svegliato con la precisa sensazione che non sarebbe stato facile, per il Padreterno, dividerci. Ora mi resta da concentrare meglio la mia immaginazione per orientarla, che so, in un prossimo sogno dove mia moglie non sarà presente, e al suo posto un nugolo di bellissime ninfe mi inseguiranno allo scopo di farmi conoscere le delizie di un orgasmo senza soluzione di continuità. A proposito... qualcuno sa dirmi come fare per rendere questo scritto invisibile a una persona in particolare che sta, pure lei, su facebook?

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