domenica 29 dicembre 2013

Indefinite variabili

Dal suo essere al centro dell'universo... prima di scegliere aveva valutato tutte le possibilità che lo stesso universo gli aveva offerto, e l'universo stava lì, apparentemente disinteressato, perché dal suo scegliere non avrebbe guadagnato, né perso nulla. Si sarebbe mosso solo qualche granellino di polvere, da una parte all'altra del piccolo spazio occupato dall'individuo che era stato costretto a scegliere.
L'intelligenza che doveva decidere del proprio futuro cominciò a calcolare vantaggi e svantaggi di ogni variabile a disposizione, ma ognuna aveva lati oscuri che nascondevano imprevisti, e ogni possibile imprevisto costituiva, a propria volta, una fonte inesauribile di altre nuove possibilità.
La minaccia cosmica gli stava sgretolando il futuro che i suoi occhi non riuscivano a concentrare in una sola, grande immagine, così, come sempre accade, fu l'istinto a scegliere per lui, o l'intuizione, non avrebbe saputo dirlo con precisione.
La sua mente mosse un passo nella direzione scelta, e davanti alla sua intelligenza si aprì un nuovo ventaglio di ipotesi, nelle quali altre variabili facevano la danza del ventre per attirare la sua attenzione. 
Il corpo dei suoi pensieri scartò di lato, e una riflessione fece da perno alla sua attenzione la quale, improvvisamente, si trovò davanti un orizzonte nuovo, imprevisto e disegnato da variabili cicliche, ricche di altre variabili che si intrecciavano dando forma a complicati arabeschi, ognuno dei quali avrebbe potuto contenere il suo futuro.
Si sedette sfiancato dall'angoscia, maledicendo il momento in cui aveva deciso di sperimentare l'acido lisergico per ampliare la propria coscienza.
Non gli erano bastate tutte le variabili che la vita gli presentava all'accensione di ogni nuovo desiderio, lui voleva di più, voleva conoscere se stesso insieme a tutte le possibili variabili indotte dal non potersi osservare da una posizione esterna a sé.

Si svegliò come ogni mattina e si alzò, ignorando le variabili che gli danzavano attorno.
Aprì la finestra, lasciando che il bagliore del sole gli facesse lacrimare gli occhi.

Non gli bastava più commuoversi alla vita, voleva disporre di nuove alternative...

1 commento:

  1. Lo so che non dovrei dirlo, ma lo dico lo stesso perché so che il senso delle storiellette che scrivo non è facilmente comprensibile per la quasi totalità delle sette persone che lo leggeranno: il racconto delinea l'inanità e la pericolosità dello scegliere a casaccio, dando la priorità alla quantità delle scelte possibili... al posto di valutare le qualità di ognuna di esse, con le sue variabili... :D

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