domenica 5 maggio 2013

Considerazioni di un ex cittadino che vive in mezzo agli ex montanari


Qui in montagna i paesani credono che in città le persone siano più istruite di quelle che s'incontrano sui pascoli alti, e ne invidiano la supposta cultura senza minimamente immaginare che si tratterebbe, tuttalpiù, di una cultura supposta per intestini dall'intuito scadente. Nella città, invece, la gran parte delle persone non vorrebbe vivere in montagna perché mancano i teatri e i musei, dove non vanno mai, e per acquistare gli antidepressivi in farmacia ti devi fare dieci chilometri, che per un depresso sono un'eternità. Qui in montagna la cultura, se non se la fossero portata con sé nella tomba i vecchi che sono deceduti, sarebbe una cultura di valore, mentre in città è la cultura che hanno tutti che ti porta alla tomba. Qui sanno tutto di tutti, ma in modo distorto dal pettegolezzo; in città nessuno sa nulla di nessuno, ma in un modo precisissimo. Quando un cittadino si reca sui monti si riempie gli occhi del panorama che non vede mai, mentre un montanaro che va in città scopre che in montagna c'è un panorama che non ha mai notato. Il montanaro e il cittadino alzano di rado lo sguardo al cielo, il primo perché ha già visto le previsioni al computer, mentre il secondo alle previsioni non ci crede, mica è superstizioso lui...

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